domenica 30 dicembre 2007

Imbarazzante Feltrinelli

Dopo le abbuffate natalizie e prima del cenone della vigilia di capodanno mi volevo rilassare leggendo La Maschera e le Tenebre della Carey, libro di cui ho già parlato qui.
Tutta contenta mi reco alla Feltrinelli di Pescara e acquisto il tomo ma, giunta in macchina, sfogliando la prima pagina leggo in alto a destra il numero 410. Sgomento. La prima pagina è la quattrocentesima??? Con un imprecazione non ripetibile mi riavvio alla Feltrinelli e, mostrando l'evidente errore di stampa, reclamo un'altra copia.
Ammetto che sono stata accontentata senza problemi ma, visto che ormai ero sul piede di guerra, apro alla prima pagina ma è corretta. Con un sospiro di sollievo sto per mettere il tomo in borsa quando il dubbio mi assale sicchè apro a casaccio il librone e scopro con orrore che sul finire del libro la numerazione segnava pagina 160. Esasperata, ribecco il commesso e gli chiedo se ha un'altra copia ma, ovviamente, la risposta è no. Allora gli chiedo il buono e specifico: "Posso spenderlo in qualsiasi filiale feltrinelli? Guardi che io riparto per roma e a pescara ci torno tra due mesi" E lui: "Si, si, certo".

Rifaccio 15 minuti di fila per arrivare in cassa e lì scopro l'orrore: la gentila cassiera mi comunica che il buono regalo si può spendere ovunque, ma il reso per copia fallata no, si può spendere solo alla Feltrinelli in cui c'è stato il reso ovvero quella di Pescara. Io stavo per sbranarla sul posto: "Mi scusi, eh, ma l'errore non è mio. Venti euro paralizzati su un buono a Pescara per me che vivo a Roma comprenderà che sono uno spreco." lei mi guarda e fa spallucce: "non so che dirle. Purtroppo è così".
Nera di rabbia mi avvio alla macchina con in tasca un buono che forse non riuscirò a spendere mai con buona pace dei mei dindini.

Ora io dico: ma che razza di politica è questa?? Se qualcuno può illuminarmi io sarò la persona più felice del mondo. Insomma, cosa diamine cambia tra reso per copia fallata e buono spesa? All'atto pratico si tratta comunque di un versamento di soldi anticipato per l'acquisto posticipato di un bene, perchè allora non posso spenderlo dove voglio in italia??? Se è tutto informatizzato, perchè succedono ste cose imbarazzanti???
Sono ancora incavolata nera senza contare che sto pure senza nulla da leggere....

giovedì 27 dicembre 2007

L'Ombra della Profezia- Recensione


Un paio di sere fa ho terminato la lettura dell'ultimo mezzo libro di Martin edito dalla mondadori: L'ombra della Profezia. Il libro era uscito qualche mese fa ma io mi sono decisa a leggerlo solo dopo grande sforzo. Motivo? La morbosa ed autocelebrativa prolissità dell'autore che sta toccando vette (spero) inarrivabili per altri autori. Ormai le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco rivaleggiano, quanto a numero di volumi, con la mia Treccani...

Eppure, a lettura ultimata, devo ammettere che sono pienamente soddisfatta dei dindini, e del tempo, speso appresso a Martin. Perchè ne L'ombra della profezia finalmente accadde qualcosa!!! Non è meraviglioso??? Credemi, dopo migliaia di pagine lette, decine e decine di personaggi letti, memorizzati e poi visti morire, dopo interminabili digressioni, alla fine qualcosa sta accadendo.

Non svelo troppo della trama principale per non togliere a nessuno il gusto della lettura anche perchè UNA cosa succede di davvero grossa e se qualcuno me l'avesse pure detta su internet penso che l'avrei raggiunto anche in capo al mondo per picchiarlo selvaggiamente. Diciamo che le cose per i Lannister non vanno precisamente come la regina Cersei aveva previsto e caparbiamente architettato, poichè per quanto scaltra e intelligente, Cersei commette una leggerezza politica dopo l'altra. E sarà la prima a pagarne le conseguenze.
Il bel Jaime (ehhhhhhhhhh.... sospirone....) ha perso una mano ma sta progressivamente ritrovando una sorta di onore tanto da osteggiare più o meno velatamente l'amata (in tutti i sensi) sorella e poi,ebbene si, entrano prepotentemente nella storia gli Dei. I Sette Dei, rappresentati dai septon, fino ad ora erano stati solo un semplice corollario alle vicende narrate tanto da avere spesso la netta impressione di vivere in un mondo privo di divinità e colmo di umanissimi orrori. Ma ora le cose stanno cambiando.

Probabilmente Martin aveva già in progetto l'introduzione graduale degli dei nella storia anche perchè per poter scardinare un intreccio così minuziosamente costruito con qualcosa che non fosse solo un mega scontro tra eserciti, non poteva accadere nulla di meno di quello che in effetti sta accadendo.
Con la scelta di Cersei di concedere all'Alto Septon la ricostituzione del Credo Militante, ovvero di un vero e proprio braccio armato costituito dei fedeli dei Sette Dei, Martin, ha difatto, introdotto un elemento di profondo disturbo che mostra, già nel penultimo capitolo del libro, tutta la sua dirompente forza. Anche nelle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco la religione diventa, così, un necessario instrumentum regni ma qualcuno avrebbe dovto avverire Cersei della pericolosità intrinseca del gesto compiuto. La storia insegna, infatti,come un culto armato finisca ben presto per considerarsi ben al di sopra di ogni umana auorità o gerarchia tanto da riuscire a deporre re e proclamarne di nuovi "in nome degli Dei". E in questo caso non è che mi dispiaccia molto....

L'impressione generale che ho avuto dalla lettura è di aver assistito ad una grattatina di schiena. La saga di Martin è un enorme pachiderma che quando si gratta la schiena su un albero è un evento epocale ma ciò non vuol dire che detto elefante si sia mosso . L'Ombra della Profezia è una grattata di schiena. Accade qualcosa destinato a rappresentare il classico punto di rottura dell'equilibrio, ma, intendiamoci, accade qualcosa e succede dopo migliaia di pagine! Chissà quanto dovremo leggere prima che accada qualcos'altro.... Io questa cosa qui di Martin la destesto! E' davvero eccessivamente prolisso eppure....qualcuno mai si lamenterebbe con Beautiful perchè è troppo lungo???No, appunto.
Le Cronache ormai io le vedo come una bellissima e gustosissima telenovela che, fosse solo per lo stile narrativo di Martin, merita assolutamente di essere guardata.

Ma un'avvertenza: non affezionatevi ad alcun personaggio tanto schiatta!!

lunedì 24 dicembre 2007

AUGURI!!!


Oh, io avrei voluto farvi auguri degni con un drago, un elfo, una fatina, al massimo pure una Winx ma, ahimè, sono vittima del 56K e quindi non riesco a caricare nulla di graficamente accattivante :(

Comunque il messaggio, anche se di solo testo, rimane questo: BUON NATALE a tutti!!!!

Magnate, bevete, ridete e tr.....e allegramente perchè le feste servono anche a questo....

AUGURONI!!!

Queste Oscure...usanze!


Oggi è la vigilia di Natale, una data che nella tradizione cattolica è molto importante. Io non sono una fervente credente, penso si fosse capito, ma quando torno al paesello abruzzese per le feste vivo tutte le credenze e le usanze del luogo. Come la tradizone della vigilia che vede le famiglie digiunare fino alle 17-18 per poi riunirsi e fare un bel banchetto a base di pesce. (poi messa di mezzanotte e, finalmente, nanna!).

Eh si, questo vuol dire che oggi, a dispetto di tutti i profumini che già si spargono per tutta casa, mi tocca di stare a pancia vuota fino a sera. Il che, direbbe sempre Rob, non che sia un male visto che qui si mangia a crepapelle tutti i giorni...

E dalle vostre parti cosa si fa la Vigilia di Natale?? (oltre a sorbirvi le varie Fantaghirò e roba varia che danno in tv OGNI anno...) Quala tradizione culinaria e/o di comportamento vivete in questi giorni???


sabato 22 dicembre 2007

Quale eroe? - esito sondaggio

Vi siete messi d'accordo. Avanti, ammettetelo e sarò clemente.Mi spiegate altrimenti come accidenti è possibile che dopo più di 20 giorni di sondaggioil risultato sia un PAREGGIO???? O_O

Vabbè, per stavolta sorvolo... Dati alla mano, appare evidente che i frequentatori di questo blog si sentono vicini, o in qualche modo aspirerebbero a essere, Eroi tormentati ed eroi schizofrenici (ovvero senza macchia, tormentato, sfrontato e saggio assieme). In altre parole ci piace essere un pò tenebrosi, possbilmente con un segreto o una colpa per cui ci angustiamo tutta la vita, oppure totalmente folli ed imprevedibili. Annamo bene...

Sono lontani i bei tempi in cui i ragazzi ambivano ad essere paladini che con la loro lama scintillante proteggevano la bella in pericolo forti dei loro ideali irremovili (Insomma, niente più Caramon in giro!!). E parimenti sono sparite le donzelle bisognose sostituite da creature sicure e forti al pari di un uomo. L'eroe senza macchia e senza paura, infatti, ha raccolto solo due voti al pari del povero eroe sfrontato che, farà pure figo, ma alla fine stufa. Per non parlare del secchione che, poverino, in questa indagine raccoglie tre adesioni.

L'ideale cui un pò si aspira e un pò si pensa di essere è, praticamente, Supermen o Wonder Woman per le fanciulle. Quelli che ci affascinano di più sono i personaggi con forti ideali ma che non esitano a far ricorso, all'occorrenza, a una buona dose di sfrontatezza e paraculaggine.
Ci piacciono un casino gli eroi che hanno un lato oscuro e tormentato da alternare alla bisogna con un lato sensibile e pronto al sacrificio.
Ah, beninteso, tutti questi caratteri devono essere presenti CONTEMPORANEAMENTE.

Apperò, non ci accontentiamo di poco, eh? Ma del resto, se di fantasia di tratta, perchè mai metterle limiti???

Grazie a tutto coloro che hanno avuto la pazienza di partecipare vi avviso che non vi lascerò in pace tanto presto.... :)

giovedì 20 dicembre 2007

La Bussola D'oro- Recensione


E finalmente ho visto anche io la Bussola D'Oro (per la cronaca Rob non mi ha comprato i pop corn ma mi ha concesso un trancio di pizza...quest'uomo è un aguzzino!!!).

Il primo aggettivo che mi viene in mente è: prudente. Il secondo è: Insipido. Come tutti i migliori e arditi piatti che vengono forzatamente stemperati per piacere a quanti più invitati possibili, detto piatto alla fine non sa di nulla. Ecco. La Bussola D'Oro mi ha dato questa impressione. Tanta era la necessità di non accendere ulteriormente gli animi cattolici, tanta la necessità di rassicurare lo spettatore che alla fine Queste Oscure Materie non è la saga eretica che tutti dicono che, alla fine, il film era una schifezza. Non era questo, non era quello, non era un
accidenti.

Non mi accanisco
sulle scelte narrative che hanno portato il regista o lo sceneggiatore a fare scelte quantomeno discutibili (Billy Costa trovato in una casa abbandonata, Lyra che scopre l'identità dei genitori alla fine e non all'inizo della vicenda, etc...) perchè il cinema ha necessità descrittive e tensive che non sono affatto quelle dei libri (l'ho sempre detto e continuerò a ripeterlo, hanno _linguaggi_ diversi).
Il vero dramma non è quello che il film ha mostrato ma quello che il film ha taciuto ovvero gli ultimi, fondamentali, tre capitoli del libro.

Fondamentali per capire la vicenda non solo per essere coerenti col testo.

Perchè? Ci eravamo già posti la domanda in altro post e quasi quasi avevamo azzeccato la risposta senza vedere il film. Timore e di nuovo prudenza. Nessuno si è preso la responsabilità di portare sullo schermo il messaggio di Pullman fino in fondo, nessuno ha osato rischiare la condanna definitiva invece che blande critiche, difronte ai temi affrontati nella parte finale del testo.
Che sono temi duri, forse indigesti, di certi difficili da "mitigare" perchè sono chiari e limpidi: la Polvere è il peccato originale portato sulla terra col gesto di Eva che mangia la mela. E la Chiesa, con l'Intentenza per L'oblazione, cerca di scacciare il peccato dal mondo prima che la Polvere (peccato) si cristallizzi attorno agli adulti. Perchè i bambini restano privi di peccato
fino all'adolescenza e scinderli dalla loro anima (daimon) è forse il modo per non far entrare il peccato nel mondo.

Il messaggio è forte e non è diretto ad un potere religioso qualsiasi, è diretto alla Chiesa cattolica. Punto. Si parla di Adamo e di Eva, si parla di peccato, si citano passi della Bibbia. Si parla di organizzazioni anche violente che puniscono e castigano. Insomma, non ci si può più girare attorno. E, in pieno stile Intendenza per l'Oblazione, il film semplicemente non lo dice.

Mentre uscivamo dalla sala ho visto tante facce perplesse e una ragazza, sbuffando, chiedeva
al boy: "Aò, ma alla fine che è sta Porvere???" (siamo sempre a Roma, eh...).
Ecco. Alla faccia della coerenza. Il povero spettatore pagante non ci ha capito una ma..a cosa che uno mette in conto se va a vedere il cinema francese o russo ma cavolo, una storia fantasy no!!!!

Uff. Non resta che rileggermi la trilogia perchè Pullman è un genio e la potenza narrativa dei tre libri non ha avuto fin'ora giustizia.


mercoledì 19 dicembre 2007

La dieta?


Potrei parlare della notizia di qualche giorno fa di Peter Jackson che ha finalmente ottenuto il via libera alla produzione de Lo Hobbit. Potrei gettarmi nella profonda disquisizione su Signore degli Anelli Film si o no, e invece.... ragazzi, ma quanto è DIMAGRITO Peter Jackson???

Guardare per credere:




Cioè, frequentare Gollum e compagnia, fa questo meraviglioso effetto???? PURE IO!!!!!!!!!!!!!!!

martedì 18 dicembre 2007

La musica è una COLONNA

Oltre ai libri fantasy io sono un'appassionata di colonne sonore di film a tema (non avevate dubbi, eh?): fantasici, epici, storici, e così via.

In effetti le ascolto un pò ovunque, sulla metro nel lettore mp3, a casa mentre faccio le pulizie (con sommo stupore delle mie coinquiline che mi guardano e ridacchiano) e anche mentre leggo libri. A volte, se la musica è azzeccata, il libro finisce per piacermi ancora di più mentre se non è quella giusta sono costretta a cambiare perchè avverto distintamente che non sto capendo un'accidenti di quello che sto leggendo. Eh lo so, sono grave

La trilogia di Stroud, ad esempio, l'ho letta con la colonna sonora del film Moulin Rouge nelle orecchie e ora, ogni volta che incappo in quelle musiche, mi rivedo Nathaniel e Bartimeus che si beccano come comari. Leggete, poi, le ultime scene della Porta di Tolomeo con Il tango di Roxanne nelle orecchie e poi mi direte....

La saga Le Guerre della Regina Ragno della Forgotten Realms l'ho letta con la colonna sonora dei Pirati dei Caraibi nelle orecchie e ora, quando la becco, è immancabile _rivedere_ (anche se sto sulla banchina della metro A direzione Anagnina) le fughe e gli epici scontri del letale gruppo drow sceso nell'Abisso.

Eragon ed Eldest li ho letti accompagnati dalle musiche, bellissime, delle Cronache di Narnia e quando ascolto la canzone n. 12 "The Battle" mi rivedo la battaglia finale di Eragon nelle caverne dei nani (se nn ricordo male

Insomma, per me la COLONNA sonora in un film, come pure in una lettura, è assolutamente fondamentale. E sennò che colonna sarebbe?????

domenica 16 dicembre 2007

La maschera e le tenebre


Oggi in libreria ho avuto una piacevole sorpresa: è finalmente uscito "La maschera e le Tenebre" il terzo libro di Jacqueline Carey che ha come protagonista la bella Phedre nó Delaunay, giovane prostituta dai masochistici talenti. Il primo libro della trilogia, Il dardo e la rosa, è meraviglioso, davvero originale per ambientazione e per soggetto ma il secondo, La Prescelta e l'Erede, non mi ha entusiasmato molto.

Eppure...come detto altrove ora devo capire come accidenti va a finire la storia e, cosa più importante, voglio leggere ancora della bella Phedre. Chi gioca con me al Kcfg (ri)scopre in questo modo che il mio pg, Danaerys Alton e il suo gusto per giochi sessuali un pò arditi, non è affatto farina del mio sacco bensì della Carey che è riuscita a fare di una prostituta per obbligo (è stata abbandonata dalla madre quando era una ragazzina) una spia da alcova assolutamente perfetta (vabbè, la mia Dan è un pò più geisha, ma io mica faccio Carey di cognome, no???)

La cosa bella di Phedre è che, pure nelle mille perigliose avventure che la vedono protagonista, rimane sempre una creatura fragile da proteggere; non diventa mai la super-mega-tosta guerrierona che, poichè temprata da mille battaglie, perde la sua natura femminile a vantaggio di una "mascolinizzazione" forzata. Eppure lei è una donna fortissima e coraggiosissima (insomma, rischiare di farsi scuoiare vive per
salvare qualcuno non è mica da poco! Va bene che è masochista e ci gode, però ragazzi!!!).
Davvero un bel soggetto.

Ovviamente la mia lista dei libri da leggere si allunga drammaticamente (e il bancomat langue...)

venerdì 14 dicembre 2007

Leggere il seguito o no?

Prendo spunto dal commento fatto da Stefano sul finire di questa sua recensione per fare qualche considerazione e forse, ci scappa anche la solita domanda pseudosociologica/filosofica.
Piccola parentesi, io AMO le domande, me ne faccio sempre tante (qualcuno direbbe anche troppe) e di norma mi restano senza risposte ma tant'è. E' un vizio che non so se riuscirò a togliermi...

Dunque, io leggo tanto. Investo soldi e tempo in un hobby che mi soddisfa appieno ma da cui, lo so, esigo molto. E tante volte non resto soddisfatta appieno dai libri che leggo (alcuni li stronco proprio) ma poi, inevitabilmente, compro TUTTI i seguiti.

Al di là della prima risposta che viene in mente, ovvero che sono masochista, e anche della seconda, ovvero che ho tanti soldi da spendere, direi che quella che si avvicina di più alla realtà è questa: voglio sapere come va a finire. O per meglio dire, voglio capire se l'autore _salverà_ il tragico destino di quanto ha scritto tirando fuori quell'idea geniale o quella trama inaspettata che risolleverebbe le sorti dell'intera storia. Anche perchè mi è capitato davvero raramente di incappare in una lettura talmente brutta da non poterci salvare proprio nulla. C'è sempre qualcosa che mi affascina o incuriosisce nei libri: un personaggio, una razza, una società, il modo di scrivere dell'autore, l'originalità di trama, insomma, _qualcosa_ per cui vale sempre la pena dare un'altra possibilità all'autore. A volte si tratta di una semplice suggestione mai trovata in altri libri oppure di una lettura diversa degli soliti ingredienti fantastici a base di draghi, magia e razze bizzarre. A volte basta persino un solo personaggio a rendere il libro degno di essere letto.

D'altro canto, basta davvero pochissimo per far crollare l'attenzione e le aspettative del lettore.
Personalmente ciò che mi demoralizza è il retrogusto di già letto e già sentito oppure la lettura di scene e situazioni così abusate da essere scontate. Insomma, per scrivere un buon fantasy non è che per forza ci debba scappare il drago o la mega compagnia di avventurieri alle prese con la solita arma fuori dal comune per uccidere il tiranno di turno oppure il solito viaggio nel tempo alla ricerca di non so cosa....Penso a Stroud e la trilogia di Bartimeus, ad esempio. Geniale. Oppure a Pullman, di cui tanto si parla. Un visionario. Niente draghi, niente elfi, niente di niente. Eppure splendidi.

Ma io soffro di un male incurabile: amo le storie fantastiche. Amo sentir raccontare vicende che accadono in mondi lontani oppure che potrebbero accadermi sotto il naso. Amo le parole che evocano immagini, amo le parole che trasmettono sensazioni e le amo soprattutto se fantasy. E' per questo che
continuerò imperterrita a leggere le saghe che inizio perchè sono storie e non esiste al mondo storia che non sia degna di essere ascoltata.

mercoledì 12 dicembre 2007

Bussola D'oro- Film


Dopodomani
esce nelle sale italiane il pericolossissimo film fantasy di cui ho già avuto modo di parlare.
Sembra che in america non abbia avuto il successo previsto e la casa cinematografica si affida all'Europa per risollevare il botteghino. Speriamo che i cattolici, quelli veri, sappiano andare oltre stereotipi e paure e portino i loro bambini al cinema. A me porterà il buon caro Roberto e magari mi compra anche i pop corn (sempre che gli dimostri di aver fatto 3 km sul tapis roulant in questi giorni....)

Intanto beccatevi il trailer de La Bussola D'oro.


martedì 11 dicembre 2007

Fantasy senza madre nè padre


Avete mai riflettuto che la stragrande maggioranza degli eroi dei libri fantastici sono ORFANI o, se siamo fortunati, hanno un rapporto con la figura genitoriale che definire difficile è fargli un complimento???

Vediamo un pò (mi limito a quelli più noti, e sorvolo su Brooks, abbiate pazienza....)

- Harry Potter: orfano, adottato da zii dementi

- Lyra Linguargentina (Trilogia di Pullman): rapporto difficile coi genitori

- Nathaniel (trilogia di Stroud): orfano, venduto ad un mago che gli fa da maestro

- Nihal (Le cronache di Licia Troisi): orfana, adottata

- Dubhe (Le Guerre di Licia Troisi): scacciata dai genitori (per non parlare di Learco...)

- Ged (Earthsea della Le guin): orfano

- Eragon (di Paolini): conflittualità se non altro perchè il padre è... ok, niente spoiler

- Figlianza Stark (le cronache del ghiaccio e del fuoco di Martin): decisamente orfani i viventi, orfani e morti ammazzati gli altri

- Elric (Saga di Moorcock): rapporto difficile con l'intera sua famiglia

- Drizzt (Saga di Salvatore): decisamente in rapporti difficili con la famiglia

- Raistlin (Saga Dragonlance): frustrato di suo ma anche un pò ignorato dalla mamma

- Phedre (della trilogia della Carey): orfana adottata da una Casa di prostitute

- Bel Garion (saga di Belgariad):orfano

- Harry Dresden (Dresden Files): orfano

Ce ne sono a decine ancora. Per la Bradley, ad esempio, o per la Saga delle Dragonlance e derivate, dovrei spremermi le meningi per un giorno intero (o magari continuerete voi la lista nei commentini...) ma la domanda è la stessa: perchè??? Lo so che non è una di quelle domande che toglie il sonno come invece è questa o questa ^^' ma mi chiedo: p
erchè questa mattanza di madri e padri?

Davvero se un figlio ha una famiglia normale e senza problemi alle spalle è al sicuro da rogne e sfide di ogni tipo? Oppure la presenza di una famiglia amorevole sarebbe un fattore ostacolante alla vera crescita dei soggetti in questione? Voi che ne dite?

lunedì 10 dicembre 2007

Un Nuovo Regno- Licia Troisi

Ecco ci siamo: ho finito Un Nuovo Regno di Licia Troisi e mi trovo a dover dire la mia. Mi è sempre un pò difficile commentare libri, davvero. Soprattutto quelli che odio e amo allo stesso momento e a me capita solo con due autori: J. RR Martin e Troisi.
Per molti aspetti, condivido l'opionione di Francesco Falconi sul libro, ma per altre... bhè leggete e mi direte....

Un Nuovo Regno è un libro maturo, denso e carico di sentimenti. Il lento addio che l'autrice si appresta a dire alla sua creatura , ovvero il Mondo Emerso per come lo abbiamo conosciuto, trasuda da ogni riga come se si trattasse di un commiato lungo 300 pagine.
Gli scontri generazionali e caratteriali dei personaggi di quest'ultimo libro sono il preludio, ed insieme l'essenza, di un mondo che si agita, che si scuote sino nelle fondamenta per rinascere sotto nuovi auspici: l'amore, l'equilibrio, la giustizia e la pace. Non è un travaglio lunghissimo. In fin dei conti Un Nuovo Regno è di poche centinaia di pagine (molti autori impiegano circa il doppio dello spazio per _dire_ la metà delle cose) ma alla fine della lettura i sentimenti respirati, le vicende vissute e i dolorosi addii dispensati, danno l'impressione che fosse molto più lungo.
Ma è questo il bello della Troisi: ha una scrittura così diretta e senza fronzoli che riesce ad andare dritta al cuore delle cose, al cuore dei sentimenti che sono la vera essenza dei libri dell'autrice.
L'impressione è che la Troisi sia cresciuta. Non solo come autrice ma anche come persona e la complessità di questo processo di crescita, che probabilmente l'ha vista protagonista nella vita vera, se l'è portata dietro anche nel suo ultimo romanzo. Che, non a caso, è il più bello e struggente di quelli scritti. Il lieto fine delle ultime pagine non è sfrontato e magnificente, bensì discreto e controllato. Il tempo per le celebrazioni è finito.

D'altra parte mi chiedo: ma come fa la Troisi ad avere tutto questo successo se alla fine della fiera, scrive più o meno degli stessi sentimenti, ha sempre lo stesso andamento narrativo e si limita ad abbozzare, se non a trascurare del tutto, l'impianto sociale del Mondo Emerso descrivendo solo gruppi umani solo alla bisogna? Mi spiego meglio.
  1. giovane orfana dall'identità travagliata destinata a salvare le persone che ama col suo sacrificio
  2. viaggio verso il suo destino insieme ad un accompagnatore/trice con cui all'inizio non va affatto d'accordo, poi si
  3. viaggio come luogo di scoperta dei veri sentimenti per cui vale la pena lottare come l'amore.
A quale trilogia appartengono questi elementi?? Si, esatto, sia alle Cronache che alle Guerre. In una parola l'impianto narrativo tra le due trilogie è identico a tratti ripetitivo e prevedibile.

Esempio: i maghi del Mondo Emerso: chi sono? Che tipo di magia usano? A che principi rispondono? Dove sono i chierici? Le terre differiscono solo per la presenza del mare, del sole, della notte??? Dove sta lo spessore sociale di sto benedetto mondo??? Non dico che servirebbe un trattato di antropologia culturale, ma almeno un minimo!! Desumere un mondo intero dai personaggi senza dare loro una collocazione spaziale e culturale è come leggere una sceneggiatura: battute belle, parole ben scelte, caratteri definiti ma il tutto su uno sfondo bianco. Ed è un peccato. Davvero un peccato.
Uff che fatica. La Troisi mi piace molto ma, egualmente, a volte mi delude per la frettolosità e, spesso, anche per qualche ingenuità (maddai, Ido che si perde San sotto il naso è _davvero_ troppo!!)

martedì 4 dicembre 2007

Vita web 2.0 (ma anche no)



Oggi mi sento strana e la colpa è del web 2.0. Qualcuno potrebbe pensare che l'università ed un certo tipo di ricerca mi stiano dando alla testa ma non è proprio così. La verità è che il mare di possibilità di autopromozione, di autocelebrazione e, mia recente scoperta, persino di autopubblicazione proprie del social networking di stampo 2.0 mi caricano di ansia.

Faccio un passo indietro. Per Web 2.0 si intende un nuovo modo di vivere la rete che non è più il luogo della fruizione passiva dei messaggi ma quello della partecipazione attiva degli utenti alla creazione di contenuti. Per intenderci, i blog e siti come anobii sono aggeggi 2.0 nel senso che chi genera contenuti sono gli utenti con le loro recensioni, commenti e pensieri.

Ma sono siti di questo tipo anche la wikipedia in cui tutti possono contribuire a scrivere definizioni, oppure Flikr in cui si condividono foto, Youtube, oppure Slideshare per la condivisione di slide ed anche Lulu. Si, il sito di socialnetworking che mi ha gettato nello sconforto. Fateci un salto.
Da una parte è esaltante perchè permette a chiunque abbia scritto un libro di pubblicarselo e promuoverselo da sè alla faccia della Mondadori e co. Dall'altra è personalmente deprimente.

Perchè?? Perchè questi strumenti fanno sembrare tutto cosi maledettamente a portata di mano da generare un senso di profonda inadeguatezza in chi non sa da che parte cominciare. Voglio dire, fino a quando sei un aspirante scrittore che però "siccome le grandi case editrici non mi pubblicheranno mai" ci si mette una pietra sopra, amen. Ma quando l'illusione di poter finalmente realizzare un sogno, perchè lo strumento è lì e non aspetta che te, diventa realtà, cosa prova il nostro scrittore in erba davanti a quel foglio bianco che vorrebbe riempire ma non sa con cosa???

Uff. Mi sa che sono l'unica persona al mondo a soffrire di questa costante sindrome che definirei da prestazione. La scienziata della comunicazione che è in me esulta davanti alla svolta epocale che le tecnolgie di rete stanno apportando alle abitudini delle persone, mentre tutto il resto di me, diciamo la parte mirtillangiolesca, si macera nel pessimismo pensando che alla fine è tutta roba mediocre.
In fondo la Corrida di Corrado era meglio.

lunedì 3 dicembre 2007

Quali eroi


Partendo dal presupposto che sia i lettori di fantasy e di fumetti che i giocatori di ruolo e di videogiochi si immedesimano e/o pensano di essere grandi "eroi" e non degli sfigati qualsiasi, propongo il sondaggino accanto. Dove vi collocate? Immaginando di poter essere davvero degli eroi, quale sareste con più probabilità??

Se non vi ritrovate in nessuno di quelli proposti, lasciate un commentino qui che magari più avanti ne riproporrò uno a seguito dei vostri suggerimenti.

sabato 1 dicembre 2007

La Bussola D'oro - Chiesa


Quando circa sette anni fa lessi la trilogia di Philip Pullman ebbi una specie di rivelazione.
Non stavo passando quello che si definisce un periodo spiritualmente sereno, incapace di venire a capo di quesiti esistenziali forse troppo gravosi per una ventenne. Sta di fatto che quando lessi il terzo e ultimo volume della trilogia Queste Oscure Materie sono rimasta folgorata per il messaggio stupendamente rinfrancante e positivo che dava dell'esistenza umana. Una lettura certamente laica e molto distante dal cristiano modo di intendere la vita, il peccato ed il libero arbitrio ma dannatamente affascinante.

Vengo al punto. A breve uscirà al cinema La Bussola D'oro tratto dal primo libro omonimo della trilogia. Cast stellare (la cattivissima è Nicole Kidman) e budget persino più alto di quello sborsato per il Signore degli Anelli ed, ovviamente, già da mesi fioccano le critiche provenienti dal mondo cattolico. Di pochi giorni fa l'ennesimo attacco contro un libro che istiga a "denigrare la cristianità, a offrire ai giovani un modello di vita ateista, a spingere i genitori, in vista del Natale, ad acquistare libri fuorvianti, a portare qualche fan "a rigettare Dio".

Ora io mi chiedo, ma la Chiesa o chi per lei (perchè mi auguro davvero si tratti di opinioni di qualche minoranza fanatica piuttosto che del Vaticano che spero abbia altro di meglio da fare) conosce la tipologia letteraria del romanzo? Sa che per definizione si tratta di vicende _di fantasia_ ? Certo, la lettura laica del senso della vita umana c'è eccome nei libri di Pullman, ma accidenti, da quando è vietato avere un'opinione diversa da quella dell'ordine costituito?
Harry Potter e il Signore degli Anelli (tacendo il clamoroso e abusato caso del Codice Da Vinci in cui persino un bambino avrebbe capito che si trattava di teorie romanzescamente popolari ma dallo spessore troppo basso per poter impensierire un credo solido) sono caduti vittima in passato delle stesse infondate accuse.


L'impressione che io ho da questa faccenda è una. Se basta così poco, un romanzo fantastico, a scatenare le ire dei cattolici, bhè, mi sa che questi cattolici basano la loro fede su radici fragili.
Se basta un film a mettere a rischio la fede dei credenti o a riuscire a influenzare le menti delle persone, la Chiesa non sa più fare presa sulla popolazione e teme qualsiasi cosa.
Non sarà che la negli ultimissimi anni si è talmente arroccata sullo scranno della superiorità dottrinale da essersi allontanata dalla gente tanto da: a) temere che qualsiasi cosa influenzi la loro mente b) trattare dette persone come deficienti? Cosa c'è nell'evasione letteraria e cinematografica di tanto destabilizzante e terrorizzante?