giovedì 31 luglio 2008

Caccia alla citazione/8


Siccome da domani fino a domenica sarò impegnata con i festeggiamenti per il matrimonio della mia amica della vita Valeria (di cui Fed ha già dato notizia qui), vi lascio con la citazione della settimana.

Questa volta è davvero facile, eh, se non altro perchè questo libro qui io lo adoro e l'ho detto spesso, senza contare che a molti di voi ho fatto una testa così, con questa trilogia.

Da che libro è tratto questo brano e a che momento si riferisce??

So che queste cose sono accadute, tuttavia mi pareva tutto distante ed estraneo… una serie di tempeste minori a margine del maelstrom di agonia in cui dimoravo. Il mondo ondeggiò i lato in una foschia rosso sangue e delle mani mi rimisero dritta. Il dolore fioriva in ogni parte di me, nascendo alla base della spina dorsale per poi irradiarsi verso l’esterno. Il dolore cancella ogni altra cosa; in esso esiste solo l’eterno presente. … Il dolore riscatta tutto: rappresenta la consapevolezza della vita e, al tempo stesso, un monito di morte.

Aggiornamento:
Fed e Coubert hanno indovinato, si tratta di un brano tratto dal Dardo e la Rosa e si riferisce all'incontro moooolto particolare avvenuto tra Phedre e il re degli Skaldi. Strumento protagonista del momento? Un coltello...


mercoledì 30 luglio 2008

La Lama Sottile non s'ha da fare


Non so voi, ma questa notizia l'aspettavo da un pò:
la Lama Sottile- film- non s'ha da fare.

La cosa non mi stupisce più di tanto e non stupisce neppure Arifa Akba che sulle pagine dell'Indipendent, riporta la notizia del "congelamento" del sequel della Bussola D'oro a causa delle proteste della Chiesa che ha criticato, prima, e portato al boicottaggio, poi, il primo capitolo cinematografico della saga di Pullman.

E' normale che, davanti all'ipotesi di girare il seguito del pernicioso film, Chris Weitz abbia avuto qualche saggio ripensamento anche perchè, con il proseguire della storia, aggirare i riferimenti "pericolosi" al peccato originale e compagnia bella, si sarebbe fatto sempre più difficile.
Passi per il primo film, in cui gli ultimi forti tre capitoli sono stati allegramente tagliati, ma con la Lama Sottile la vicenda si complica e i salti pindarici per salvare il senso della trama senza mandare in bestia la Chiesa, sarebbero stati davvero arditi. Al limite dell'impossibile (tra l'altro, questi tagli hanno inficiato di parecchio la riuscita dellla Bussola D'oro, ne ho già parlato e discusso con voi qui).

Così zac. Niente sequel, almeno non adesso. Così chi vuole leggere il libro, si può lasciar traviare da Pullman nel cantuccio di casa sua, ma almeno l'anima della grande massa del pubblico planetario, è sana e salva.

La mia idea la conoscete, continuo a pensare che un'organizzazione come quella ecclesiastica abbia problemi ben più grossi che un paio di film o un paio di romanzi di fantasia. Ma il mondo è bello perchè è vario e la libertà di parola è sacrosanta per tutti. Scusate, forse ho scelto l'aggettivo meno appropriato.... diciamo che la libertà di parola è un dirittto inalienabile di tutti.

In considerazione anche di tutto il polverone sollevato su Harry Potter, accusato di istigare i giovani alla stregoneria,
inizio a condividere Francesco Dimitri (che vi devo dire, sto in fissa!) quando, in un'intervista rilasciata per fantasymagazine spiega il perchè il fantasy sia vissuto come genere un pò minore, dice:

"Il fantasy è visto male perché fa paura. Perché è il genere che più di tutti ti mostra che la realtà consensuale non è inevitabile, che un’alternativa è possibile. È un genere anarchico nel midollo, nel miglior senso della parola, e non — per citare Tolkien — nel senso di “uomini barbuti che lanciano bombe”."

martedì 29 luglio 2008

Il Cavaliere oscuro- Recensione


Di rientro dal mare, io e Rob siamo andati al cinema a vedere il Cavaliere Oscuro. Messo da parte il fenomeno alquanto paranormale di cui siamo stati protagonisti al botteghino, ci siamo lasciati travolgere dal lungo e denso mare di eventi e di emozioni racchiusi nell'ennesimo film su Batman/Bruce Wayne.

In molti hanno già lodato e apprezzato il film di Nolan, la recensione di Bruno centra immediatamente tutti i punti forti della pellicola come pure questa comparsa su Fantasy Magazine ma c'è anche chi si discosta dai giudizi totalmente favorevoli sul Cavaliere Oscuro.

Cosa potrei mai aggiungere io che non sia già stato detto? Nulla, direi. Il film è piaciuto moltissimo anche a me e concordo con chi dice che si tratta della migliore pellicola sull'eroe pipistrello. (Non della mia personalissima migliore pellicola sui supereroi perchè IronMan non me lo scalza nessuno dalla prima posizione!)

Il film, pur nella durata non proprio minima,
scorre via fluido in un'altalena di eventi e di emozioni che un pò di stordimento, alla fine, lo lasciano.
Tanti sono i t
emi butatti della mischia da Nolan e soci, dilemmi etici e sociali, riflessioni sul machiavellico dubbio tra mezzo e fine, lacerazioni psicologiche profonde, etc...
Gotham City e il suo alato eroe, ci appaiono in tutta la loro problematicità, in tutta la loro umanità.
Wayne, sempre in bilico tra legge e caos, tra istintualità e controllo, mostra definitivamente la sua forza, quella si, da eroe quando, piuttosto che distruggere la speranza rinata nel cuore di Gotham grazie a Harvey Dent, si fa carico delle disgraziate azioni altrui. Lo diceva anche Dent:
"O muori da eroe o vivi tanto a lungo da diventare il cattivo".
Batman, alla fine, sceglie di passare per il male assoluto al posto di altri perchè lui solo può sopportarlo senza impazzire. La follia non è un lusso concesso a Bruce Wayne.

Joker è fantastico. Folle ma lucido, caos puro e senza alcuna motivazione giustifcatrice, appare come la nemesi ideale di Wayne
"Non voglio ucciderti. Tu mi completi." è la frase pronunciata da Joker che meglio coglie l'essenza del rapporto tra i due. Ma è lo stesso Joker, appeso penzolante a testa in giù ad un grattacielo, che dice:
"Ecco cosa succede quando una forza irrefrenabile incontra un oggetto inamovilibe."

E i rispettivi attori?
Bale è perfetto nei panni del pipistrello di Gotham ma... in questa pellicola qualcosa di più poteva farla. Mi è sembrato un pò poco espressivo, un pò troppo sopra le righe, non so spiegarlo meglio. Mentre Ledger... che parole si possono usare per descrivere la sua performance senza che sia il solito elogio al defunto? Io dico semplicemente che è stato bravissimo a mostrarci un Joker psicologicamente disturbato nella psiche e nel corpo. Faceva "inquietudine" solo a vederlo comparire in scena, senza che avesse ancora compiuto neppure mezza delle violenze che avrebbe fatto.
Ma Ledger è morto, e non potrà godersi il meritato successo avuto col Cavaliere Oscuro. Spero solo che non gli diano l'oscar postumo, quello si che sarebbe un gesto di piaggeria che non credo gli sarebbe piaciuto.

Matura e controllata la regia, che ha saputo reggere il bandolo di una sceneggiatura che di carne al fuoco ne ha messa tanta. I fronti narrativi multipli sono stati gestiti efficacemente senza creare confusione.
E poi la colonna sonora.... perfetta! Tendete un orecchio quando andrete al cinema e gustatevi il sottofondo angosciante e carico di tensione che accompagna le scene più cariche!

E siccome non ho parlato di trama, questo è il trailer:



domenica 27 luglio 2008

Pan- Recensione


In uno dei commenti letti su anobii, qualcuno diceva che se Pan fosse stato scritto in America o in Inghilterra, a quest’ora Francesco Dimitri sarebbe un autore di fama internazionale. Assolutamente vero. Libri stranieri con molto meno spessore e innovatività di questo affollano gli scaffali delle librerie mondiali da decenni mentre per ora PAN è un prodotto nostrano ancora tutto da scoprire.


Prima di iniziare a leggere PAN, bisogna fare un’opera di bonifica mentale: se avete visto il cartone disney di Peter Pan o il film Hook- capitan uncino, SCORDATEVELI.
Se nei vostri ricordi il vispo Peter è un ragazzino vivace ma tutto sommato buono, che non ne vuole sapere di crescere e Wendy una dolce ragazzina con gli occhioni alla bambi per non parlare della simpatica e monella fata Campanellino, resettate tutto e preparatevi a una lettura che vi metterà alla prova.
Dimitri si cimenta in un’opera molto ambiziosa e provocatoria che recupera le tradizioni pagane e mitiche della latinità e le mischia a quelle sciamaniche più classiche incastrando il tutto sull‘eterna, e mai risolta, opposizione tra apollineo e dionisiaco, tra razionalità e istintualità, tra ordine e caos.

A Roma, oggi, accadono cose strane, segnali impercettibili di un equilibrio che si sta spezzando: una coppia di ragazzini viene aggredita e picchiata da una banda di pari età. Uno viene ammazzato, l’altro finisce all’ospedale con la schiena spezzata e le gambe paralizzate. E la città si agita, si scuote ma sono in pochi coloro che vedono davvero, che non ignorano i segnali, per quanto impossibili. Ad esempio la giovane spazzina Giada o la meravigliosa Wendy, la prestigiatrice che tira fuori dal cilindro un coniglio che lei mai vi aveva messo. Qualcosa sta cambiando negli equilibri della realtà: Pan sta tornando.
Il Dio dello stupro e degli eccessi, il dio dei sensi e dell’abbandono euforico, sta radunando i suoi Bambini Perduti sull’Isolachenonc’è, pronto a tornare per dare battaglia nelle strade di Roma a Uncino, il dio Grayface, colui che resta.
E’ una lotta tra dei combattuta sul campo dell’umanità. Gli esseri umani, con la scomparsa degli dei pagani come PAN e con l'operato silenzioso di Uncino, hanno perso il senso del magico e del meraviglioso, a vantaggio di leggi e di religioni che hanno condannato gli istinti a peccati da evitare per avere salva l’anima. Pan vuole rendere all’uomo ciò che è dell’uomo, sconfiggendo chi si oppone all’istintualità a vantaggio di regole, rigore e controllo. Sono volti della stessa medaglia, Peter e Uncino. Se il primo scatena nell’uomo la follia dell’abbandono dei sensi e, con essa, la violenza anche armata, l’altro per reazione, si appella al conservatorismo chiudendo con ogni libertà civile.
Tra i due contendenti, si agitano decine di personaggi, su tutti la famiglia Cavaterrra Wendy Giovanni e Michele, tre fratelli diversissimi tra di loro che contribuiscono, in modo diverso, al ritorno di Pan. Michele su tutti, colui che la Madre Città Roma, ha eletto come suo sciamano. Alla fin dei giochi, è in mano ad un essere umano, a un ragazzo che vuole vendetta per il padre, che è affidato l’esito dello scontro tra gli dei. E che esito, direi.

E’ impressionante il modo con cui Dimitri fa quadrare il cerchio pur mettendo tanta carne al fuoco. Parla di dei, di religiosità e paganesimo, di sensualità e di carnalità, e butta dentro persino Barrie, colui che per primo mise su carta la storia di Peter Pan. La trovata narrativa con cui spiega perché Barrie avrebbe scritto di Peter e Uncino è assolutamente affascinante. Ad un dio cosa serve per essere tale? I fedeli, ma se questi dei vengono incastrati per l’eternità in una Storia fantastica che li condanna d essere visti come favole, cosa resta di loro? La risposta a questa domanda non posso darvela perché è il succo di tutto il libro!!

Pan di Dimitri è un libro affascinante, da leggere e rileggere, costellato di richiami e di significati nascosti dietro ogni elemento tirato in ballo, ma non è possibile ridurre il tutto al solito “libro con diversi livelli di lettura”. I diversi livelli di lettura, di norma, sono “isolabili”, definibili, mentre in Pan questa è un’operazione complessa. La storia dei tre Cavaterra non è parallela a quella di Pan e Uncino, il ritorno di Peter non simboleggia semplicemente il dio PAN. I Cavaterra SONO la storia e Peter E’ Pan. Anche lo svolgimento narrativo del testo, rispecchia la teoria di Dimitri sui tre aspetti della realtà, Carne, Incanto e Spirito. Non sono mondi paralleli gli uni agli altri, realtà, magico e spiritualità SONO pienamente l’uno nell’altro e il passaggio fluido tra essi è il cuore di tutta la vicenda. Basta saper dove guardare, credere alla meraviglia e il gioco è fatto. (se volete sapere qualcosa di più su questa parte, fate un salto sul blog di Coubert, lui è stato più dettagliato di me)

MA

Ho da fare solo due notazioni e la prima si porta dietro anche un po’ la spiegazione della seconda.
L’autore Dimitri sa tante cose e usa PAN per mostrare al mondo le sue conoscenze, di più, le sue credenze. Questo si traduce nella presenza costante e a volte pesante dell’autore nel libro. Dimitri non sparisce dietro il testo, non lascia parlare i suoi personaggi che, per questo motivo, sono a che poco “trascinanti”. Talmente focalizzato sull’ammonimento e sulla critica al mondo di oggi, talmente desideroso di fornire la sua risposta alla perdita del senso del magico nelle cose, finiscce per assumere spesso il tono da “maestro” (in un caso è proprio smaccato l’ammonimento al pubblico) con improvvisa e fastidiosa interruzione della finzione letteraria.
Proprio questa tendenza, fa si che i personaggi siano si, ben caratterizzati, Temidoro è semplicemente un mito, ma PAN è un fantasma. E’ solo un’idea, un concetto, persino quando compare nella Carne riapparendo al mondo. Immagino che cosa sia stata voluta. Non mostrare i sentimenti di Peter, non scendere nei suoi pensieri, renderlo “alieno” e distante da tutto se non dalle orge e dalla violenza esasperata, è il modo con cui Dimitri rende la deità e la sua tendenza a “ignorare” gli esseri umani e le loro preoccupazioni, ma un minimo di caratterizzazione in più avrebbe reso PAN un “personaggio” oltre che un simbolo, cosa utile in un romanzo.


Spoiler:
Ma la fine del libro vi ha convinto? Davvero Dimitri crede che il mondo senza razionalità e ordine (Uncino muore), col trionfo di Pan (acciaccato ma vivo), sia la soluzione per i mali che affliggono l’essere umano? Sarebbe questa la liberazione vera? La storia di Barrie finisce con la vittoria di Peter ma quella di Dimitri non è una riedizione di quel libro, è tutt’altro. PANsarebbe potuto finire con la morte di entrambe gli dei con l riconsegna simbolica dell’uomo all’uomo, libero da ogni dio e invece... Ragione estrema e sfrenatezza estrema, lo aveva capito anche Barrie (se reggiamo il gioco di Dimitri) sono entrambe dannosi per l'uomo, perchè proporre una sokuzione sbilanciata?

venerdì 18 luglio 2008

Caccia alla citazione/7


E da domani fino a sabato prossimo, Mirtilla stacca la spina dal caos romano per andarsene al mare in compagnia di Rob e di 4 cari amici. Oh, non sparirò del tutto, non temete! In mia assenza fate i braaaaaaaavi e leggete tanti libri fantasy!

Io mi sto gustando Pan di Francesco Dimitri, vi farò sapere che ne penso!

E visto che vi penso sempre, vi lascio la citazione della settimana. Di che libro si tratta e a chi si riferisce questo brano?


Ah, un viso. Le labbra formavano un arco roseo, perfetto, come se fossero state dipinte sulla liscia pelle setosa, del colore di una pesca. I tratti erano ben modellati, gli zigomi alti, il mento di una piega morbida, il naso era piccolo e perfetto quanto la curva della guancia. Poi c’erano le sopracciglia arcuate e le grandi gemme degli occhi, frangiate da lunghe ciglia… cut
La ragazza sfiorò il viso con le dita, esplorandolo ripetutamente, con delicatezza, senza che esso svanisse. L’unico cambiamento fu un colorito rosato che si soffuse su di esso, e la luce che le si accese negli occhi. Il nodo che le aveva contratto la gola fin da quando si era svegliata si estese, diventando doloroso.

Aggiornamento
: e stavolta nessuno ha riconosciuto la citazione di Mirtilla, peccato! Si trattadi un pezzo tratto dalla Ragazza della Torre di Cecilia dart Thornton.

giovedì 17 luglio 2008

Gemellaggio professionale- Il Ritorno


Pensavate fosse finita? Davvero? O__O

Cioè davvero pensavate che non saremmo tornate sull'argomento dopo tutti gli elogi, e soprattutto tutte le segnalazioni che ci avete fatto?

Eccovi qui una macedonia di tutto ciò che fra i lettori di questo blog e di quello di Fed è venuto fuori sulle professioni possibili dei nostri eroi fantastici.

Ragazzi, ma quando la apriamo questa benedetta agenzia di collocamento?

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Sabriel
Imbalsamatrice e impresaria di onoranze funebri - MAT

Malus Lamanera
Scafista, contrabbandiere - MAT

Cersei Lannister
Presidente del Consiglio – MAT

Probabilmente farebbe ciò che fa nei libri, più o meno. Sposerebbe un politico, di grande potere, e prenderebbe a manovrare nell'ombra per fare sì che il marito diventi poco più di un fantoccio e il reale potere sia nelle sue mani - COUBERT

Fitz
Figlio illegittimo di Chevalier, erede della famiglia mafiosa dei Lungavista. Il padre lo scarica in collo al
capofamiglia e se ne va con la moglie, sperando di sopravvivere così agli intrighi di chi vorebbe freddarlo. Fitz cresce lavorando nell'officina della Famiglia, finchè il vecchio (Sagace) non lo nota e decide di farlo diventare il proprio sicario - COUBERT

Frodo
Il mantenuto a casa di zio Bilbo, forte del fatto che lo zio è in giro per il mondo vaneggiando di tessori ed elfi. E così lui può sperperare il patrimonio facendo la bella vita - COUBERT

Gandalf
Artificiere o leader della confraternita dei mutanti malvagi, con indosso un elmetto metallico - COUBERT

Gollum
- Guida per le escursioni visto che si è dimostrato particolarmente abile... Oppure l'usuraio\banco dei pegni. Presta soldi, in cambio si fa dare anelli. I suoi... tesssori - COUBERT

- Fornitore di pesce fresco o ideatore di indovinelli per la settimana enigmistica - ARIENDIL

Kitty della trilogia di bartimeus
La maestrina in una scuola elementare dell'interland milanese, aspira aala presidenza ed è affetta da una forte gelosia nei confronti delle colleghe più belle, questo particolare l'ha portata a fare una cura di acido ialurolico che le ha rovinato irrimediabilmente la faccia- NAEEL

Conan
- Buttafuori in discoteca- ALLADR

- Gommista- Mirtillangela

- Insieme a una certa Belit ha messo su una piccola società di viaggi e organizza crociere nel mediterraneo a bordo di una nave chiamata "la regina della costa adriatica"- SAURON

fahfrd & gray mouser

Malavitosi- ALLADR

Saruman

Presentatore di talk show sguaiati per una tv locale chiamata tele-Palantir- SAURON (… e se lo dice lui…)


mercoledì 16 luglio 2008

L'ombra dello scorpione- Recensione


Ieri ho finito il mio primo libro di Stephen King: L'ombra dello scorpione. L'ho comprato diverse settimane fa, come qualcuno ricorderà, e non mi era masi successo di metterci tanto a leggere un libro di 900 pagine. Follett, che a logorroicità equivale King, l'ho letto con maggiore scorrevolezza.

Ma King va gustato, va sorseggiato, va letto lentamente affinchè tutte le immagini che costruisce con dovizia di particolari, si imprimano bene nella mente del lettore. Credo che la descrizione del passaggio di Larry nella galleria di New York, e il suo avanzare tra cadaveri di ogni genere al buio, non la dimenticherò tanto facilmente.

La trama è abbastanza semplice: un virus letale sfugge al controllo dell'esercito americano e si diffonde in tutti gli stati uniti a velocità impressionante. I sintomi sono quelli di una banale influenza ed per questo che all'inizio è impossibile per la gente comprendere la pericolosità del virus. Il 99 percento della popolazione della terra non sopravvive. Solo l'1 percento degli esseri umani, naturalmente e incomprensibilmente immuni al virus, continuano a vivere su una terra paralizzata nella morte. Niente elettricità, niente tv, niente automobili, solo strade ingombre di fuggiaschi colti dalla morte in viaggio, negozi vuoti e case abbandonate, bare silenziose che custodiscono i cadaveri di famiglie intere.
C
osa accade a una umanità così prostrata? Fa quello che fa sempre in questi casi. Si scinde tra bene e male, tra la religiossissima e vecchissma veggente Mother Abagail, e l'uomo nero Randall Flag, il Signore delle tenebre. I sopravvissuti si radunano attorno a l'uno o all'altra, riprodendo due modelli di socialità diversa, una più "comunitaria" e democratica, l'altra più dittatoriale e fondata sulla paura e sulla violenza. Lo scontro tra i due gruppi si fa inevitabile.

E' il primo libro di King che leggo, diciamo che l'ho appena assaggiato, perciò vi dico solo quello che mi è piaciuto e quello che nn mi ha convinto da niubba.

Mi è piaciuto lo stile del Re, la sua capacità di tessere trame, di tratteggiare caratteri umani, nelle loro debolezze e nelle loro fragilità; mi ha colpito la facilità con cui l'autore alterna i punti di vista di personaggi molto diversi tra loro. Eppoi la desolazione. La descrizione lenta, minuziosa, fatta emergere dalla quotidianità che viene stravolta dalla catastrofe, crea quella tensione latente che mette la giusta dose di angoscia in chi legge. Le strade deserte si vedono non si leggono semplicemente, l'assoluta alienazione delle persone di fronte all'assenza di leggi e di regole la si respira nelle avventure di ognuno di loro.
Ho amato particolarmente due personaggi. Nick Andros, il giovane sordo muto cui King riserva il ruolo che la letteratura classica storicamente riservava ai menomati: la possibilità di vedere oltre, di sentire oltre i sensi, e di guidare gli altri.
E poi Glen. Il razionale, colui che mostra di conoscere l'animo umano meglio di tutti; la sua logica, la sua lucidità, nonchè il possibilismo e il coraggio, me lo rendono un personaggio molto caro. E' alla sua bocca che Kinga affida le riflessioni religiose e filosofiche del suo testo, è grazie a Glen che si fa strada l'idea dell'autore su come l'umanità azzerata e bisognosa di credere in qualcosa, sia ri-disposta ad accettare il senso del magico, del divino, dell'imponderabile come elemento concreto, cui affidare la vita.

Cosa non mi è piaciuto? Bhè, l'Ombra dello Scorpione non è che sia tutta questa originalità. Cioè, mi aspettavo un colpo di cosa sul finire, uno spunto inaspettato, forse una modalità diversa di riproporre una riflessione molto nota. Che il male per il genere umano sia nella "civiltà", nell'organizzazione, a svantaggio di uno stato di natura ideale, non è che sia tutta questa innovazione e, tra l'altro, come punto di arrivo era assolutamente intuibile dalle prime pagine del libro. Insomma, il fatto che, anche col nemico annientato, gli uominii inneschino dei meccanismi naturali di generazione del male (valutato come innato), è un pò abusata come idea.
Questa nota dolente inficia parecchio il mio giudizio perchè la bravura di King nel tessere l'ansia, l'attesa, l'aspettativa per il grande epilogo, viene disattesa da un finale un pò troppo lineare, prevedibile.

Ma forse è colpa dell'età del libro. L'Ombra è stata pubblicata per la prima volta nel 1978 e la carica innovativa di questo romanzo risiede anche nell'epoca in cui è stato pubblicato.

lunedì 14 luglio 2008

Gemellaggio "professionale"


No, non ci vedete doppio. Questo post E' identico a quello che trovate sul blog di Fed. Colpo di calore? Accavallamento di IP? No, solo un post scritto a due mani!

Vi siete mai chiesti cosa farebbero di professione al giorno d'oggi i nostri eroi fantasy preferiti? No?? Ci abbiamo pensato noi, ecco il frutto del nostro alto ingegno.

Prossimamente vedremo per gli eroi della fantascienza ^^

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Elric di Melnibonè: rock star maledetta, orfano di madre con padre violento. Affidato ai servizi sociali, l'orfanotrofio lo ha allontanato perchè: "quando canta raglia e gli altri bambini si spaventano". Convinto che la sua sia arte incompresa, si dà al rock e, inaspettatamente, ha successo. Il motivo a detta dei fan? "Ci fa viaggiare...".
Elric oscilla fra profonde scrisi maniaco depressive e altrettanti profondi deliri di onnipotenza: vorrebbe uccidersi ma non ne è convinto, vorrebbe conquistare il mondo ma non sa se ce la farà.
Elric affida all'agente Tempestosa la ricerca dei contratti. L'agente è in gamba, il più in gamba di tutti, specialmente a fregare il suo cliente con percentuali fasulle. Tanto Elric non se ne accorgerà mai, è troppo fatto.

Aragorn: guardia forestale e membro volontario del soccorso alpino del CAI.
Cavalca con naturalezza come se non avesse fatto altro nella vita; si aggira per i boschi con sguardo fiero e passo deciso, pronto a punire chi "offende l'anima della natura". Come arma d'ordinanza ha rifiutato la pistola e ha preteso una spada giocattolo che si illumina. Aragorn è altruista e coraggioso, non esita a calarsi dalle vette più pericolose pur di soccorrere gli aplinisti in difficoltà, specialmente se con piedi pelosi e occhioni innocenti.
Aragorn per il momento è una semplice guardia, cosa che gli permette di andare in giro conciato come un barbone, ma nel fondo del suo cuore sa che è destinato a ricorpire le più alte cariche e guidare il corpo forestale verso un'era di libertà e progresso.

Raistlin: fratello di un famoso fotomodello e afflitto da una bruttezza decisamente fuori dall'ordinario, fa lo strozzino con efferato successo. Presta denaro a chiunque abbia referenze necessarie per renderglieli e, in caso di mancanza, non esita a evocare gli inadempienti direttamente in una cella 2x2 in cui il cane Tanis farà loro giusta guardia. Per l'eternità. Ha stretto un patto di sangue con lo zio materno, ma la percentuale che egli pretende su ogni trasazione, inizia a diventare un problema per Raistlin, che non si sente più padrone di se stesso. Da qualche tempo si è iscritto in palestra e ambisce a potersi cospargere il corpo di crema dorata come i campioni di body building.

Harry Potter e Nathaniel della trilogia di Bartimeus sono gli eterni sfidanti della finale di quel ricettacolo di ragazzini odiosi che è Genius. Il primo accompagnato dal vecchio preside rincoglionito che ci tiene a mostrare il livello di istruzione cui porta la sua esclusiva scuola privata e il secondo dall’amico psicopatico che crede di essere un demone ed è allergico al rosmarino. Hanno fatto fuori tutti gli altri concorrenti: Dorothy del mago di Oz, Candy di Abarat e il povero Bastiano Baldassarre Bucci de La Storia Infinita (quest’ultimo particolarmente inviso a nonno Mike che ha iniziato a prenderlo di mira immediatamente perché timido e cicciottello); e si sono dimostrati inequivocabilmente i più odiosi e saputelli.
Entrambi certi di avere la vittoria in tasca, sfiorano la megalomania quando azzeccano una risposta e sprofondano in manie di persecuzione, sindromi del complotto e crisi depressive non appena lo sfidante sembra aver acquisito un minimo vantaggio.

Drizzt: lavora in un circo insieme al classico nano e a una pantera ammaestrata e una donna dal ruolo poco chiaro. Si esibisce come danzatore acrobatico con le spade, ma arrotonda con le scommesse clandestine sfruttando i poveri idioti che periodicamente si mettono in testa di poterlo battere.
Fortunatamente non rischia mai stress da troppo lavoro poiché stranamente è sempre una persona alla volta a risentire di questa mania: umiliato a sufficienza uno, si presenta immancabilmente un nuovo sfidante.


venerdì 11 luglio 2008

Questione di cm?


Riflettevo da un pò, dopo aver letto qualcosa di quest post e relativi commenti (tutto no, abbiate pietà!) , che forse bisognerebbe riflettere su cosa è un libro fantasy prima di pretendere da chi ne scrive, competenze e conoscenze di super esperti di storia e di armi e combattimenti medievali.

Se un libro fantasy/fantastico è, banalizzando parecchio, quel prodotto dell'umana immaginazione che ricorre a fiabe, a miti e a mondi immaginari, a epici scontri e grandi eroi, per trascinare il lettore altrove, mi sfugge la necessità di contare i centimetri di gittata dell'arco dell'eroe durante la battaglia, o la traiettoria della lama sulla gola del nemico, per esprimere apprezzamento o meno per detto libro.

C'è qualcosa che non mi torna. E' un fantasy, non un romanzo storico, non un manuale di scherma medievale, non un compendio sulle caratteristiche delle armi bianche dall'età del ferro a oggi. E men che meno, è un libro da cui si possa pretendere assoluta attinenza alla realtà su come andrebbero gli scontri per davvero.

Il davvero sta in altri libri, non necessariamente nel fantasy.

Con questo non dico che l'assurdo vada sempre e comunque tollerato in virtù del genere, le evidenti incongruenze e semplificazioni sviliscono la lettura e la rendono improbabile (che è diverso, e peggio, di impossibile). Ma il lettore che apre un libro fantasy sta sospendendo la sua incredulità, lo sa che leggerà di qualcosa di "magico", di poco attinente con la realtà. E mette anche in conto eventuali errori o imprecisioni storiche perchè fanno parte del gioco.

Precisazione: non sto parlando del libro recensito in quel post perchè non l'ho letto. Il mio è un discorso più generale.

giovedì 10 luglio 2008

Caccia alla citazione/7


Ed eccoci alla citazione della settimana, voglio proprio vedere se azzeccate anche questa!

Da che libro è tratto questo brano? Non vi chiedo che cosa descrive perchè, ehm, credo che si capisca... libro fantasy, eh.


Nessuno di loro sapeva o desiderava sapere, nessuno di loro cercava di separare e di scindere le sensazione isolate. A quel punto, i dettagli non avevano importanza: chi apriva o serrava le cosce, chi stringeva le braccia, chi si scostava per un attimo ma solo per venire più vicino, chi baciava, chi schiudeva le labbra al bacio, chi penetrava e chi si lasciava penetrare. Per qualche tempo parve che tutti loro si toccassero, dovunque, condividendo ogni intimità così profondamente da cancellare ogni coscienza individuale.

Aggiornamento: Laura e Stefano hanno indovinato la citazione, si tratta di un passo tratto dalla Torre Proibita di Marion Zimmer Bradley della saga di Darkover!


mercoledì 9 luglio 2008

Post mortem.... nel d&d!


Sarà il caldo, saranno le ferie che si avvicinano, ma di post illuminanti/illuminati a tema librario fantasy (e sarà pure colpa di King che mi sta distraendo!!), proprio non me ne vengono.

Stamattina, sfrugugliando nella pennetta usb per fare un pò di spazio, inciampo nello stralcetto che leggete sotto. Niente racconto, eh! Quando giocavo a d&d, durante un'avventura particolarmente turbolenta, la mia chiericozza buona Nymeria (ammirate la fantasia!!) è morta assieme al pg di Rob, un chierico di Tempus, e al mago Aron, andando a finire nell'Abisso.
Prima che quella banda di sciagurati della loro compagnia trovasse il modo per resuscitarli, il trio ha avuto il suo da fare in quel posticino allegro e rassicurante; io e Rob abbiamo scritto una specie di resoconto a due mani di quelle ore, lato Nymeria e lato Damien.
Questa è la prima parte, il resto credo che sia andato smarrito nei meandri del nostro vecchio forum in rete.


Vabbè, insomma, oggi va così ^^'

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Nymeria aprì gli occhi su un cielo rosso. Battè ripetutamente le palpebre per scacciare le ultime ombre dell’incoscienza e improvvisamente il terrore le serrò lo stomaco. Dove diavolo era finita?

Si accorse di non poter muovere neanche un muscolo, solo la testa riusciva a spostarsi di qualche millimetro a destra e sinistra. Rosso, un cielo in tumulto con nubi vorticose, disegnava forme oscure sulla sua faccia quasi immobile. La chierica era confusa. Cercò di ricordare gli ultimi eventi impressi nella sua memoria cosciente e un singhiozzo le spezzò il fiato. Era morta. Si, adesso ricordava il preciso istante in cui il soffio vitale lentamente le abbandonava i polmoni, l’attimo esatto in cui il cuore scandiva il suo ultimo battito. Poteva sentirlo ancora, dentro di lei, nelle viscere. Poi il nulla.

Battè le palpebre per accelerare la caduta di una lacrima sul volto. Cercò di regolarizzare il respiro, voleva calmarsi. Pregò Lathander mormorando parole di fede e la sua mente parve placarsi. Tentò di forzare il limite della sua immobilità e girò il volto completamente a destra.
Vide qualcosa, una sagoma scura stesa a terra come lei, anzi, due. Deglutì a fatica. Riconobbe i corpi senza vita di Damien e Aron.
Dei, erano tutti morti. Nymeria prese a piangere senza vergogna, sentiva il sapore salato delle lacrime bagnarle le labbra riarse. Non poteva essere finito tutto così, la loro missione non era neppure a metà!
Pensò alla sua Yhep, a Lord Helm, ad Eltas…. Possibile che fosse tutto finito, per sempre? E i suoi amici rimasti in vita? Come avrebbero fatto adesso, senza nessuno a poter lenire le loro ferite? Lo sconforto le si stava stendendo addosso come un nero sudario, annebbiando la sua coscienza, poco a poco. *Signore dell’alba, aiutami!*
In quel preciso istante avvertì il sangue fluirle nelle vene, sentì le energie tornare e seppe di potersi muovere. Si tirò su a sedere improvvisamente sveglia e vigile. Qualcosa, o qualcuno, sembrava averle infuso la forza per reagire. E la chierica sorrise. Lathander non l’aveva abbandonata.

Decise di camminare, ma sopravvalutò il suo nuovo stato: cadde sulle ginocchia a terra e fu costretta ad arrancare verso i suoi amici ancora svenuti. Damien si agitava nel sonno, il suo corpo aveva spasimi continui come se fosse tormentato da demoni crudeli che non lo lasciavano in pace neppure da morto. Aron, invece, era ancora immobile.

Nymeria allungò una mano sulla fronte di Damien, scottava. Il chierico a quel tocco sbarrò gli occhi e afferrò di scatto il polso della giovane, serrandolo in una morsa.
Nymeria urlò e cercò di divincolarsi, il ghigno sul volto del giovane non aveva nulla di umano, quasi non lo riconosceva.
“Damien sono io!” gridò e l’uomo si scosse di colpo, vedendola davvero per la prima volta. La chierica riuscì a sottrarsi dalla presa che si allentava e protestò: "anche da morto non ti regoli….” Nel pronunciare quella frase si morse la lingua, perchè si avvide dello sgomento comparso negli occhi di Damien.


lunedì 7 luglio 2008

Biblios


Comunicazione di servizio: sono stata felicemente reclutata tra le fila dei collaboratori di Biblios, il giovine blog a base libri, di tutti i tipi e generi, che vedrà pubblicate le mie recensioni a tema fantasy-fantastico. Emozione!

Ringrazio Weirde e Zeruhur per la bella opportunità, farò del mio meglio!



giovedì 3 luglio 2008

Caccia alla citazione/6


Bene bene, ecco a voi la citazione della settimana. Io ci povo a farle un pò difficoltose, ma non mi riesce alla fine!!

Da che libro è tratto questo passo e cosa sta descrivendo? Siate precisi, eh! In caso di necessità agevolerò un supporto fotografico ^_^


I raggi cupi e rossastri si posarono su Padre Tempo; nella luce dell’ultimo sole anche l’immenso deserto d’acqua si tinse di rosso. Avreste dovuto vedere, sembrava un mare di sangue. La luna sorse nella posizione sbagliata, vicino al sole, e fu inondata da una luce infernale.
Quando il sole la vide, cominciò a scagliarle contro i suoi raggi di fuoco. Cercò di attirarla a sé come una gigantesca piovra; nessuno seppe se ci riuscì o se fu la luna stessa ad avvicinarsi di propria iniziativa. Infine i raggi del sole l’avvolsero completamente e divennero un’unica, enorme, palla incandescente che si allontanò verso l’orizzonte.

Aggiornamento: Sauron e Val hanno indovinato la citazione. Si tratta del brano descrittivo della distruzione di Narnia, presente nel settimo libro della saga, ovvero "L'ultima battaglia".
Bravissimi! Ma la prossima citazione sarà difficilisssssssima, promesso ^_-


mercoledì 2 luglio 2008

Niente più Carey dalla Nord


Una notizia così brutta, Weirde non poteva darmela! Leggo sul suo blog che la casa editrice Nord ha deciso di non pubblicare la seconda trilogia di Jacqueline Carey, autrice del Dardo e la Rosa, della Presecelta e l'erede e della Maschera e le Tenebre.
Insomma, non leggeremo più in italiano i libri della mamma della anguisette Phedre e di tutta Terre d'Ange!!! NOOOOOOOOOOOOOO!!

Riporto testualmente la e-mail che la Nord ha mandato a Weirde in risposta a una sua domanda di chiarimenti in merito a questa che era solo una voce di corridoio:

"Gentile lettore/lettrice,
sappiamo di darle un dispiacere ma, al momento, non abbiamo in programma altri volumi della serie Ghostwalker di Christine Feehan né la nuova trilogia di Jacqueline Carey. Il gradimento del pubblico italiano nei confronti di queste due autrici è stato così limitato che abbiamo dovuto interrompere le pubblicazioni. Sappiamo bene che alcuni lettori/alcune lettrici, come lei, che pure avevano apprezzato i loro romanzi, ne rimarranno comprensibilmente delusi/e, ma la nostra casa editrice non può ignorare il responso del pubblico. Non escludiamo di riprendere in considerazione entrambe le serie in futuro, ma adesso non siamo in grado di darle indicazioni più precise."

Che dire, non immaginavo che la Carey avesse venduto così poco. Sugli scaffali i libri si trovano, anche a distanza di qualche anno e, da quello che leggo in rete, la trilogia mi sembra abbastanza nota.
Mi chiedo: ma quali erano le aspettative di vendita della Nord sulla Carey? Il tema particolarmente piccante della trilogia, ha generato previsioni moooolto ottimistiche per le vendite di quello che è pur sempre un libro fantasy???

L'unica speranza è che qualche altra casa editrice decida di acquistare i diritti di Kushiel's Scion, Kushiel's Justice e Kushiel's mercy (già recensiti da Weirde qui) su Imriel.

Sta di fatto, che rimango un pò perplessa oltre che infastidita, odio leggere i libri in inglese!! Nord, ma cosa combini????



martedì 1 luglio 2008

Fatto il fatidico acquisto


Dopo le animate consultazioni del post precedente, oggi ho comprato questo:


In realtà la scelta è stata obbligata dato che, dei tanti titoli che mi avete consigliato, in libreria c'era SOLO QUESTO!! Ecco, in questi casi mi ricordo improvvisamente di vivere in periferia...
Oddio, per la verità c'era anche l'ultimo della Torre Nera e Pet-qualcosa, ma ho optato per questo qui per il buon rapporto spessore/prezzo ^^'

Grazie a tutti per i preziosi consigli, quando lo avrò finito, ne sarete tempestivamente avvisati ^_^