giovedì 16 ottobre 2008

Il Grifone Rosso- Recensione


Non ci crederete ma ce l'ho fatta! Ho finito il famoso libro della Kerr che stavo leggendo da due settimane. Un record di lentezza che non credo di aver mai raggiunto. Pazienza, sarà il cambio di stagione :P

Il libro in questione, Il Grifone Rosso, fa parte della nota saga celtica di Katharine Kerr di cui ho già parlato qui. Come sempre accade per i libri della Kerr, fare un riassunto della trama è praticamente impossibile, perchè la nostra prolifica autrice ha immaginato le trame della sua saga in questo modo:




In questo particolare volume, si intrecciano almeno tre diverse storie ed epoche: la trama principale è quella che si è dipartita dalle vicende passate (molto passate) di Jill, Rhodry e Nevin ma allo stesso tempo è profondamente cambiata. Il weird, il destino, di quel trio di personaggi pur essendosi risolto con la riuscita di Nevin nel suo intento di espiazione, ha influito sui destini di molte altre persone perciò, pur essendo morte, è come se la loro storia non finisse mai di svolgersi. E' affascinante come approccio, perchè il lettore ha visivamente sotto gli occhi in che modo le strade si intreccino, si mescolino, e si influenzino a vicenda. Basta un incontro a cambiare per sempre la vita e basta una reincarnazione per riaprire eterne lotte che neppure la morte è riuscita a cancellare.
La seconda storia si svolge nel passato, molto passato, quando ancora Nevin cercava di assolvere al suo giuramento ai signori del Dweomer, ben prima di imbattersi in Jill e Rhodry. Qui la rivalità tra due donne, madre e figlia, si risolve nell'odio eterno che porterà quelle due anime ad odiarsi anche nella vita futura. Vita futura che si aggancia alla terza linea temporale, quella che ha come protagonista le vicende del Guardiano Evandar, sorta di creatura sovrannaturale e immateriale incuriosita dagli umani, che vuole "nascere" nella carnalità trovando la condizione eterea del suo popolo, come incompleta.
Evandar in realtà, si sta configurando come la creatura eterna che ha dato inizio a tutto, anche al weird di Rhodry una specie di dio nè buono e nè cattivo, ma più il primo che l'altro, che muove i destini non solo delle persone ma delle epoche intere.

Insomma, un gran caos! Ma l'abilità della Kerr è quella di non far smarrire il lettore, non chiedetemi com fa ma ci riesce. E' molto più facile perdersi per strada qualche personaggio di Martin che quelli della Kerr, sebbene quest'ultima abbia uno svolgimento narrativo complesso come quello appena descritto.

Non sono tutte opere d'arte, le sue creazioni. La prima tetralogia è la più bella di sicuro, perchè è molto focalizzata sulla storia principale di Nevin mentre nella seconda è come se la Kerr avesse spostato un pò il focus. La trama si, ha valore, ma la vera protagonista della saga è la saga stessa con la sua trovata di aggrovigliamenti ricorrenti. Sembrano, questi, libri un pò autoreferenziali, in cui anche i personaggi sono più piatti, meno descritti dal punto di vista caratteriale, a vantaggio della loro "utilità" nella ciclicità dell'esistenza. Si è persa un pò l'emozione, rispetto ai primi 4 volumi.

Però leggere la Kerr è sempre rilassante, una specie di porto sicuro. In attesa di qualche altro librozzo su cui mettere le mani!

7 commenti:

Zeruhur ha detto...

Sono un po' scettico riguardo a Deverry. Lo scetticismo dell'amante tradito? Ho adorato la prima tetralogia, ero in ansia per le vicende di Jill e Rhodry, ero ammaliato da Nevyn, il più grande mago che ho incontrato dopo Merlino (non me ne voglia Gandalf...ma è meglio Nevyn!).
Leggere la seconda tetralogia però è stato deludente, tanto che l'ho mollata a metà. Ancora non so se finirla e comprare il Grifone Rosso. Che mi consigli?

Mirtillangela ha detto...

@zeruhur: lo stesso vale per me, mi piace leggere la Kerr perchè mi rilassa proprio come stile. quanto alle emozioni... no, non ci siamo proprio. Di personaggi belli e convincenti come Rhodry, Jill e Nevin, non ce n'è l'ombra, purtroppo. rhodry stesso,in questa tetralogia, sembra un altro.

Come ho detto, la Kerr ha voluto strafare puntanto sull'originalità della costruzion della saga, tutto il resto l'ha lasciato per strada. I personaggi sono diventate comparse, pedine del weird e basta. :(

Leggerò tutta la saga solo per vedere Evandar morire! sti Guardiani mi stanno sulle scatoline :P

Mirtillangela ha detto...

@zeruhur: mi sono fatta prendere la mano e nn ti ho risposto, cmq no, nn prendere il Grifone Rosso se nn ami almeno lo stile della Kerr.

Eh si, Nevyn è spettacolare, lui lo smalto nn lo perde ^_-

Valberici ha detto...

Beh, i personaggi di martin non è che li perdi per strada...e lui che li ammmazza... :D

Zeruhur ha detto...

La scelta di rendere il Wyrd il protagonista della serie è un po' pretenziosa, senza i personaggio il Fato non vale una cicca secca :D
Secondo me la forza della prima tetralogia era far vedere come si intrecciava vite passate e presenti senza strafare. Quando i personaggi hanno iniziato ad abbondare e gli eventi ad essere sempre meno interessanti sinceramente mi sono stancato. Jill diventa un personaggio sprecato: sempre più vecchia e stanca, sempre più marginale. Rhodry come lama d'argento è semplicemente noioso e i flashback con Nevyn non bastano a risollevare il tedio conclamato. Un vero peccato, ho sempre consigliato la Kerr a scatola chiusa ma immagino che qualcuno ora mi lanci dei meritatissimi improperi

Francesca ha detto...

io per ora devo iniziare il terzo libro (Dawnspell) che mi è arrivato da poco... che dire, questi primi libri sono semplicemente splendidi (grazie del consiglio)... mi spiace sapere che poi lei si perda un po'!!
*o*
Nevyn è un grande!

Gweniver ha detto...

Anch'io ho amato Deverry al punto che mi ispirò profondatamente la campagna di gioco di ruolo che prosegue da prima dell'università (la Kerr mi contattò attraverso la newsletter che avevo creato per paura di qualche plagio)... Purtroppo però, dopo la prima tetralogia Kitty (come ama farsi chiamare) ha perso per strada non solo i personaggi, che appaiono come le ombre di loro stessi, ma anche l'ambientazione così viva che rifletteva lo studio profondo della mitologia celtica. Ha trasformato una saga fantasy indimenticabile in una soap...