lunedì 2 febbraio 2009

Lasciami Entrare- recensione libro


Non è facile commentare Lasciami Entrare, l'horror dello svedese Lindqvist che ha catturato l'attenzione del pubblico mondiale grazie all'omonimo film uscito al cinema sotto natale. Anche a distanza di qualche giorno dalla fine della lettura, non è facilissimo mettere ordine nell'intrico di sensazioni lasciato nella mente e nel cuore di chi ha conosciuto Eli e Oskar dalle pagine del libro.

Ho già parlato di Lasciami Entrare film in questo post, e devo riconoscere che, sebbene di norma io preferisca leggere prima i testi e poi vederne gli adattamenti cinematografici, sono stata molto soddisfatta di non aver seguito la tradizione, per una volta. Leggendo il libro dopo il film, ho gustato e capito cose diverse sia dell'uno che dell'altro sperimentando una sensazione che non provavo da anni: il film è stato perfetto, e non ha tradito neppure di una virgola l'atmosfera del libro.
La povertà, il disagio, la solitudine e la disperazione che dominavano nel film, sono esattamente le sensazioni che si respirano nel libro tanto che persino gli elementi di diversità, non sono affatto fastidosi. Anzi.

Ok, ma questo era il commento del libro non del film, avete ragione.

La trama è, credo, nota.
A Blackeberg, quartiere degradato alla periferia ovest di Stoccolma, il ritrovamento del cadavere completamente dissanguato di un ragazzo segna l'inizio di una lunga scia di morte. Sembrerebbe trattarsi di omicidi rituali, ma anche c'è anche chi pensa all'opera di un serial killer. Mentre nel quartiere si diffonde la paura, il dodicenne Oskar, affascinato dalle imprese dell'assassino, gioisce segretamente sperando che sia finalmente giunta l'ora della rivalsa nei confronti dei bulletti che ogni giorno lo tormentano a scuola. Ma non è l'unica novità nella sua vita, perché Oskar ha finalmente un'amica, una coetanea che si è appena trasferita nel quartiere. Presto i due ragazzini diventano più che semplici amici. Ma c'è qualcosa di strano in Eli, dal viso smunto, i capelli scuri e i grandi occhi. Emana uno strano odore, non ha mai freddo, se salta sembra volare e, soprattutto, esce di casa soltanto la notte... "Lasciami entrare" è una tenera e crudele storia d'amore, vendetta e vampiri, un racconto fantastico e commovente sul dolore dell'infanzia e la forza dell'amicizia, dove sangue e orrore devono piegarsi alla potenza dell'amore e alla voglia di vivere.

Il libro ha 4 grandi pregi: lo stile e il ritmo, la coralità,la varietà dei temi, la delicatezza nel trattarli.

Per quanto riguarda il linguaggio, LIndqvist ha uno stile asciutto che gli permette, con poche parole, di "catturare" le emozioni nel modo più essenziale possibile. Intendiamoci, non è povero di parole anzi, a suo modo è abbastanza prolisso, ma sa scegliere i termini di per se stessi più "carichi" di significati facendo guadagnare alla prosa una evocatività molto spiccata. Il ritmo della narrazione è perfetto, perchè alterna più punti di vista, sposta continuamenteil lettore da un personaggio principale ad uno secondario facendo in modo che tutto si incastri (vedi punto dopo).
Solo una pecca, a mio parere. Forse se n'è accorto anche l'autore tanto che nella stesura della sceneggiatura del film, il pezzo incriminato lo ha bello che tagliato. Mi riferisco alla parte centrale-finale in cui ci si avvita sulla non morte del protettore di Eli, decisamente lunga e rallentante soprattutto perchè inserita nella parte finale del libro che, invece che essere dedicata a Eli e Oskar, si è spostata sulla caccia al mostro. Ma davvero, è un dettaglio.

La coralità. Oskar e Eli sono i protagonisti indiscussi del libro ma i personaggi comprimari sono costruiti con estrema cura sia nella creazione del background esperenziale che si portanodietro, sia nella loro emotività. Riescono a essere un ottimo sfondo, lì dove non diventino vera e propria parte integrante delle vicende principali, contribuendo a creare un'ambientazione armonica.Seppure armonica nella miseria e nel degrado.

La varietà dei temi. Essì, perchè Lasciami Entrare parla dell'amore impossibile tra un essere umano e una vampira, di un amore tra _diverse_ creature nell'accezione più ampia che si possa dare al termine diversità. Parla di disagio giovanile e di solitudine, parla di pedofilia e di violenzagratuita, parla di Amore e Odio, di tutto l'amore e l'odio del mondo.Bhè, direi che ci sarebbe da far impallidire chiunque. Toccare in un sol libro, per di più fantastico, tutta questa abbondanza di tematiche, non è affare da poco e, ancor più difficile, è non rendere banale e confuso il tutto. Ma Lindqvist ce la fa egregiamente, riuscendo a caricare la stora di tanti livelli di lettura e di interpretazioni tanto che molti sono i palati in grado di gustarlo, non solo necessariamente quelli malati come me.

La delicatezza nel trattare temi potenzialmente difficili, di cui la pedofilia e le perversioni sessuali di talune creature, sono solo un esempio.
Dalla prosa di Lindqvist non emerge mai un giudizio morale sui comportamenti e sulle tendenze dei suoi personaggi. Non c'è condanna o apprezzamento, c'è semplicemente la presentazione delle cose, dei sentimenti nudi e crudi. Lindqvist è un osservatore e un narratore, non è mai giudice e affida al lettore l'interiorizzazione e la valutazione di quanto sta leggendo.
Quello che mi è piaciuto, in sintesi, è ciò che ho apprezzato nel film (torniamo al discorso del film, è inevitabile!) inclusa la mancanza di risposta alla questione se sia vero amore tra Eli ed Oskar oppure se la secolare fame di sopravvivenza di Eli l'abbia portata a procacciarsi l'ennesimo"protettore". Infondo anche Hakan era innamorato alla follia di Eli. Se così fosse, però, non facciamo gli ipocriti condannando Eli. Quante volte abbiamo avvertito che due persone facevano coppia solo per convenienza e per non stare da soli? Ecco, e dubito che costoro potessero avere l'alibi di essere vampiri secolari bloccati in corpi da ragazzini.
C'è però una scena che mi è piaciuta vedere più al film che leggere nel libro ma la metto nello spoiler così non vi guasto la sorpresa.

Spoiler:
Oltre al taglio di cui sopra, mi è piaciuta molto di più la scena finale, della furia di Eli che si scatena nella piscina dove Oskar sta per lasciarci le penne. Il libro affida ai resoconti della stampa del giorno dopo, la descrizione dellaviolenza devastatrice che si è consumata in piscina, mentre il film fa proprio _vedere_ in tempo reale quello che accade attorno a Oskar... una scena dura e pura che il libro non restituisce.

Domandone: libro o film?
Rispostona: e perchè non tutti e due?

19 commenti:

Anonimo ha detto...

Lindqvist riesce a parlare delle sfacciettature dell'amore e di ciò che per amore si arriva a fare (senza alcun riferimento a Jamie Lannister) utilizzando il mezzo "horror". Anche il suo secondo libro punta su questa tematica, tirando in ballo gli zombies.

Prima o poi dovrò decidermi a guardare il film.

sauron era un bravo artigiano ha detto...

Che poi il film mi sa che me lo sono perso.

Allora vedrò di recuperare almeno il libro.

Splendida recensione molto curata, come sempre.

Bruno ha detto...

Bella recensione, mi fa venir voglia di trovare il modo di leggere anche questo libro (però sarà difficile!).
E dunque una questione rimane aperta: Oskar ama Eli, ma Eli ama qualcuno?

@sauron: il film lo puoi recuperare facilmente, sia pure con mezzi assai discutibili...

Mirtillangela ha detto...

@tanabrus: assolutamente vero! E' un approccio decisamente non consueto a maggior ragione se lo paragoniamo a Jamie. Infondo Martin condanna la sua forma di amore e gli fa pagare cara la sua debolezza. La condanna di Martin è molto vicina al modo moraleggiante di intendere i rapporti, quella storia d'amore è messa più per creare repulsione che per indagare l'amore proibito per eccellenza.
Stili diversi, culture diversissime.

@sauron: Graaaazie! Credo che Lasciami Entrare come storia ti potrebbe piacere molto, libro o film poco importa. Per una volta la pellicola non è peggiore del libro....

@bruno: Eh, Eli a suo modo ama Oskar ma Eli è una creatura che ha sofferto in modi indicibili e che non riesce a sopportare la solitudine. Senza contare che lei stessa ammette con Oskar che la sua condizione di vampira è strana perchè non è una vecchia nel corpo di una bambina; è sempre una bambina con un lungo vissuto alle spalle. Eli conserva la sua ingenuità con tutti i bisogni di una ragazzina... per l'eternità.

sauron era un bravo artigiano ha detto...

@bruno : azz.. ecco un esempio di come l'abitudine porti a non vedere l'ovvio! I mezzi discutibili li adopero regolarmente per procurarmi serie televisive o film un po' vecchi o insoliti. Eppure non mi era venuto in mente di usarlo in questo caso.

Ora provvedo.

Anonimo ha detto...

ciao, complimenti per il blog e per la scelta dei libri, mi sa che abbiamo gusti simili :-)
mi piacerebbe fare uno scambio di link con il tuo blog...
fammi sapere, a presto e buona serata!

Anonimo ha detto...

Concordo nel giudizio più che positivo. E' un libro straordinario, la prova che si può parlare di amore sovrannaturale in modo realistico, crudo, "vero" e coinvolgente senza cadere in patinati raccontini tranquillizzanti (aka Twilight).
In Lasciami entrare non c'è nulla di tranquillizzante.
Certo, io penso però che Eli e Oskar si siano ritrovati, una sorta di destino nell'amore nel mezzo di un contesto degradato e degradante dove certezze non ci sono e il calore umano è rarissimo. Penso così perché Eli ha un cuore ancora da ragazzina, e Oskar ha una parte mostruosa. Insieme sembrano provare un attaccamento che è difficile per loro sperimentare con altri. Ma in fondo è la mia visione delle cose.
Trovo anche eccezionale l'uso del pov: vero, la coralità è straordinaria. L'autore riesce a farci provare simpatia, compassione, empatia anche con i personaggi che su carta potevano essere più disprezzabili (Hakan, i compagni di classe di Oskar, ecc.)
Mi sembra di capire che il film sia all'altezza del libro. Non vedo l'ora di vederlo, dunque!

LucaCP ha detto...

Non sono ancora riuscito a vedere il film (argh!) però mi fido di te, come sempre! E' bello sapere che per una volta libro e film sono ugualmente interessanti, ognuno a modo loro. Di solito c'è sempre un notevole dislivello qualitativo =P

Giovanni Lembo ha detto...

La scena della piscina del film è fantastica e hai ragione, nel libro non rende... ottima la scelta del regista che ha deciso di mantenere il tutto fuori campo, aumentando così il mistero e l'orrore!
Per me è un caso più unico che raro: per Lasciami entrare (film e libro) non si può dire, come si fa in genere "E' meglio il...", in quanto film e libro sono complementari, e sono tutti e due ottimi prodotti!!
Adesso vado a leggermi altri tuoi post!

sauron era un bravo artigiano ha detto...

ok. film procurato e visto. Davvero bello.

Quanto al libro vedrò di cercarlo il prossimo fine settimana quando spero di avere il tempo di fare un salto in libreria.

Quanto alla scena in piscina, però, non mi ha del tutto convinto.

(segue spoiler)

Quanto cavolo è imperturbabile il tizio che lo tiene sott'acqua? Per divesi secondi, menter si intuisce che attorno accadano eventi che dovrebbero ben turbarlo un pochettino, il suo braccio non ha nemmeno un sussulto o un fremito.

Persino alla fine, finchè non si stacca il pezzo non c'è un ritrarsi istintivo, un sobbalzare di stupre, niente. Immobile.

Avrebbe dovuto trovarsi in un monastero zen, altro che!

Bruno ha detto...

@sauron: io ho pensato che il braccio fosse (spoiler!) stato amputato già da un bel pezzo, prima che la cosa diventasse evidente; ma il ragazzo non ce la fa ad accorgersi che potrebbe muoversi liberamente. Fino a che viene aiutato ad uscire dall'acqua.

sauron era un bravo artigiano ha detto...

@bruno: uhmm. A me non è sembrato ma può anche essere.

(spoiler)

avrebbe dovuto essere in un miracolo di equilibrio però per rimanersene così immobile. Mi chiedo poi (non ne ho idea sul serio, non è una domanda retorica) che effetto avrebbe il trancio del braccio sulla muscolatura della mano. Se ricordo bene stringeva i capelli/la testa del ragazzino, quindi almeno alcuni muscoli delel dita erano presumibilmente contratti per la presa. Il taglio bloccherebbe la mano nella posizione corrente o farebbe rilassare o magari stringere i muscoli?

Bruno ha detto...

@sauron: stiamo scivolando un po' sul macabro. Che poi potrebbe essere anche divertente ma non so bene cosa risponderti...

Mirtillangela ha detto...

@claudia: grazie mille!!!

@Laurie: esattamente! Lindqvist è bravissimo a mostrarci pregi e difetti di tutti, forza e debolezza di tutti i personaggi, dai principali ai comprimari. E lo fa grazie alla sospensione di giudizio sulle umane miserie. Un grande!

@lucacp: Infatti questa cosa è bellissima. Sono anni che non mi capita una cosa simile. ^^

Mirtillangela ha detto...

@vagabond: Concordo su tutta la linea, ovviamente. Ah, benvenuto ^_-

@sauron: son felice che ti sia piaciuto! allora, sul fronte piscina... ma lo sai che non ci avevo proprio pensato???

SPOILER
Alla fine della fiera, nel libro ci sono diversi omenti in cui urge una sorta di sospensione della credulità. Anche l'idea che Hakan uccida in quel modo tra il ridicolo e il penoso, non è molto realistico. Eppure è coerente con il tono complessivo del film e del personaggio. Anche la donna che si accende come una torcia in ospedale, oddio, non lo so come combustionano i vampiri, ma a me quello è parso un pò eccessivo. Insomma, nel film tocchi di credulità al limite, ci sono e pure tanti.

Anche nella scena del braccio nella piscina. Io la penso come Bruno. Non credo che in quella sede fosse importante credere che il braccio restasse immobile e imperturbabile mentre avveniva la carneficina.
Infondo era un momento quasi onirico: Oskar sott'acqua era staccato dal mondo e da quello che accadeva in superifice. Stava attendendo la morte ma la morte aveva scelto altre vittime.

Ora, che fosse poco credibile, che biologicamente e tecnicamente la cosa sia poco realistico, oh bhè, è uno di quei casi in cui la cosa non mi ha disturbato per nulla.

Anzi, arriverei a dire che la cosa sia stata voluta per aumentare il pathos della scena. No, eh? :P

Sean MacMalcom ha detto...

Sono sempre più incuriosito... @.@

Joy ha detto...

Secondo me non vi sono dubbi riguaro l'utenticità dei sentimenti di Eli verso Oskar. Mi riesce difficile pensare che fingesse per avere un nuovo protettore :)

laura ha detto...

il libro dev'essere davvero molto bello, io posso commentare anche il film perchè l'ho visto al cinema. non è tremendamente spaventoso come horror, è inverosimile e - credo - sia alla portata di tutti. nel film mi è però parso di capire che lei non si chiama "eli", ma "abby", può essere comunque un mio errore.
la scena più bella è, come dite voi, quella della piscina. nel film è strepitosa! posso dire che i suoni e le musiche rendono il tutto disarmante e più cruento. un'altra scena è quando uccidono l'agente, i suoni che "fa" Eli sono - wow - molto, ma molto realistici. :P

marcostraz ha detto...

Libro molto interessante nella sua prima metà, avvincente, ben scritto...calo un pò nella seconda parte, dove diventa un pò noiosetto...e il finale è un pò scontato...direi oltre la sufficienza...