giovedì 30 ottobre 2008

Lucca Comics, si parte!

Ebbene ci siamo, domani io e Rob prenderemo il treno che ci porterà al Lucca Comics and Games 2008. Sabato dovremmo trasformarci in drow, dico dovremmo perchè, ammettiamolo, alla vigilia prende una certa vergogna....

Nel caso la trasformazione avvenisse, oltre alla bianca parruccona e al nero mantello, potreste riconoscere la sottoscritta sotto il cerone, avvistando questi due oggetti:





Che dire, io sono una mezza talpa e se le lenti a contatto non riusciranno a starsene buone per qualche ora negli occhi poco lacrimosi, toccherà che inforchi gli occhiali.... NON RIDETE!!!
La spilla ragnosa, invece, sarà appuntata sul corpetto e siccome è l'unica cosa non nera che indosso, dovrebbe essere visibile.

Insomma, ci sono molti in se in questo post ma siate clementi! Buon divertimento a chi sarà a Lucca e ci vediamo presto a tutti gli altri!

giovedì 23 ottobre 2008

Wall-E -Recensione


Domenica scorsa io e Rob con una coppia di cari amici (lo so che leggete!) , siamo and
ati a vedere Wall-E, ennesima fatica della Disney- Pixar. Tanto per fare un rapido ripasso, la Pixar è la mamma di: Toy Story, A Bug's Life, Toy Story 2, Monsters & Co., Alla ricerca di Nemo, Gli Incredibili, Cars -Motori Ruggenti e Ratatouille.

Wall-E è la storia di un robottino che, in una terra invasa dai rifiuti e abbandonata dagli umani fuggiti nello spazio, ha l'ingrato compito di ripulire il mondo dall'immondizia generata e non smaltita.
All'inizio non è solo, ci sono centinaia di migliaia di Wall-E sguinzagliati per le strade gonfie di pattume, ma dopo secoli e secoli, solo uno ancora riesce ad assolvere il suo quotidiano compito: il nostro Wall-E, appunto. Che, col passar del tempo, ha anche sviluppato una sorta di intelligenza artificiale rudimentale che lo rende specialissimo: Wall-E colleziona oggetti curiosi (su cosa possa essere definito curioso da un robottino-spazzino, è tutto dire....), è un romanticone che guarda di continuo vecchie cassette di film d'amore e, sopratutto, è capace di innamorarsi.
Di chi? Ma di una robottina di ultimissima generazione, una specie di soldato Jane formato ovolina, inviata sulla terra con uno scopo ben preciso (che non svelo sennò è finita!). I nostro solitario e goffo Wall-E si innamora all'istante della liscia e bianchissima EVA (si chiamerebbe Eve, ma il nostro non riesce a pronunciare bene il nome.... :P ), tanto da fare vere e proprie follie per lei. Le scene che testimoniano l'amore devoto e incrollabile di Wall-E sono da morire dal ridere per la tenerezza e la semplicità dei sentimenti trasmessi. Peccato che la bella Eva abbia in mente solo una cosa: la sua direttiva.
Eva e Wall-E vivranno avventure di ogni tipo, tra umani obesi che hanno perso persino la capacità di camminare e di relazionarsi gli uni gli altri senza l'uso di intefecce virtuali e tra robottini super tecnologici malfunzionanti che, loro malgrado, si troveranno ad aiutare i nostri eroi.
Riuscirà alla fine Wall-E a conquistare Eva? Questo lo saprete solo andando al cinema!

Cosa mi è piaciuto di Wall-E? Innanzi tutto la caratterizzazione dei personaggi che supplisce perfettamente alla mancanza pressocchè totale di dialoghi per un buon pezzo del film. Non c'è biosgno di parlare per capire quello che prova Walle, quello che conta nella sua esistenza, per comprendere quanto si senta solo e quanto vorrebbe amare. Basta seguire i suoi gesti, i suoi sguardi, i suoi sospiri per avvertire come se fosse un attore in carne e ossa, quello che sta pensando e vivendo. L'animazione è perfetta, riesce a cogliere decine di sfumature di espressione.

Mi è piaciuta molto la semplicità della trama di Walle. Il protagonista è lui che si innamora, lui che fa follie per l'amata, lui che si trova immischiato in qualcosa di molto più grande del previsto, e lui che rischia la vita persino per salvare l'umanità. Sarà anche banale come trama e come andamento narrativo ma il messaggio è chiaro e senza fronzoli. Per tutto il film si resta concentrati su Walle, si sospira con lui, si ride con ( e di) lui, e si sta col fiato sospeso con lui.
La delicatezza con cui la pellicola tratta i sentimenti è, poi, la cosa che mi ha colpito di più in assoluto.

Ad un livello diverso di lettura, Walle è una specie di film di denuncia. Dico specie per quanto detto prima, perchè persino la denuncia è sullo sfondo della storia e non irrompe mai in essa tanto da rubarle la scena. Il film mostra una terra letteralmente invasa dai rifiuti, in cui l'umanità è stata costretta a fugire perchè non poteva più viverci. Attuale come tema, non trovate? Eppure, anche nello spazio, essi producono rifiuti e la scaricano senza riguardo dimostrando che l'essere umano non impara mai dai suoi sbagli. Senza contare l'imprigrimento fisico e di relazione che sperimentano gli uomini in orbita: obesi e attaccati alla realtà virtuale, finiscono per non accorgersi di quello che sta loro intorno. Paradossalmente, sarà Walle a determinarne la presa di coscienza, sarà Walle a rendere all'uomo la sua umanità.

Detto ciò, andare o non andare a vedere Walle? E secondo voi cosa posso rispondervi??? Eccerto!

Ah, dimenticavo, il film è zeppo di citazioni ad altri film e di pubblicità più o meno occulte. Al momento mi sto divertendo a ricordarle tutte. Voi cosa avete scovato?


lunedì 20 ottobre 2008

Pubblico o privato?


Ultimamente ho poco tempo, credo di averlo ripetuto 1000 volte, ma una riflessione sono riuscita a strappala alla mia giornata caotica. Era qua
lcosa che mi frullava in testa già da un pò ma questo post di oggi, mi ha fatto decidere di porvi l'annosa questione.

Blog e social network danno voce alla rete, e alle persone che la costituiscono, come mai un personal media aveva fatto sino ad ora. Tutti possono partecipare, conversare, conoscere e farsi conoscere tramite post, commenti e schede facebook. Tutti possiamo essere qualcuno in rete e, sempre più spesso, capita di "conoscere" il proprio scrittore preferito attraverso le pagine di myspace o di facebook, oppure tramite blog.
E se l'autore in questione decide di giocare secondo le regole che gli strumenti del web partecipativo impongono, affiancando all'uso meramente di marketing, un utilizzo più personale del mezzo blog, cosa accade allo scrittore stesso? Come reagisce il lettore davanti a questa messa a nudo dell'autore, e soprattutto, come lo scrittore riesce a fronteggiare la lenta e inesorabile erosione del proprio privato volontariamente ceduto? La tipologia di esposizione che investe un personaggio quando vengono pubblicate foto private su un tabloid, è diversa da quella che investe uno scrittore che scrive di sè e delle sue opinioni su un blog. E' una esposizione più profonda, più intima, volendo più emotivamente rischiosa.

Io ho una mia idea ce l'ho ma è doverosa una premessa. Frequento attivamente blog di autori fantasy italiani e la cosa, personalmente, mi piace molto. Ma da studiosa di mezzi di comunicazione interattiva, e solo per riflessione professionale, ho il dubbio che si tratti di una lama a doppio taglio, perchè quella sfera intima e personale, se vogliamo "misteriosa", dell'autore nell'immaginario del suo lettore, viene inesorabilmente erosa. Ciò determina, per l'autore, il progressivo sovrapporsi della sfera pubblica e privata con la fusione tra ciò che, un tempo, era proprio solo del palcoscenico e delle quinte, e per il lettore, la perdita di quell'aura mitica che l'autore non conosciuto, ma solo immaginato, aveva. Una perdita, forse, non percepita come negativa ma che all'atto pratico, rendendo quotidiano ciò che era "eccezione", fa perdere all'evento la sua emozionante eccezionalità.
Personalmente ritengo che i due effetti non siano totalmente positivi ma, visto che lo scrittore ci guadagna in visiblità e in pubblicità, e i lettori ci guadagnano in vicinanza e conversazione è, come sempre, impossibile dire se quello che sta accadendo alle relazioni sul web 2.0 sia cosa buona o cattiva.

Le persone note sperimentano da sempre lo sconfinamento del pubblico nella vita privata, ma con internet 2.0 le cose sono diverse. Non c'è in ballo solo una foto rubata, o una dichiarazione stravolta, c'è di mezzo la capacità dell'autore di relazionarsi con quel mondo di appassionati e non, che smettono di essere solo fan o critici, ma che entrano di prepotenza nella quotidianità dello scrittore. Una novità assoluta, rispetto all'artista chiuso nella sua torre di avorio, una novità a cui scrittori e utenti, ognuno per loro modo, si stanno adattando.Ma qualcosa, nei processi di adattamento, si perde inevitabilmente.

Voi che ne pensate? gli autori dovrebbero gestirsi con maggior riservatezza persino sul web 2.0 oppure va benissimo così? E' salutare o no questa forma di confronto a 360° con gli utenti per chi scrive e parla di sè oltre che di ciò che pubblica? Oppure sarebbe meglio che autori e lettori si toccassero solo occasionalmente piuttosto che continuativamente?

giovedì 16 ottobre 2008

Il Grifone Rosso- Recensione


Non ci crederete ma ce l'ho fatta! Ho finito il famoso libro della Kerr che stavo leggendo da due settimane. Un record di lentezza che non credo di aver mai raggiunto. Pazienza, sarà il cambio di stagione :P

Il libro in questione, Il Grifone Rosso, fa parte della nota saga celtica di Katharine Kerr di cui ho già parlato qui. Come sempre accade per i libri della Kerr, fare un riassunto della trama è praticamente impossibile, perchè la nostra prolifica autrice ha immaginato le trame della sua saga in questo modo:




In questo particolare volume, si intrecciano almeno tre diverse storie ed epoche: la trama principale è quella che si è dipartita dalle vicende passate (molto passate) di Jill, Rhodry e Nevin ma allo stesso tempo è profondamente cambiata. Il weird, il destino, di quel trio di personaggi pur essendosi risolto con la riuscita di Nevin nel suo intento di espiazione, ha influito sui destini di molte altre persone perciò, pur essendo morte, è come se la loro storia non finisse mai di svolgersi. E' affascinante come approccio, perchè il lettore ha visivamente sotto gli occhi in che modo le strade si intreccino, si mescolino, e si influenzino a vicenda. Basta un incontro a cambiare per sempre la vita e basta una reincarnazione per riaprire eterne lotte che neppure la morte è riuscita a cancellare.
La seconda storia si svolge nel passato, molto passato, quando ancora Nevin cercava di assolvere al suo giuramento ai signori del Dweomer, ben prima di imbattersi in Jill e Rhodry. Qui la rivalità tra due donne, madre e figlia, si risolve nell'odio eterno che porterà quelle due anime ad odiarsi anche nella vita futura. Vita futura che si aggancia alla terza linea temporale, quella che ha come protagonista le vicende del Guardiano Evandar, sorta di creatura sovrannaturale e immateriale incuriosita dagli umani, che vuole "nascere" nella carnalità trovando la condizione eterea del suo popolo, come incompleta.
Evandar in realtà, si sta configurando come la creatura eterna che ha dato inizio a tutto, anche al weird di Rhodry una specie di dio nè buono e nè cattivo, ma più il primo che l'altro, che muove i destini non solo delle persone ma delle epoche intere.

Insomma, un gran caos! Ma l'abilità della Kerr è quella di non far smarrire il lettore, non chiedetemi com fa ma ci riesce. E' molto più facile perdersi per strada qualche personaggio di Martin che quelli della Kerr, sebbene quest'ultima abbia uno svolgimento narrativo complesso come quello appena descritto.

Non sono tutte opere d'arte, le sue creazioni. La prima tetralogia è la più bella di sicuro, perchè è molto focalizzata sulla storia principale di Nevin mentre nella seconda è come se la Kerr avesse spostato un pò il focus. La trama si, ha valore, ma la vera protagonista della saga è la saga stessa con la sua trovata di aggrovigliamenti ricorrenti. Sembrano, questi, libri un pò autoreferenziali, in cui anche i personaggi sono più piatti, meno descritti dal punto di vista caratteriale, a vantaggio della loro "utilità" nella ciclicità dell'esistenza. Si è persa un pò l'emozione, rispetto ai primi 4 volumi.

Però leggere la Kerr è sempre rilassante, una specie di porto sicuro. In attesa di qualche altro librozzo su cui mettere le mani!

lunedì 13 ottobre 2008

Drow?


E' un periodo un pò convulso per me, leggo poco, bloggo pure meno, faccio diverse cose contemporaneamente e corro come una trottola da una parte all'altra di Roma.


Ecco. A riguardo, sabato scorso io Rob ci siamo sciroppati diversi km per andare a fare un pò di shopping speciale:


Ora non pensate a male, soprattutto dopo aver individuato il frustino posticcio lì a lato: sono gli ultimi acquisti per il travestimento drow allestito per il Lucca Comics!! Notate: un paio di orecchie drow, una borsetta da cintura, il cerone nero, il porta spada da cinta e, appunto, una specie di frusta vi assicuro, plasticosa.

Voi ci credete che alla fine io e Rob avremo il coraggio di conciarci da drow?? Io non lo so.... :P

martedì 7 ottobre 2008

Romics 2008


Domenica 5 ottobre io e Rob abbiamo fatto un salto (un salto bello lungo, da casa mia son 35 km di raccordo....) al Romics, tenutosi in quel groviglio di ingressi e parcheggi labirintici che è la Nuova Fiera di Roma.
E' stato un piacevole pomeriggio, passato tra cosplayer di ogni tipo, stand fumettistici e stand ruolistici. Abbiamo rivisto con piacere amici bloggher e uno scrittore e una scrittrice di italici natali e poi ci siamo persi tra gli stand alle prese con lo shopping e con attacchi d'arte pittorica...

Il risultato dell'ultimo attacco è questo:



Il risultato del primo è quest'altro: un bel puzzle di 1000 pezzi ispirato a una delle creazioni dell'artista spagnola Victoria Frances.


Io amo i puzzle, ma sono almeno 10 anni che non ne faccio uno. Risultato? In un paio d'ore ho incastrato solo questi pezzi!!


giovedì 2 ottobre 2008

Autori a duello


E' un pò che manco da questi lidi ma ultimamente sto leggendo un pò meno del solito.
Comunque sia, stamattina, facendo il consueto giro blogghesco, mi imbatto in questa impresa al limite della pazienza umana: votare, tra 500 sfide dirette tra autori fantasy che hanno avuto, o continuano ad avere, successo negli italici scaffali con le loro saghe, quelli che nel confronto risultino i migliori. O i preferiti. O i meno odiati. Insomma, il criterio di voto è assolutamente libero!!

Che dire... molti degli autori citati non li conoscevo e quindi, per onestà, ho optato per un democratico "non saprei". Con il duo dragonlance Weis-Hickman è stato complicato fare confronti perchè è oggettivamente difficile paragonarli che so, alla Carey. E molto più difficile è stato scegliere tra Pullman e Stroud, o tra Martin e Moorcock, oggettivamente alcuni dei miei autori preferiti.

Esito delle lunghe votazioni?? Bhè, sulla base delle Vittorie -Sconfitte, il mio personale trio da podio è: Pullman, Bradley e Stroud. E con somma soddisfazione, Brooks si assesta, per me, a -25!!!!

Partecipate numerosi, è divertente sparare a zero su odiati autori senza alcuna pretesa di inficiare l'esito dell'eventuale ricerca, l'intento goliardico (più o meno) di Alladr è chiaramente esplicitato nel post!