Qualche sera fa ho finito di leggere Nicholas Eymerich, Inquisitore di Valerio Evangelisti.
Lo so che mi attirerò gli strali di tutti i fan di Eymerich, ma a me il libro non è piaciuto e non per la trama e neppure per l'andirivieni fantascientifico, nossignore, sono oggettivamente le caretteristiche migliori. Ma per il personaggio in sè e per come viene (poco) caratterizzato.
Faccio un piccolo passo indietro e vi incollo la trama presa da wikipedia: Nicolas Eymerich inquisitore racconta tre storie intrecciate. La prima, e più importante, è la vicenda della nomina del frate domenicano Nicolas Eymerich a Inquisitore generale del Regno d'Aragona, alla metà del Trecento; Eymerich, che macchina instancabilmente per ottenere una ratifica definitiva della propria nomina, deve indagare su una misteriosa setta di neopagani adoratori della dea Diana, infiltrati nella corte aragonese di Saragozza. Le altre trame sono la storia del fisico Frullifer, che elabora una teoria scientifica in grado di spiegare i fenomeni paranormali e al tempo stesso di consentire viaggi interstellari; l'altra, ambientata due secoli nel futuro, il viaggio dell'astronave "Malpertuis" verso un pianeta dimenticato dove ancora si manifesta la dea Diana. Le tre vicende sono collegate tra loro: sono le scoperte di Frullifer nei primi anni del XXI secolo a consentire il viaggio della "Malpertuis", e la conclusione di quel viaggio coincide con la sconfitta della setta pagana da parte di Eymerich (perché il viaggio nello spazio dell'astronave coincide con un viaggio all'indietro nel tempo).
La prosa di Evangelisti è essenziale e scarna, esattamente come piace a me. La storia di Evangelisti è a metà tra fantasy e fantascienza che è precisamente una delle cose che mi piace di più leggere. E allora perchè il libro mi ha lasciato totalmente indifferente quand'anche non proprio irritata? Semplice. Perchè Eymerich è un personaggio monodimensionale al più bidimenzionale, che non riesce a trasmettermi praticamente nulla.
E' presuntuoso e inflessibile, senza alcuna sfumatura, tutto quello che fa e dice è riconducibile sempre e solo a queste due caratteristiche. Non sappiamo cosa pensa, non sappiamo chi è Eymerich. Sappiamo solo che odia le pulci, detesta il contatto umano, ama il potere e disprezza il prossimo non immediatamente utile.
Attenzione, non sto scendendo nel merito delle bigottonerie e dei comportamenti irritanti di Eymerich perchè rispecchiano l'epoca buia in cui viveva e lui è pur sempre figlio del suo tempo e della Chiesa del suo tempo. La mia obiezione è sulla costruzione del personaggio che è piatta e poco sfaccettata. Una specie di "uomo che non deve chiedere mai" del Medio Evo. Alla lunga, mi si conceda, stanca e non riesce ad appassionare. Senza contare che persino le tanto decantate doti inquisitorie io non le vedo proprio: al paese mio uno come Eymerich si chiama rompiballe, altro che fine inquisitore!
Inoltre, ci sono delle parti decisamente incongruenti. Il buon Frullifer ci mette mezzo libro a spiegarci la teoria degli psitroni e della necessità di un "medium" per catalizzarli. Ma allora come cavolo fa Frullifer a fare quello che fa alla fine del libro?? (non spoilero sennò davvero non ci resta nulla...)
Lui che dichiara a chiare lettere di non essere medium ?? Evangelisti manda a quel paese tutto lo sforzo compiuto nel dare una lettura fantascientifica al paranormale, riducendo il tutto alla proiezione di menti collettive intensamente concentrate su un unico pensiero.
Insomma, nulla da segnalare. Non mi è piaciuto e quindi vi chiedo: cosa posso leggere per provare a cambiare idea su Evangelisti??
Intanto sto leggendo Il Segreto dell'Alchimista di Antonia Romagnoli ^_^
Lo so che mi attirerò gli strali di tutti i fan di Eymerich, ma a me il libro non è piaciuto e non per la trama e neppure per l'andirivieni fantascientifico, nossignore, sono oggettivamente le caretteristiche migliori. Ma per il personaggio in sè e per come viene (poco) caratterizzato.
Faccio un piccolo passo indietro e vi incollo la trama presa da wikipedia: Nicolas Eymerich inquisitore racconta tre storie intrecciate. La prima, e più importante, è la vicenda della nomina del frate domenicano Nicolas Eymerich a Inquisitore generale del Regno d'Aragona, alla metà del Trecento; Eymerich, che macchina instancabilmente per ottenere una ratifica definitiva della propria nomina, deve indagare su una misteriosa setta di neopagani adoratori della dea Diana, infiltrati nella corte aragonese di Saragozza. Le altre trame sono la storia del fisico Frullifer, che elabora una teoria scientifica in grado di spiegare i fenomeni paranormali e al tempo stesso di consentire viaggi interstellari; l'altra, ambientata due secoli nel futuro, il viaggio dell'astronave "Malpertuis" verso un pianeta dimenticato dove ancora si manifesta la dea Diana. Le tre vicende sono collegate tra loro: sono le scoperte di Frullifer nei primi anni del XXI secolo a consentire il viaggio della "Malpertuis", e la conclusione di quel viaggio coincide con la sconfitta della setta pagana da parte di Eymerich (perché il viaggio nello spazio dell'astronave coincide con un viaggio all'indietro nel tempo).
La prosa di Evangelisti è essenziale e scarna, esattamente come piace a me. La storia di Evangelisti è a metà tra fantasy e fantascienza che è precisamente una delle cose che mi piace di più leggere. E allora perchè il libro mi ha lasciato totalmente indifferente quand'anche non proprio irritata? Semplice. Perchè Eymerich è un personaggio monodimensionale al più bidimenzionale, che non riesce a trasmettermi praticamente nulla.
E' presuntuoso e inflessibile, senza alcuna sfumatura, tutto quello che fa e dice è riconducibile sempre e solo a queste due caratteristiche. Non sappiamo cosa pensa, non sappiamo chi è Eymerich. Sappiamo solo che odia le pulci, detesta il contatto umano, ama il potere e disprezza il prossimo non immediatamente utile.
Attenzione, non sto scendendo nel merito delle bigottonerie e dei comportamenti irritanti di Eymerich perchè rispecchiano l'epoca buia in cui viveva e lui è pur sempre figlio del suo tempo e della Chiesa del suo tempo. La mia obiezione è sulla costruzione del personaggio che è piatta e poco sfaccettata. Una specie di "uomo che non deve chiedere mai" del Medio Evo. Alla lunga, mi si conceda, stanca e non riesce ad appassionare. Senza contare che persino le tanto decantate doti inquisitorie io non le vedo proprio: al paese mio uno come Eymerich si chiama rompiballe, altro che fine inquisitore!
Inoltre, ci sono delle parti decisamente incongruenti. Il buon Frullifer ci mette mezzo libro a spiegarci la teoria degli psitroni e della necessità di un "medium" per catalizzarli. Ma allora come cavolo fa Frullifer a fare quello che fa alla fine del libro?? (non spoilero sennò davvero non ci resta nulla...)
Lui che dichiara a chiare lettere di non essere medium ?? Evangelisti manda a quel paese tutto lo sforzo compiuto nel dare una lettura fantascientifica al paranormale, riducendo il tutto alla proiezione di menti collettive intensamente concentrate su un unico pensiero.
Insomma, nulla da segnalare. Non mi è piaciuto e quindi vi chiedo: cosa posso leggere per provare a cambiare idea su Evangelisti??
Intanto sto leggendo Il Segreto dell'Alchimista di Antonia Romagnoli ^_^