mercoledì 24 dicembre 2008

Auguri di Buone Feste

Castello di Rocca Calascio (AQ) dove girarono Lady Hawke

E' il secondo Natale che Mirtillangela trascorre in compagnia del blog e di tutti gli amici che, nel tempo, si sono affezionati a questo posticino. E' passato già un anno, accidenti.

A Novembre, presa dagli impegni del Lucca Comics'08, non ho festeggiato il compimento del primo anno di età del Castello, nato proprio a ridosso del Comics 2007 in concomitanza col blog della cara Fed, perciò rimedio adesso.

Faccio a tutti i miei migliori Auguri di Buone Feste e ringrazio ognuno di voi per l'affetto e la partecipazione che mi dimostrate con costanza da tanti mesi. E' bello condividere pensieri, emozioni e opinioni con voi, vi ringrazio dal profondo del cuore (e che non si dica che Mirtillangela non ne ha uno, ok????)

Mangiate, bevete, tr...... (vabbè mi avete capito :P) e soprattutto leggete tanto bel fantasy!!!

giovedì 18 dicembre 2008

Batto un colpo!


Ci sono, eh. Vi leggo tutti anche se commento poco, vorrei ogni giorno aggiornare questo blog, ma poi non ci riesco mai. Lavoro, impegni vari, e probabilmente anche un pò di mancanza di ispirazione...

Comunque non ho smesso di leggere e dopo la Romagnoli è la volta di Marco Davide e La Lama del Dolore, il primo libro della triogia di Lothar Basler (è da poco uscito anche il secondo, Il Sangue della Terra).
Sono troppo all'inizio per poter dare un'impressione perciò toccherà aspettare ^_-

Continua anche la ricerca di Lasciami entrare di John Lindqvist consigliatomi da un bel pò di voi: non lo trovo da nessuna parte!!! Ho ancora la Feltrinelli da visionare altrimenti passerò a IBS, ormai è una sfida personale.

Quanto al resto... il Natale si avvicina e non vedo l'ora che arrivino le ferie (e i pranzi, e le cene, e le tombolate, e i cenoni di capodanno, et... ) !!!

venerdì 5 dicembre 2008

Il Segreto dell'Alchimista - Recensione


La scorsa settimana ho ultimato la lettura del Segreto dell'Alchimista di Antonia Romagnoli e devo dire che mi ha piacevolemente sorpreso. E' un libro maturo e corposo, con un obiettivo narrativo chiaro e perseguito in modo coerente lungo tutta la narrazione. Ciò facilita il coinvolgimento del lettore che non si smarrisce neppure quando le avventure si complicano e la storia sposta l'attenzione ora sui protagonisti principali, ora sui secondari. Ah, sempre per rimanere nel tema del blog di questi giorni, anche qui c'è una storia d'amore, solo che ai palati delicati, sembrerà un pò scontata. E in effetti lo è.... del resto non è un libro privo di pecche, solo che letto dopo eymerich, capirete che per me ha rappresentato l'ossigeno!

Di che parla Il Segreto dell'Alchimista?
Una catena di efferati omicidi sconvolge le Terre. Le vittime sono i maghi naturali, i pochi eletti in grado di utilizzare la magia in tutta la sua potenza. Mentre nelle regioni del Sud dilaga una misteriosa nebbia, che cela nelle sue profondità un segreto di distruzione e morte, Ester, insegnante di magia, e Nimeon, principe delle Colline, vengono investiti del Mandato che li condurrà a svelare una verità incredibile e inattesa. Accompagnati dal giovane matematico Van e da un gruppo di valorosi cavalieri, i due affronteranno la delicata indagine sulle tracce del temibile e astuto nemico, tra enigmi insoluti, incantesimi, intrighi e inquietanti scoperte. Quale segreto lega Ester all'assassino e all'antica leggenda custodita dai Reali delle Colline? E cosa nascondono le nebbie incantate che lentamente invadono le Terre? Un'avventura al confine tra due mondi. La storia di una donna in lotta contro se stessa. Un fantasy che sfuma nelle tinte moderne del giallo.

Personalmente non concordo molto sulla faccenda del giallo/thriller semplicemente perchè allora quasi tutta la letteratura di genere sarebbe tale, visto che di morti ammazzati e di misteri i libri fantasy abbondano in ogni salsa. E' un fantasy e dicendo questo, si dice anche tutto il resto: avventura, intrighi, magia e misteri.
Chiarito ciò, vi dico che mi è piaciuto come la Romagnoli ha creato un'ambientazione dettagliata e coerente in grado di creare un'atmosfera emozionante e coinvolgente. Il libro ha un buon ritmo, l'alternarsi dei punti di vista non è un elemento disturbante ma, al contrario, permette effettivamente di conoscere meglio i personaggi "aiutanti", di norma sempre un pò trascurati in storie non prettamente corali come questa. Solo la prima parte, diciamo le prime 150 pagine, potevano essere snellite un pò ma alla fine sono state funzionali all'introduzione delle Terre, negli spazi e nella socialità.
Mi è piaciuta la trovata dei due mondi, quello medieval/fantastico e quello nostrano, che entrano in relazione tra di loro in modo molto originale, forse unico, nel panorama del genere. Voglio dire, la Londra di Harry Potter che dovrebbe essere a noi contemporanea, a me è sempre parsa a) solo uno sfondo b) lontanissima di epoca perchè priva di caratterizzazione e di "vissuto". Qui no, anzi. Ma non posso dirvi altro, altrimenti davvero spoilero troppo. Certo la Romagnoli avrebbe potuto rendere un pò meglio la parte dell'incontro culturale perchè io non ci credo che Nimeon si sia adattato al concetto di bidet e di Internet in una settimana, lui che va ancora in giro in calzamaglia e spadino....
Ester come personaggio è ben caratterizzato e definito sebbene a volte mi sia sembrata contraddittoria: determinata e inflessibile per il 90% del libro scoppia a piangere come una ragazzina, di norma mentre parla col suo principe innamorato.

Ok, ma allora cosa c'è che non va in questo libro? Due cose su tutte (e qui capirete il perchè della deriva romantica di questo blog negli ultimi giorn): la storia d'amore scontata tra Nimeon il principe, e Ester la maga naturale più in gamba delle Terre, e l'eccessivo buonismo che aleggia in tutto il romanzo.

La storia d'amore tra i protagonisti è decisamente trita e ritrita: lui ama lei, lei ama lui ma lo rifiuta perchè il Mandato è troppo importante, poi ci ripensa ma non troppo, poi si decide ma è lui a intuirne i sentimenti, lei non dice nulla chiaramente. Ecco, Nimeon è davvero un principe, e non per nascita ma perchè non la manda a quel paese per direttissima! Pure Nimeon è un pò stereotipato, il rampollo destinato a ereditare la corona che vorrebbe avere una vita meno complicata, che si trova a gestire qualcosa di più grande di lui. Ammettiamolo, non è proprio il massimo della vita e qui ho avuto l'impressione che il libro perdesse qualcosa nell'inserire l'elemento amoroso caratterizzato così.

L'altro neo è il buonismo, definito più elegantemente da Tanabrus come utopia Le Terre sembrano l'eden, agitate qua e là da qualche sommossa provocata, però, da agenti esogeni. I talentuosi e i buoni raggiungono i posti di potere in virtù della loro integrità come accade a Van, un giovanissimo Magister di matematica che viene eletto a una carica di rilevanza, perchè ha dimostrato di essere il più adatto. I cattivi, alleati del cattivo massimo, alla fine sono solo delle vittime che si pentono all'istante e persino i custodi "umani" del segreto dell'alchimista, davvero sono così filatropi e altruisti??
Altra piccola nota: il linguaggio, tendente all'aulico con termini spesso un pò obsoleti. A volte risulta un pò pesante ma dato che non mancano momenti ironici e divertenti nel libro, questo limite linguistico non mi è parso eccessivamente gravoso.

Insomma, leggere o no la Romagnoli? Se vi piace un fantasy diciamo classico, con tanta magia, contaminazioni di spazi e di tempi, e se le storie d'amore, anche se scontate, non vi disturbano molto, avete trovato il libro per voi. Per me è stata una piacevolissima lettura.

martedì 2 dicembre 2008

Amore fantastico


Il precedente commento su Twilight, l'odierno post di Fed, nonchè qualche chattata raminga, mi hanno fatto sorgere spontanea una domanda che, rapida, vi sottopongo.
Da lettori, l'elemento amoroso nel fantasy/fantastico, vi piace o vi infastidisce? Meglio ancora, quale tipologia di storia d'amore riesce a farsi leggere bene e quale detestate con tutto il cuore perchè non la trovate attinente al genere?

Leggendo qua e là, mi è venuto il sospetto che la stragrande maggioranza dei lettori di genere, sia tendenzialmente allergica alle love story in salsa fantasy e la cosa mi incuriosisce assai. Magari mi smentirete, però ho l'impressione che vengano assimilate ai temi dei romanzetti per donnine o ragazzine sognatrici, bisognose del classico intrigo rosa e che, quindi, non siano letterariamente rilevanti.
I libri fantasy con note sentimentali vengono percepiti, e forse liquidati, come romanzi di serie B.... finchè si parla di protagonisti dall'ingegno sopraffino, siam tutti soddisfatti, ma se poi ci scappa la storia sentimentale, si storce il naso perchè "è la solita solfa".
Come se l'ennesimo libro con elfi e gnomi alle prese con la ricerca di un magico oggetto salvamondo, non sia egualmente la "solita solfa".
Quindi chi legge fantasy non cerca anche l'amore in ciò che legge? E' una specie di snob e asessuata creatura desiderosa solo di sangue, spade e battaglie? Davvero?

Personalmente le storie d'amore nei fantasy, quelle vicende cariche di tensione, di attesa, di pericolo e perchè no, di tragico epilogo, mi piacciono assai. Quelle storie che, coerenti e funzionali alla storia, riescono a fare appello anche al lato più emotivo del lettore, credo che diano u
na sfaccettatura in più al libro.
Penso alla Carey, ad esempio. Potrebbe essere Phedre il meraviglioso personaggio che è, se la sua dannazione al masochismo non fosse rapportata al travagliato rapporto con Joscelin? Secondo me no. Ciò non vuol dire che se non c'è storia, il libro perde punti, i miei libri preferiti in realtà di storie sentimentali non ne vedono neppure l'ombra, ma se c'è, non corro via offesa (ripeto, purchè valida e coinvolgente, eh)

La considerazione da fare, forse, è un'altra. Che di love story fantasy, lontane dal solito clichè bella ragazza da salvare e/o talentuosa figlia di maghi + cavaliere e/o principe e/o avventuriero di fama, ce ne sono pochine. Quello che c'è è molto stereotipato e, quindi, ovviamente stancante.

Voi che ne pensate? E' un problema di poca varietà sul tema o vi sta bene così perchè il genere è più funzionale ad altri elementi?

lunedì 1 dicembre 2008

Twilight- varie ed eventuali


Ieri sera sono andata al cinema a vedere twilight insieme a Rob. Sapevo più o meno cosa aspettarmi perchè l'avevo letto su fidati blog amici, e avevo messo in guardia anche Rob. Solo che non è bastato e mi ha giurato vendetta: mi trascinerà in malo modo a vedere il primo film idiota che uscirà al cinema, legandomi e impedendomi di chiudere gli occhi!

Insomma, il film è terribilmente banale e scontato. Focalizzato solo sul bel candido faccino di Edward e sulle sue carnose labbrone, perde completamente la bussola appresso ai balzi da scimmia di Ed e alle battute assurde dei due innamorati. Mi sono rianimata solo quando i vampiri se le sono date di santa ragione con tanto di rogo finale ma si è trattato di fugaci attimi in due ore di proiezione.
Il film riesce a svilire quel pò di buono che nel libro della Mayer c'era. Se nel libro il punto di vista di Bella, il rapporto stretto con i suoi pensieri, con la sua autoironia e con l'assoluta atipicità e follia irrazionale dell'amore per Edward, riesce a trasmettere qualcosa al lettore, il film distrugge tutto. E i personagggi diventano macchiette, i dialoghi diventano battute comiche e i momenti più emozionanti, diventano episodi da ridere. Uno su tutti. Sul finire del film, quando al ballo Bella, ingessata, chiede a Ed di trasformarla in vampiro, Rob scoppia a ridere e mi sussurra: "sarebbe la prima vampira al mondo a restare col gesso per tutta l'eternità!!" Mio malgrado, mi sono messa a ridere anche io perchè tanto più di quello, non si poteva fare. Unica nota positiva: Twlight-film è in buona compagnia perchè di film peggiorativi dei libri fantasy, ne abbiamo visti parecchi, utlimamente. Indimenticabili, a tal proposito, le pellicole di Eragon e della Bussola D'oro (tanto per dirne due).

Questo per quanto riguarda il film. E il libro, allora? Davvero è meglio del film? Si, lo è, chiaramente per colpa del film non per meriti enormi del libro. Eppure... eppure adesso vi dirò perchè a me Twilight-libro piacque e perchè mi lasciò una bella sensazione addosso.

Precisazione doverosa: questo commento è di parte, ok? La razionalità e l'oggettività in questo momento sono a riposo.

Twilight è un romanzo d'amore a sfondo fantastico tra un vampiro e una sedicenne. Isabella Swann si è trasferita da poco a Fork, sperduta cittadina americana perennemente allagata dalla pioggia, per stare col padre. A scuola Bella attira subito l'attenzione di ragazzi e ragazze intressati alla nuova venuta ma è l'attenzione di Bella ad essere immediatamente e irresistibilmente attratta da un quartetto di strani e affascinati ragazzi/e, taciturni e solitari. Sono i Cullen, tra cui spicca, per Bella, il meraviglioso (non esagero io a dire sempre che è bello, e la Meyer che lo ripete in modo OSSESSIVO) Edward. Tra i due nasce qualcosa, una di quelle alchimie che sono difficili da spiegare e che non hanno assolutamente nulla di razionale. Edward prova a sfuggire, eppure poi si ripresenta a Bella, lei stessa spesso lo tratta in modo scostante, ma poi non può fare altro che tornare da lui. Non la vedo come una contraddizione, quanto piuttosto come il tentativo di entrambe di rimanere al comando dei propri sentimenti per non perdere la bussola. Tentativi destinati a fallire perchè Edward e Bella sono come poli opposti di calamite destinate ad attrarsi. Anche quando Bella capisce che creatura sovrannaturale Edward sia. Accetta la sua identità di vampiro affidandosi completamente al sentimento che lei nutre per lui.

Follia? Oh, certo. Ma da quando in qua l'amore va a braccetto con la sanità mentale? Parlo di quel sentimento totalizzante che stempera tutto, paure e timori, nell'euforia di un abbraccio, di un bacio sfiorato.
Ed Edward come fa a sottrarsi a colei che rappresenta un' unicità assoluta in secoli di umana indifferenza? Ovvio che non può. Non può resistere a Bella e si innamora di colei che, sola, le cela i pensieri più profondi. Cosa accade quando Bella è in pericolo mortale, braccata da un segugio, la peggiore tipologia di vampiri succhiasangue? Edward e la sua famiglia, che hanno rinunciato da anni al sangue umano, faranno di tutto per salvarla dalla morte. Anche a costo di restituirla alla vita quando, forse, l'unico egoistico modo per Edward di essere felice con la ragazza, sarebbe stato donarle morte.

In Twilight il vero protagonista è l'amore, il sentimento, la scintilla che accende Edward e Bella. I vampiri c'entrano poco (anche perchè i vampiri della Mayer sono un pò come i Drow della Troisi nei dannati di Malva, solo un nome e nulla più) come c'entra poco l'elemento fantastico che è un pretesto, quel condimento che aggiunge eccitazione e fascino, ma il fulcro della storia è un altro. La Mayer è molto brava a gestire in 400 pagine, tutte scritte in prima persona dal punto di vista di Bella, la storia tra i due. Scrive in modo fluido e diretto, fa emozionare a tratti fa ridere e sorridere. E poi fa sognare.
Un libro per ragazzine? Bhè, se pensate che il sogno e i sentimenti siano solo roba da ragazzine ormonalmente instabili, bhè, allora forse la risposta è si.
Se, invece, pensate che non ci sia un tempo nè un'età per lasciarsi coinvolgere dalle vicende di una difficile e inusuale storia d'amore, la risposta è no.

Leggere Twilight con il cuore critico e distaccato dell'esperto di fantasy/fantastico, non vi farà godere per nulla la lettura che, agile e snella, indaga, scruta e sprofonda nell'unicità della folle storia di Edward e Isabella più che su sangue e canini. Certo di limiti il libro ne ha e pure tanti, in primis aver avuto dei seguiti penosi, ma Twilight non ha pretese di essere il libro del secolo, è inutile e sostanzialmente una perdita di tempo, accanirsi nel dimostrare che è una storia semplice e non particolarmente originale. Lo è. Per fortuna.