
Ieri sera ho finito di leggere Morte di un Signore Oscuro prestatomi da Rob. Me lo ha dato dicendomi qualcosa come: "Amò, guarda che è proprio un libercolo per te, lo stroncherai subito" e per una settimana o poco meno ogni volta che lo sentivo al telefono mi chideva, ridendo: "Hai cominciato il libercolo della Hamilton? Lo demolisci??" Ok, ieri l'ho finito e lo demolisco, si, ma sono un poco....Morte di un Signore oscuro, scritto da Laurell Hamilton prima dell'era Anita Blake, è il primo libro delle Nebbie di Ravenloft trilogia ambientata del mondo oscuro e misterioso di Ravenloft appunto. Per chi fosse digiuno di letteratura fantasy di stampo d&d questa ambientazione fa parte dei mondi di Dungeons and Dragons ma rispetto alle ambietazioni classiche è maggiormente orientata all'horror tanto da avvicinarsi parecchio alla letteratura gotica più bella (almeno a mio parere).
Ora la povera Hamilton si trova a dover affrontare un'ambientazione molto complessa e di atmosfera senza la possibilità di spaziare e muoversi liberamente nella gestione dei personaggi e delle vicende. Perchè? Da una parte perchè la Wizard of the Coast traccia i confini della libertà degli autori dei mondi del d&d dall'altra perchè l'autrice è ingabbiata nello smarrimento più completo che la induce a commettere ingenuità narrative che a volte fanno pure un pò sorridere.
La Hamilton non prende mai davvero in mano le vicende, non approfondisce mai i caratteri dei personaggi e non riesce a creare suspance nemmeno quando la sola presenza di una fanciulla, Elaine, fuori di notte alle prese con un'orda di zombie, di per sè avrebbe già creato tensione da mangirsi le unghia. Niente da fare. I personaggi del libro sono posticci, sono solo nomi, razza e classi (umani, elfi, guaritori, maghi e cacciatori di maghi). Persino la tragedia di Elaine che scopre di possedere poteri curativi che poi tanto curativi non sono poichè provenienti direttamente dal cuore corrotto della terra di Kartakass, è solo una parentesi di orrore passeggero. Inoltre, essendo il libro primo di una trilogia, qualcosa in più su Dark Lords e poteri oscuri di Ravenloft andava detto almeno per capire da dove giungesse l'ossessione malata di Harkon di uscire, finalmente, dai confini del Regno.
Per chi ha letto altri libri ambientati a Ravenloft, come il Signore di Ravenloft, questo qui è davvero deludente e, come giù detto, ingenuo. Ma non è tutta colpa dell'autrice, non è facile scrivere romanzi ispirati al d&d e non è nemmeno facile scrivere personaggi davveri belli per tali romanzi.
A mio parere, c'entra poco con la rece in corso (ma anche no), di tutti i personaggi dei romanzi d&d io salvo solo:
Raistlin (ovvio, è l'unico ad avere uno spessore..)
Dritzz (noioso come pochi ma oggettivamente il meglio reso)
Crysania (la ucciderei per quanto è fessa ma rende bene gli effetti della tentazione seducente del male)
Liriel (testarda maga drow dal carattere di fuoco)
Pharaun (impudente mago maschio)
Erevis Cale (sempre che si decidano a pubblicare il seguito in italiano...)
Tornando alla Hamilton presto o tardi inizierò la saga di Anita Blake, credo proprio che le diano maggiore giustizia che non Morte di un Signore Oscuro.