martedì 1 maggio 2012

Hunger Games - Recensione film


Come anticipato ieri sera sono stata all’anteprima del film the Hunger Games, tratto dal libro omonimo di Suzanne Collins. Cosa ne penso del libro è già noto, come ormai nota è la storia della distopica terra di Panem che in tutto il mondo, sia attraverso le pagine del romanzo che le immagini del film, hanno riscosso successi e consensi.


Io che posso dirvi dopo la visione del film? Leggete il libro (e alla fine non solo l'unica a suggerirlo.... ). Ma lo dico non perché, come da retorica ormai classica, “i libri son meglio delle pellicole” perché, tra l’altro, non sono mai stata una fan di questo approccio anzi. Ma perché il film Hunger Games ce la mette davvero TUTTA per dare emozioni, per creare suspance, per trasmettere il senso di terrore e pesantezza che l’arena incute nei protagonisti ma… non ce la fa proprio. E non mi sento di condannare per questo né la regia né la sceneggiatura, cui peraltro ha preso parte anche la stessa Collins.
La “colpa”, se così possiamo chiamarla, è della particolarità assoluta dei libri. Come detto altrove, la Collins riesce a narrare le vicende dei distretti di Panem “attraverso” la psiche dei suoi personaggi, Katniss in primis, le azioni “sono” i pensieri, le emozioni, le considerazioni, e quell’insieme molto simile ad un flusso di coscienza sotterraneo, che è la cosa più avvincente dei libri.


La pellicola, vuoi o non vuoi, questo sguardo “intimista” nella testa e nel cuore di Katniss, non riesce a renderlo appieno. E non è neppure colpa degli attori che fanno quello che possono… sapete, non mi ero mai resa conto, leggendo il libro, che la nostra fantastica eroina parlasse a monosillabi o poco più! Perché nel libro il lettore è nella testa di Katniss quindi non nota nulla. Nella pellicola la cosa mi è saltata subito agli occhi.

Poi ci sono piccoli “aggiustamenti di trama” che a qualcuno potrebbero far storcere il naso, come  la famosa spilla della ghiandaia imitatrice che nel film è acquistata da Katniss al Forno e poi data a Prim che a sua volta, dopo la mietitura la rende alla sorella, oppure l’accorciamento della parte di Katniss e Peeta feriti… molto compressa e solo quasi accessoria. Vabbè, cose che nelle trasposizioni cinematografiche ci stanno, inevitabilmente.  

Al di là di questo, tre cose mi hanno favorevolmente colpita perchè sono “astuzie” cinematografiche che permettono di apprezzare al meglio l’ambientazione di Panem e degli Hunger Games stessi come una grande arena in cui tutto è pilotato dallo Stratega (Seneca Cane che, come da tradizione classica, alla fine del film  è costretto a …. Taccio sennò spoilero troppo!):

  1) mentre nel libro la figura di Snow è sullo sfondo della vicenda, nominato ma non “agito”  come sarà nel secondo e nel terzo, il film introduce il tiranno di Panem e lo fa in modo molto azzeccato, grazie anche alla  bella performance di Donald Sutherland (anche se non è che abbia fatto molto...)

  2) durante gli Hunger Games ci sono dei continui “avanti e indietro” con la stanza dei bottoni, dove Seneca Craine e i “tecnici” dello show gestiscono quello che accade nell’arena.  E’ un modo per movimentare la scena e non perdere mai di vista l’essere “grande fratello” dei giochi. Nel libro questo un po’ manca ma d’altra parte sono i personaggi a fornirci queste spiegazioni, come quando Katniss capisce che l’incendio dei boschi è “pilotato” dall’alto. Nel film la cosa si vede chiaramente! Sulla stessa scia e con lo stesso fine, l’intervistatore Caesar Flickerman compare periodicamente in scena, oltre che alla presentazione di tributi, anche in momenti in cui è necessario dare allo spettatore qualche informazione in più su elementi o fasi del gioco che nel libro ci forniscono i personaggi. Uno strumento per chiarire senza didascalismi, le parti di ambientazione.

  3) Il film, dopo la morte di Rue, anticipa con una serie di immagini strazianti e fortissime, la ribellione del distretto 11. Secondo me il passaggio più bello in assoluto del film.

Detto questo ma a chi non ha letto il libro il film Hunger Games può piacere?? Io l’ho chiesto al fidanzato che mi ha accompagnato e che è digiuno del romanzo. E quello che mi ha risposto secondo me è più che azzeccato. 

Il film riesce a trasmettere benissimo il senso di smarrimento, angoscia e paura pura di Katniss e dei suoi affetti davanti alla crudeltà atroce dei giochi(bellissima la scena in cui lei abbraccia Cinna prima di salire nell’arena e la paura la fa tremare come una foglia…), fantastico il modo in cui viene reso  il senso di “essere braccati” nell’arena non solo dai giocatori ma anche dallo Stratega e soci, tutto funziona. Peccato per il ritmo. Ci sono pezzi dove davvero la bella faccia di Katniss e quella meno bella di Peeta, non riescono a reggere la scena, ci sono momenti di “stanchezza”  nella narrazione tali che il film non fa venir voglia di andare di nuovo al cinema...

Quindi, per chi si aspetta i scene plateali ed effetti speciali alla “Avengers”, Hunger Games non è precisamente consigliabile; mentre se avete “fame” di emozioni, di tensione e di riflessione sociale, bhè, accomodatevi pure. Ma leggete comunque il libro!!! :)

3 commenti:

Valberici ha detto...

Io ho letto per primo Battle Royale, sia il libro che il manga. Quindi per me la parabola discendente è iniziata a partire dal primo libro della trilogia. Riguardo al film penso proprio che non perderò tempo a vederlo. ;)

Mirtillangela ha detto...

Ciao Val! :D
Sul film concordo, quanto al libro... io non ho letto Battle Royale quindi non so dirti ma conosco un po' di persone che l'hanno letto e comunque, dopo aver fatto lo sforzo di leggere Hunger Games, sono rimasti soddisfatti della lettura.
E' vero che il tema tra i due libri è condiviso, ma perseguono i loro obiettivi in modo diverso e, soprattutto, insistendo su riflessioni diverse.

Insomma, un' opportunità fossi in te gliela darei... in ebook, in inglese, costa tipo 5 dollari!!

Valberici ha detto...

La trilogia l'ho già letta...e il mio preferito è il terzo. Comunque sono dei buoni libri, ce ne fossero... :)