martedì 8 aprile 2008

La progenie dell'Ombra- Recensione


Questo libro è davvero brutto. Di norma non mi esprimo mai in termini così tassativi perchè in ogni libro c'è sempre qualcosa da poter salvare, ma davanti alla Progenie dell'Ombra son costretta ad arrendermi. Nun c'è.

La Progenie dell'ombra è il primo della nuova trilogia "Le guerre del Crepuscolo" su Erevis Cale, preceduto negli anni passati da tre libri di cui l'Armenia ha pubblicato solo il primo con l'ovvia conseguenza che ciò che Cale è, l'italico lettore non sa nemmeno come accidenti lo è diventato e, soprattutto, come ha fatto.

Il libercolo ha una trama banale e inconsistente, i personaggi sono piatti e ripetitivi e il finale super aperto non scioglie neppure uno dei nodini descritti nel libro ma ne produce uno che da solo basterebbe a farci una pentalogia. E dire che le potenzialità giuste per essere un libro coivolgente la Progenie le possiede pure e risiedono nella natura del protagonista Erevis Cale e in quella di Rivalen, il cattivone del libro.

Il fascino di Erevis Cale risiede nel suo essere un'ombra. Eletto suo malgrado come Primo di Mask, una delle divinità minori del Pantheon di Faerun, dio dei ladri e delle ombre, Cale ha ormai perso ogni traccia di umanità ed è un'ombra a tutti gli effetti. Si muove rapidamente passando attraverso il piano delle ombre, il suo corpo d'ombra rigenera immediatamente tutte le ferite possibili e sulla pelle fluiscono continuamente volute scure che sfumano i contorni fisici della creatura e ne agevolano la fusione con le ombre, appunto. Ha una seduzione particolare quest'idea delle ombre che si sostituiscono quasi al sangue del prescelto per renderlo più simile, più vicino e più utile al dio, fascino che da solo però non basta per rianimare l'afflitto lettore, messo ko da una trama troppo piatta e priva di reali colpi di scena.

L'altro fattore potenzialmente d'impatto è rappresentato dalla misteriosa razza di Rivalen, quella dei potentissimi Shadovar. Per chi non sapesse cosa sto farfugliando, mi riferisco a un particolare e affascinate evento accaduto nell'ambientazione d&d della Forgotten Realms.
Netheril era una potentissima magocrazia di umani di Faerun che raggiunsero vette di sapere magico inarrivabile, e inarrivato, per moltissimi secoli. I Neteresi crearono il mithallar, il materiale che permetteva di costruire oggetti magici di enorme potere. Grazie ad esso, i maghi riuscirono persino a staccare le cime dei monti dalla alture, farle galleggiare in aria, e lì costruire fortezze volanti inaccessibili. Ma quando il più potente tra i maghi di Netheril e di tutto il Faerun, Karsus, decise di sfidare la dea della magia in persona ovvero Mystryl (che sacrificò se stessa e fu sostituita dalla mortale Mystra) lanciando un devastante incantesimo (di 12 circolo, mi pare), la Trama magica cessò di esistere per qualche tempo. Le città volanti dell'impero Netherese caddero una dopo l'altra e quelle che scamparono la sciagura vennero distrutte dagli Phaerimm. L'unica città che sopravvisse fu, appunto Shade, che si era rifugata nel piano delle ombre prima che accadesse il cataclisma. I cittadini d Shade, dopo secoli interi, sono tornati su Faerun e bramano la ricostituzione del vecchio impero di Netheril attraverso la riconquista dei territori una volta da loro soggiogati ma, soprattutto, bramano il recupero di tutto il mithallar ancora attivo e sparso su Faerun.

Rivalen è proprio uno di questi Shadovar millenari, ormai completamente ombra. Con l'aiuto della dea di cui è fedele, ordisce trame politiche a danno della Sembia, agitata da venti di guerra, incrociando la sua strada con Erevis Cale, ovviamente. Due ombre diverse tra loro, Cale un assassino eletto di Mask, e Rivalen un chierico millenario fedele di Shar che si incontrano sul finire del libro, se le danno di santa ragione e poi??? Bhò, il libro finisce. E non vi dico DOVE finisce, rimarreste basiti!

Mah, bruttino sto libro ed è un peccato perchè già la rinascita di Netheril e sta cosa delle ombre bastava per costruire una storia molto intrigante. Occasione persa, direi. Da Paul Kemp, talentuoso creatore di ambientazioni, mi aspetto un bel miglioramente nei tomi successivi (sempre se Rob se li comprerà, io declino cortesemente...)

5 commenti:

LucaCP ha detto...

Avevo letto alcune opinioni di questo libro e in effetti nessuna era così entusiasta. Più che altro mi sorprende il fatto che l'Armenia non abbia pubblicato i romanzi "prequel". Peggio della Nord, che ogni tanto prende una saga e ne pubblica i libri a caso!

Anonimo ha detto...

Ammazza è proprio brutto sto libro!!!! Mi piace leggere recensioni di questo tipo così non alimenta la mia mania di comprare tutti i libri recensiti positivamente

Anonimo ha detto...

Bene...non lo comprerò :)

sauron era un bravo artigiano ha detto...

Beh, se non altro questo è straniero, quindi non dovresti rischiare che ti riconosca alla presentazione del prossimo libro :P

Mirtillangela ha detto...

@tutti: che dirvi, magari nel proseguo della trilogia le cose si capiranno di più e sto libro senza capo nè coda troverà una collocazione. Nel mentre sto leggendo I guardiani della Notte di Sergej Luk'janenko, libro davvero intrigante!

@sauron: ecco...si... non ci avevo pensato! :p