martedì 11 novembre 2008

Prodigium- Recensione


Prodiugium- I figli degli Elementi apre la nuova saga urban fantasy dell’instancabile Francesco Falconi già autore della fortunata trilogia di Estasia (di Estasia 2 ho parlato qui).

Il libro segna un netto miglioramento rispetto ai libri della saga che lo hanno preceduto non solo per la “crescita” del target di riferimento, ma anche per una maturazione complessiva dell’autore nello stile, nell’articolazione della trama e soprattutto nella definizione dei personaggi principali.
Di che parla Prodigium? Ce lo dice il libro stesso:
Quattro ragazzi si aggirano tra i cunicoli di Synapsis, antica metropoli dai mille misteri. Sono ragazzi dall'indole differente, ma accomunati da due caratteristiche. La solitudine, pronta a soffocarli tra i miasmi della metropoli, e la coscienza di sentirsi speciali e diversi dai loro coetanei. Alyssa sa muoversi a velocità straordinaria ed è capace a lanciare lingue di fuoco. Dafne riesce a spostare gli oggetti con la forza del pensiero. Ryan sa mutare in animale il proprio corpo. Kaleb infine conosce alla perfezione gli incantesimi più oscuri.Per loro è giunto il momento di seguire il proprio destino e, assieme ad altri sessanta ragazzi, saranno chiamati a conoscere gli enigmi della lontana isola di Eterium, dove, all'interno della gigantesca Pagoda di Theorica, impareranno a conoscere se stessi e i propri poteri.Ma, tra le cinque muraglie che proteggono l'isola, si nascondono complotti e misteri: Synapsis sta per essere sconvolta dalla genesi di nuove creature. Le porte di una nuova era di terrore stanno per spalancarsi. Un'unica salvezza: i quattro ragazzi, i Prodigium.

Fermi, non scappate. Non è quello che sembra, non è affatto quello che sembra. Se una lettura rapida di queste righe potrebbe far pensare al solito trito di talentuosi ragazzini nelle cui mani risiede il destino del mondo, la lettura accurata del romanzo apre riflessioni fortunatamente più ampie. Intendiamoci, è anche la storia di quattro ragazzi più talentuosi di altri che si trovano protagonisti, loro malgrado, di avventure e pericoli magici, ma è soprattutto la storia di amicizia, di fiducia e di coraggio, di due giovani donne e due giovani uomini.
Il punto di forza del libro sono loro, Dafne e Alyssa, Ryan e Kaleb. Hanno storie diverse alle spalle ma sono tutte storie dure e difficili, fatte di violenze domestiche, di povertà, di solitudine e di disagio familiare.
Falconi riesce in modo eccezionalmente vivido e coinvolgente a renderci partecipi dei sentimenti dei quattro, della rabbia di Alyssa, dell’ insicurezza di Dafne, della rassegnazione di Ryan e della solitudine di Kaleb.
La prima parte del libro, e per prima parte io intendo quella che include la presentazione dei quattro, l’arrivo a Theorica, il lento passaggio da quattro individui diffidenti a un solo gruppo affiatato, è la parte più coinvolgente e emozionante del tomo. Falconi ci fa conoscere i suoi personaggi in modo perfetto, ci mostra i loro mondi, i rapporti con le famiglie e ci affresca quattro scenari di vita che sono estremamente vividi e vicini al sentire del lettore. Talmente tanto vicini, che è facile partecipare dell’euforia e della speranze che colgono i ragazzi in procinto di partire per l’isola che cambierà loro la vita. Per i quattro, recarsi a Theorica, il luogo in cui migliorare i talenti magici, ma soprattutto, in cui essere se stessi liberamente, potersi fidare del prossimo senza timori, rappresenta non solo una speranza ma l’unica realtà possibile. Ripeto, questa prima parte di Prodigium, è resa in modo davvero convincente e coinvolgente.
Sono pagine praticamente impossibili da smettere di leggere.
L’altra cosa che mi è piaciuta molto, cosa che ho apprezzato anche in altre saghe fantasy, è l’introduzione dell’espressione artistica come complemento ideale della magia e delle manifestazioni arcane. Theorica è il luogo delle arti, della musica, della danza, della magia e degli incanti tanto che, la prima prova della gara che mette in palio ambiti premi (!) per le squadre, è esattamente la rappresentazione scenica di una specie di muscial in cui gli effetti vengono potenziati al massimo dalle trasformazioni, dalle magie e dalle arti in combattimento, dei giovani Prodigium.
Altra cosa favolosa: niente pedagogia e niente insegnamenti moraleggianti!! Dal momento che sono le cose che peggio digerisco in Estasia, capite bene che persino i cedimenti emotivi periodici dei quattro, sono acqua fresca rispetto alla didascalicità delle esperienze di Danny.

Insomma, è evidente che con Prodigium Falconi dia una bella svolta alla sua produzione, sia per stile (bello il lavoro fatto sulle singole parole) e sulla definizione dei personaggi. Solo una nota a riguardo: non tutti sono trattati allo stesso modo. Il povero Ryan, ad esempio, rimedia un po’ la figura di comparsa rispetto agli altri tre, sia a vantaggio di Alyssa che è in assoluto il pg meglio riuscito del libro, che di Dafne e Kaleb.

Passiamo alle cose che non mi hanno convinta: il modo con cui si giunge all’epilogo della storia e la mancanza di un cattivo-cattivo.
Il libro parte benissimo, come detto, si svolge bene, ma poi finisce in modo troppo rapido rispetto all’inizio, chiudendo determinate questioni in modo troppo artificioso e veloce. Il chiudersi e lo svelarsi dei misteri, la scoperta di quello che accade, non è affidata al lettore ma ai personaggi sicchè, come accadeva un po’ anche in Estasia, il lettore diventa solo spettatore di una sequela di azioni senza essere dentro tali azioni. Rispetto all’altissimo coinvolgimento iniziale del libro, questa è una bella mancanza.
In altre parole, non credo che il pathos di una storia si crei necessariamente attraverso contrazione temporale degli eventi. Il ritmo coinvolgente non si crea solo inserendo i disvelamenti nel più breve lasso di tempo possibile. Almeno secondo me.
E poi Naeel, la cattiva del libro. Cattiva? Io purtroppo l’ho vista pochissimo, l’ho sentita chiacchierare e dare ordini molto crudeli ma poi, all’atto pratico, si è rivelata solo una bella ingenuotta. E’ probabile che questa cosa sia voluta, però io non ho ancora capito chi sia il cattivo di questo libro. Naeel? No, Gordha! Ma compare poco pure lui!! Insomma, chi sia sia, i cattivoni non stanno in scena abbastanza per acquisire spessore, sono sbiaditi.

Tutto qua? Naturalmente no!
Sdrammatizzando un po’, Prodigium mi ha divertita un sacco perché rafforza in me un paio di idee su Falconi:

- è fissato con i piani, i gironi, presumo anche con gli scaffali. Ordina sempre tutto per livelli, lo faceva con Estasia e lo ha fatto con Theorica. Come faccia non lo so! :P
- è un fan di Amici di Maria de Filippi perché il povero collo del piede di Dafne che non farà mai di lei una ballerina, è praticamente la fissa di non so quale maestra di danza classica di quel programma tv :P
- è un estimatore di Stroud e Sarnesh lo dimostra (ciò è cosa buona e giusta!)
- deve essere anche un estimatore di 007 perché sto libro è pieno di spie!!
- la realtà secondo Falconi è molto complicata e, soprattutto, ha nomi lunghi ed evocativi (Mi perdoni Falconi, ma oggi gira così :P )

Insomma, leggere o no Prodigium?? Bene, rimanendo fedele alla mia malignità di fondo, vi dico che se Estasia non vi è piaciuto tanto per temi
e stile, siete caldamente esortati a leggere Prodigium!
Qui, qui e qui trovate le diverse idee sul libro di Falconi di altri amici del blog di Mirtilla ^^

21 commenti:

Valberici ha detto...

Non concordo sulla necessità di avere già da subito un villain al massimo della forma e della cattiveria.
In molte saghe il cattivo è lasciato sullo sfondo all'inizio e compare solo verso la fine del primo libro o più avanti (ad es. in harry potter, SDA, la spada della verità....).

Concordo invece su un finale un pochino affrettato.
Temo che Francesco non solo non ami leggere libri "eccessivamente" lunghi ma anche scriverli.
Credo che sia ancora un pochino timoroso di essere ridondante. :)

Riguardo ai livelli mi sa che la colpa sia di un certo Dante che lo ha leggermente influenzato :D

Mirtillangela ha detto...

@val: a parte che nei casi da te citati non parliamo di cattivi, parliamo di male personificato...

Nel caso di Hp o del SdA, però, i malvagi non agiscono a capitoli alterni con i protagonisti!!!
Qui, invece, si muovono come personaggi "normali" della narrazione, quindi non sono precisamente l'incarnazione dell'idea del male che restano sullo sfondo delle storie che citi. (cfr: sauron, per esempio).
Qui agiscono di persona, intrigano, svelano e agiscono pesantemente. Quindi non possono essere sbiaditi o poco definiti nella loro caratterizzazione.
almeno per me.

Si, Fra si affretta sempre un pò come se temesse la prolissità. Ma la prolissità giusta, non può essere condannata! Guarda me, eh! ^_-

Kiachan ha detto...

sulle spie concordo!! ahahah
c'è la spia che è la spia della spia e a sua volta il traditore si fa beffa di tutte :P

Poi,diciamo che ho trovato il capitolo del viaggio tra le varie muraglie troppo affrettato, il quartetto non fa in tempo ad arrivare ad una muraglia che già si ritrova ai piedi dell'altra

che non emerga un "vero" cattivo non lo riterrei un difetto...poi dipende dai gusti, ma secondo me tutti i personaggi hanno una loro spiccata identità. Poi ovvio, c'è chi risalta di più (alyssa) chi meno (ryan, che porello è sopraffatto dalle seghe mentali di dafne, dal carattere di alyssa e dall'attenzione delle ragazze verso kaleb)
Per il vero cattivo c'è tempo...e credo anche sorprese ;)

Mirtillangela ha detto...

@kia: esatto, quello della muraglia è uno dei pezzi incriminati :P

Sul fatto che il cattivone debba arrivare concordo anche io, Fra e i colpi di scena vanno da sempre a braccetto ^____-
Povero Ryan, a me sta tanto simpatico!! Ecco perchè vederlo tratteggiato tanto bene ed essere finito in mezzo alle paranoie di dafne, un pò mi ha fatto restare male... ma è anche vero che nei gruppi di amici è frequente che ci sia uno meno "appariscente" degli altri, ma utilissimo nell'economia del gruppo, no??? anche in questo il Falco ci ha preso ^__-

Valberici ha detto...

Vero, infatti credo che anche in questo caso il male debba ancora palesarsi in tutta la sua forza.
Diciamo che punto sul Burattinaio, che potrebbe essere qualcosa di più di quello che è...o magari vedremo qualche "essere di silice"all'opera. ;)

Comunque in harry potter mi pare esagerato dire che Voldemort sia la personificazione del male...ed anche Sauron non è Melkor.
Però la tua obiezione è sostanzialmente esatta... avrebbe forse dovuto "potenziare" Lady Naeel...vedremo, dopotutto, sempre citando il libro più noioso del mondo, gli schiavi dell'anello all' inizio non son così potenti...ma nel seguito della storia.

Insomma, facciamo che decidiamo le linnee guida per il prossimo libro, obblighiamo il Falco a seguirle e non se ne parli più.

Per prima cosa rendere Lady Naeel più accorta e malvagia, ok? ;)

Anonimo ha detto...

BELLA RECE MIRTILLA :-)
concordo con te nel dire che nel finale ha spinto sul gas e noi poveri passeggeri del libro non abbiamo fatto in tempo a guardare bene il panorama che ci circondava, io, in particolare, devo aver fatto un brutto volo dal finestrino...uuuhh

non capisco, invece, questa voglia di una forte e dominante presenza malvagia. insomma, si capiva sin dall'inizio che non era Naeel il peggiore dei mali (occhio all'imperfetto!). insomma parliamoci chiaramente, chi di noi può compliare le schiere dei buoni e dei cattivi di questo libro senza margine d'errore? le spie, come tanti altri aneddoti tipo la maschera di dedalus, i trip mentali di dafne, insinuano il dubbio. se anche ci fosse un personaggio completamente buono potrebbe passare dall'altra parte e lasciare i sostenitori dll'"unico grande cattivo" delusi.
sarà a causa della mia indole, ma sono convinta che in un libro più cattivi ci sono meglio è, basta che si dispongano in maniera ordinata (ah ecco, giust'appunto uno scaffale!)

per quanto mi riguarda (come Lady Naeel) il fatto è che il falco mi vuole troppo bene per disegnarmi come realmente sono. ahhh povero pennutello dal cuore tenero! tranquilli c'è così tanta carne al fuoco... carne di storpio, s'intende! ;-)

imp.bianco ha detto...

Devo ancora finire di leggere il libro, sto andando a rilento e in pratica 'sto ancora all'inizio... XD

X-Bye

Anonimo ha detto...

La rece l'ho trovata molto ben scritta ed equilibrata... adesso non mi resta che procurarmi il libro in questione, leggerlo e vedere se siamo d'accordo! Ma temo passerà del tempo. Buona giornata. :-)

Gweniver ha detto...

La presentazione stessa del libro ho idea che sarà per me un ostacolo insormontabile, nonostante la tua recensione. Non sarà quello che sembra, ma non so se mi va di correre il rischio. Non c'è un cattivo? Ma l'ambietazione c'è? O come nel "Dardo e la Rosa" c'è solo un gran bel personaggio che si muove nel nulla più imbarazzante?
Oggi qua c'è una nebbia terribile, che mi abbia influenzato il post?
:-)

Elio ha detto...

Mirtilla il tuo punto di vista è come sempre originale e mi ha fatto riflettere su alcune cose del libro che avevo trascurato.

Bisogna però considerare che alcune delle questioni che sono state tirate in ballo (come la mancanza di un vero cattivo), fanno forse parte dello stile di Francesco che si sta mostrando sempre più nella sua unicità e originalità.

Considerate che la sua alla fine è una mente contorta, in cui bene e male sono delle sfumature spesso difficili da distinguere. Sarò contorto anch'io ma devo dire che il suo punto di vista mi sta conquistando.

Mirtillangela ha detto...

@val: anche io punto sul burattinaio ^_-

Il libro più noioso della storia? Quello dei tre film, e tanti fanaticissimi lettori? Si, comprendo -_-

@naeel: ahahaaa! *naeel defenestrata*

No, spetta, non si tratta di morbosa e malsana voglia di malvagio. Ora, scherzi a parte, è vero che ho una propensione per il sottilmente malvagio nei libri, ma in questo caso parlo di "pesi" e di "equilibri" nell'economia complessiva del libro. I personaggi più negativi hanno una definizione minore (sono meno sfaccettati) e hanno anche molto meno spazio rispetto agli altri, cosa che li rende meno efficaci di quanto in realtà potrebbero.
Ecco, la mia obiezione è realativa ai pesi delle forze in campo, tutto qua.

@imp: a me quella parte lì mi è piaciuta assai assai ^_-

Mirtillangela ha detto...

@stefano: Ottima idea! Secondo potresti apprezzare molto il lavoro che Falconi ha fatto nel tratteggiare i caratteri e i background dei personaggi ^^

@gweniver: Ehm... non so che risponderti. Tu sostieni che nel Dardo e la Rosa non ci sia ambientazione, quando a mio parere terre D'ange è un'ambientazione curatissima e coerentissima come poche se ne vedono di questi tempi. A questo punto non so cosa tu possa aspettarti da Prodigium.... (ma un pò dal fantasico in generale!!)

L'ambientazione urban c'è, e anche i cattivi ci sono (con tutte le precisazioni ok, ma non ho mai detto che non ci sono!), altro non so cosa risponderti....

Si, secondo me la nebbia un pò indispone l'umore!!! :P

@elio: di questa cosa che dici, che il male e il bene nella testa del Falco siano giustamente meno netti di quanto uno possa immaginare, mi piace molto come spunto.

Per esempio, la Magistra. Ma siamo proprio sicuri che sia la bontaà fatta persona solo perchè lotta contro i cattivi? Secondo me no, tutto sommato tace tante cose ai ragazzi e non svela la verità, se non quando non può farne a meno.

Ecco, questo è un altro spunto che mi è piaciuto, ora che mi ci fai ripensare. ^^

Francesca ha detto...

XD Non ho ancora letto nulla di Falconi... questo libro l'ho visto al banchetto della Asengard alla fiera della microeditoria... ma poi ne ho presi altri due!
Non ho nulla contro questo autore, i suoi libri sono nella mia wishlist da sempre... ma ogni volta che mi appresto a comprare un suo libro, per un motivo o per l'altro esco con qualcosa di diverso in mano... :/

Anonimo ha detto...

Ma che bella recensione! Pagherei per avere una recensione così, positiva o negativa che sia (non so per recensire cosa ma intanto pago^^)!
Sono poche le recensioni che mi spingono ad acquistare un libro, un po' di più quelle che mi dissuadono dal farlo, ma stavolta sono davvero curiosa, complice anche la ritrovata voglia di leggere autori italiani, soprattutto fantasy. E poi la storia del cattivo-che-non-c'è mi interessa! : )

Ariendil

Anonimo ha detto...

Non ho capito. ho letto estasia e mi è piaciuto quindi mi sconsigli di leggere questo?

Emanuela Viti

Mirtillangela ha detto...

@Francesca: capita anche a me con diversi autori, non è mica un problema, eh! Però prima o poi prova, magari partendo da Prodigium....

@Ariendil: uh che esagerata! Allora fatti pubblicare che poi ti recensisco, ok? Questo slancio patriottico mi pare una buona cosa ^_-

@emanuela: hmmm...no, tutt'altro! Ritengo che se ti è piaciuto Estasia questo ti piacerà assolutamente e se non ti è piciuto tanto, Prodigium ti soddisferà di più. ^___-

LucaCP ha detto...

Mirty, aspettavo con ansia una tua recensione sull'ultima fatica di Falconi. Devo dire che mi ispira molto - e alla luce della tua opinione ancora di più - ma ho un paio di libri da divorare prima =P

Fed Zeppelin ha detto...

ok, penso che lo leggerò... del resto leggere un romanzo in cui la cattivona è una mia amica è un privilegio che non posso farmi sfuggire.

sauron era un bravo artigiano ha detto...

Francesco Falconi sarà pure instancabile, ma pure tu non scherzi, eh. Oramai sei diventata quello ceh uso al posto delle riviste specializzate per sapere cosa c'è di interessante in giro.

Anonimo ha detto...

Chissà quando riuscirò a leggerlo :(
ho una pila di libri indietro. In ogni caso è impossibile non leggere un romanzo di Falconi, soprattutto dopo la tua recensione :)

Anonimo ha detto...

Finito! Tanto Harry Potter, molto X-men, un tocco di Bartimeus ed una location a metà tra Keepsake (il videogioco) e Sin city (il film). Difficile far fluire armoniosamente elementi e stili così diversi tra loro, ed infatti ogni tanto i tasselli del romanzo sembrano solo accostati e non integrati. I sentimenti però ci sono, tanti e profondi, e le speranze ed angosce dei ragazzi sono splendidamente descritte. Forse Falconi non ha ancora trovato il suo stile definitivo, ma le emozioni non mancano. In fondo mi è piaciuto molto.