Qualche giorno fa ho comprato e poi letto I Dannati di Malva di Licia Troisi, agile volume della collana Verdenero. Per chi non sapesse nulla di questa importante iniziatiava editoriale, riporto ciò che è scritto sul blog di riferimento: "VerdeNero è una iniziativa di sensibilizzazione sui fenomeni dell’ecomafia che nasce dalla collaborazione tra Edizioni Ambiente e Legambiente. Ecomafia significa un enorme giro d’affari che prospera sulla sottrazione illegale delle risorse ambientali, sui traffici di animali e opere d’arte, su abusivismi di ogni genere, si scioglie nei mille rivoli della cronaca giudiziaria e degli scandali, rendendo difficile ai non addetti ai lavori coglierne il volto, la dimensione complessiva e, infine, l’effettivo impatto sociale e culturale. Un fenomeno tanto pervasivo quanto capace di mimetizzarsi nel quotidiano"
Licia Troisi affronta il tema di denuncia ricorrendo al genere a lei più congeniale ovvero il fantasy.
In una città completamente di vetro e metallo, Malva appunto, gli umani hanno strappato i drow dai boschi e dalle foreste limitrofe per porli in schiavitù. Condotti coattamente nel sottosuolo di Malva, sono costretti a spalare carbone ed attivare tutti i macchinari e gli ingranaggi che servono alla città alta per vivere nell'agio. Ma una serie di strani omicidi, probabilmente perpetrati proprio da un drow, altera l'equilibrio di forze nella città tanto che la polizia locale è costretta a prendere una decisione forte: accettare la richiesta della Guardia Telkar e inviare un infiltrato nel sottosuolo. Telkar è la persona più adatta poichè mezzo umano e mezzo drow, l'unico in grado di camuffarsi in modo pressochè perfetto e scoprire il colpevole direttamente dove lui si nasconde. Quello che il protagonista scoprirà nel sottosuolo, però, non è solo il nome dell'assassino. Scoprirà le menzogne di cui gli umani si riempiono la bocca, svelerà i misfatti di società compiacenti e tutte le sue umanissime convinzioni, le sue credenze, verranno scardinate.
Come ho già detto altrove, ne I Dannati di Malva la denuncia per gli abusi e le sopraffazioni che la minoranza degli umani perpetua a danno dei drow passa con forza e lascia il segno. Ugualmente il messaggio della natura devastata dai veleni mefitici che vengono nascosti nel cuore del sottosuolo da industriali senza scrupoli, risulta efficace. Anche la definizone del carattere del protagonista scisso tra due mondi rende bene l'idea.
Quello che non mi convince per nulla è la scelta dei Drow come razza fantastica attraverso cui lanciare il messaggio. Ma per un motivo semplice. Se uno dice Drow dice una serie di cose precise, dice un aspetto esteriore preciso, una cultura, un tipo di indole (almeno in linea di massima), dice un universo di valori. Che non c'entra nulla con quello che di loro dice la Troisi nei Dannati. In questo caso vivono nelle foreste ( i Drow??) a contatto con la natura, e vivono schiavizzati nel mondo degli umani nella nostalgia degli spazi e dei profumi degli alberi. I Drow?
Qui si apre un problema potenzialmente vastissimo perchè nel fantasy più che in altri generi, è usuale attingere a piene mani da razze fantasiche usate in modo diverso da molti autori. Gli elfi di Tolkien, ad esempio, poco hanno a che spartire con quelli del D&D eppure la cosa non rappresenta un problema. Anzi. Tolkien non ha mica il copyright sul genere, ovvio. Però ci sono caratteristiche che strutturalmente appartengono ad una razza e non ad un'altra, pena l'anarchia (il fantasy non avrà obblighi di genere restrittivi, ma consuetudini si): se io chimassi "elfo" una creatura bassa, tarchiata e con la barba e vivesse nelle caverne non ci starebbe reinterpretazione possibile, quello sarebbe un nano, non un elfo. E se insistessi dicendo che gli elfi di Evermeet vivono nel sottosuolo rifuggendo la luce e gli alberi, qualcuno dovrebbe rinchiudermi. Perchè sarebbe troppo.
Stesso discorso vale per i Drow dei Dannati. Se pure i Drow non fossero una razza esclusiva del D&D, la codifica della razza che prevede: pelle nera, capelli candidi e affinità alla magia (e odio per la superficie) l'ha fatta la letteratura del gioco di ruolo. I drow di altra tradizione (celtica) ad esempio, non hanno queste caratteristiche, sono altro. Almeno per quello che so io, poi non sono onniscente e se avete informazioni diverse vi prego di dirmele!
Un conto è riproporre una razza consolidata alterando qualche elemento, un conto è chiamare Drow una creatura di pelle scura, coi capelli candidi, e affinità con la magia e piazzarla in una foresta, renderlo amante dell'aria aperta e della natura (che NON sono caratteristiche razziali) stravolgendo tutto. Bastava non chiamarli Drow, bastava ingannare le cacaballe come me definendoli con un altro nome e lasciandone le caratteristiche fisiche e di abitudini. Sarebbe bastato questo. Oppure, bastava che la Troisi inventasse una razza a se stante da collocare ad hoc in un romanzo fantasy di questo tipo e gioco fatto. Mentre a me sembra che per aggirare il problema dei diritti che la Wizard ha sui Drow sia stata fatta la scelta di stravolgerli per evitare rogne ma senza rinuciarvi.
Il sospetto maligno che mi viene in mente è che tale oscura razza sia talmente evocativa e attraente da essere stata scelta proprio per l'appeal che genera nel pubblico di chi li adora. Me inclusa. Solo che nei Dannati di Malva i drow non sono Drow.
Una cosa è però da dire. Ai lettori di Verdenero importa il messaggio del libro e quello c'è. Ai lettori di Verdenero importa che sia messa in evidenza l'ingiustizia sociale ed ecologica che l'uomo perpetra senza ritegno e questo c'è. I lettori di Verdenero di certo non sono dei malati del fantasy come la sottoscritta e quindi sto fastidio dei drow non lo avvertiranno proprio. Ergo, tutto quello che ho detto sopra può non interessare affatto a Verdenero e all'autrice che aveva altre specifiche.
In altre parole, siamo tutti contenti, loro perchè hanno raggiunto i loro obiettivi, e io perchè mi sono tolta questo sassolino dalla scarpa.
In una città completamente di vetro e metallo, Malva appunto, gli umani hanno strappato i drow dai boschi e dalle foreste limitrofe per porli in schiavitù. Condotti coattamente nel sottosuolo di Malva, sono costretti a spalare carbone ed attivare tutti i macchinari e gli ingranaggi che servono alla città alta per vivere nell'agio. Ma una serie di strani omicidi, probabilmente perpetrati proprio da un drow, altera l'equilibrio di forze nella città tanto che la polizia locale è costretta a prendere una decisione forte: accettare la richiesta della Guardia Telkar e inviare un infiltrato nel sottosuolo. Telkar è la persona più adatta poichè mezzo umano e mezzo drow, l'unico in grado di camuffarsi in modo pressochè perfetto e scoprire il colpevole direttamente dove lui si nasconde. Quello che il protagonista scoprirà nel sottosuolo, però, non è solo il nome dell'assassino. Scoprirà le menzogne di cui gli umani si riempiono la bocca, svelerà i misfatti di società compiacenti e tutte le sue umanissime convinzioni, le sue credenze, verranno scardinate.
Come ho già detto altrove, ne I Dannati di Malva la denuncia per gli abusi e le sopraffazioni che la minoranza degli umani perpetua a danno dei drow passa con forza e lascia il segno. Ugualmente il messaggio della natura devastata dai veleni mefitici che vengono nascosti nel cuore del sottosuolo da industriali senza scrupoli, risulta efficace. Anche la definizone del carattere del protagonista scisso tra due mondi rende bene l'idea.
Quello che non mi convince per nulla è la scelta dei Drow come razza fantastica attraverso cui lanciare il messaggio. Ma per un motivo semplice. Se uno dice Drow dice una serie di cose precise, dice un aspetto esteriore preciso, una cultura, un tipo di indole (almeno in linea di massima), dice un universo di valori. Che non c'entra nulla con quello che di loro dice la Troisi nei Dannati. In questo caso vivono nelle foreste ( i Drow??) a contatto con la natura, e vivono schiavizzati nel mondo degli umani nella nostalgia degli spazi e dei profumi degli alberi. I Drow?
Qui si apre un problema potenzialmente vastissimo perchè nel fantasy più che in altri generi, è usuale attingere a piene mani da razze fantasiche usate in modo diverso da molti autori. Gli elfi di Tolkien, ad esempio, poco hanno a che spartire con quelli del D&D eppure la cosa non rappresenta un problema. Anzi. Tolkien non ha mica il copyright sul genere, ovvio. Però ci sono caratteristiche che strutturalmente appartengono ad una razza e non ad un'altra, pena l'anarchia (il fantasy non avrà obblighi di genere restrittivi, ma consuetudini si): se io chimassi "elfo" una creatura bassa, tarchiata e con la barba e vivesse nelle caverne non ci starebbe reinterpretazione possibile, quello sarebbe un nano, non un elfo. E se insistessi dicendo che gli elfi di Evermeet vivono nel sottosuolo rifuggendo la luce e gli alberi, qualcuno dovrebbe rinchiudermi. Perchè sarebbe troppo.
Stesso discorso vale per i Drow dei Dannati. Se pure i Drow non fossero una razza esclusiva del D&D, la codifica della razza che prevede: pelle nera, capelli candidi e affinità alla magia (e odio per la superficie) l'ha fatta la letteratura del gioco di ruolo. I drow di altra tradizione (celtica) ad esempio, non hanno queste caratteristiche, sono altro. Almeno per quello che so io, poi non sono onniscente e se avete informazioni diverse vi prego di dirmele!
Un conto è riproporre una razza consolidata alterando qualche elemento, un conto è chiamare Drow una creatura di pelle scura, coi capelli candidi, e affinità con la magia e piazzarla in una foresta, renderlo amante dell'aria aperta e della natura (che NON sono caratteristiche razziali) stravolgendo tutto. Bastava non chiamarli Drow, bastava ingannare le cacaballe come me definendoli con un altro nome e lasciandone le caratteristiche fisiche e di abitudini. Sarebbe bastato questo. Oppure, bastava che la Troisi inventasse una razza a se stante da collocare ad hoc in un romanzo fantasy di questo tipo e gioco fatto. Mentre a me sembra che per aggirare il problema dei diritti che la Wizard ha sui Drow sia stata fatta la scelta di stravolgerli per evitare rogne ma senza rinuciarvi.
Il sospetto maligno che mi viene in mente è che tale oscura razza sia talmente evocativa e attraente da essere stata scelta proprio per l'appeal che genera nel pubblico di chi li adora. Me inclusa. Solo che nei Dannati di Malva i drow non sono Drow.
Una cosa è però da dire. Ai lettori di Verdenero importa il messaggio del libro e quello c'è. Ai lettori di Verdenero importa che sia messa in evidenza l'ingiustizia sociale ed ecologica che l'uomo perpetra senza ritegno e questo c'è. I lettori di Verdenero di certo non sono dei malati del fantasy come la sottoscritta e quindi sto fastidio dei drow non lo avvertiranno proprio. Ergo, tutto quello che ho detto sopra può non interessare affatto a Verdenero e all'autrice che aveva altre specifiche.
In altre parole, siamo tutti contenti, loro perchè hanno raggiunto i loro obiettivi, e io perchè mi sono tolta questo sassolino dalla scarpa.
20 commenti:
Anch'io sono rimasto perplesso sull'uso del termine "Drow", più che altro mi preoccupavo del fatto che ci fosse la possibilità che la Wizard potesse intentare una causa contro la Verdenero... ma poi mi hanno detto che i Drow sono di origine celtica... anzi scozzese da quel che dice la wikipedia quindi... non mi pongo il problema... certo sarebbe stato meglio cambiargli nome ^^
X-Bye
Eh, ma c'è un problema. I drow celtici, per quello che so, non hanno i caratteri fisici che vengono descritti nei Dannati che invece sono precisamente quelli degli elfi scuri del gioco di ruolo.
Sul sito www.celticworld.it leggo:
"Con i Vikinghi, dalla Scandinavia, la figura dei Troll passò negli arcipelaghi caledoni e poi in Scozia, e così nelle isole Far Oer troviamo i Trow, dei mostriciattoli malevoli versati nella danza.
Come i Troll scandinavi, anche i Trow alla luce del sole si tramutano in roccia. Il termine “Trow”, in Scozia, subisce un ruotamento della consonate iniziale, e divine “Drow”, ai giorni nostri utilizzato nel contesto dei Giochi di Ruolo per definire gli spietati ed eleganti Elfi Oscuri."
Ergo, qualcosa non torna.
che fortuna che non gioco a wow... i Drow li conoscevo solo di faccia e di nome, quindi non mi ha dato molto fastidio... però effettivamente dalla tua recensione, visto che sono una razza diversa con solo qualche caratteristica fisica in comune, sarebbe costato poco cambiargli nome...
comunque Licia dovrebbe essere orgogliosa di sapere che questa è l'unica cosa che hai avuto da ridire sul suo libro... XD
Bene, adesso so cosa aspettarmi.
Il fatto che i Drow non vengano usati in modo convenzionale non mi dà poi tanto fastidio, anche se capisco il tuo punto di vista, e in effetti bastava poco per risolvere il problema. La trama mi sembra cmq interessante al punto giusto. Amo le ambientazioni sotterranee, oscure e piene di misteri!
@Francesca: Ahahahahah! E ti pare poco? Le ho detto che ha completamente toppato il tipo di protagonista a cui ha affidato la storia....
Il resto è godibile come sempre, solo che a volte la Troisi si perde in dettagli che sarebbe facile evitare e che arricchirebbero molto il valore di ciò che scrive. So di essere impopolare ma la mia natura è un pò da bastian contrario. Sempre con prove alla mano, però. ^^
@Stefano: si, anche a me piace quel tipo di ambientazione... leggi leggi e saprai dirmi!
eheh, no, non è poco... ma vista la tua, appunto, "natura da bastian contrario", direi che è stata una recensione molto positiva!
ovviamente sempre con le prove in mano, per questo è sempre molto interessante leggere le tue recensioni... io lascio correre fin troppe cose senza neanche rendermene conto! XD è bello sentire una campana un po' più critica...
@Francesca: Già "critica", parole che, come sinonimi, a Roma ha: pignola del ca..., scassapalle, tritura maroni,gatto nero attaccato alle palle (def. del mio ragazzo) e un sacco di altri neologismi non ripetibili. Figo, eh? :D
lol, ma no vedi invece da queste parti i sinonimi sono: "competente, informata, attenta"... come cambiano le cose da un posto all'altro, eh? a proposito, che ore sono lì da voi? XD
Io sono riuscito a strappare a qualcuno "simpatico come una medusa negli slip".
Reputati fortunata!
@Francesca: Eh, allora mi sa che mi devo trasferire, sti romani sono mooolto più burini :P
Sempre il buon Rob una volta mi disse che se non la smettevo di fare la scassaballe mi avrebbe appeso al tapis roulant per i peli del naso. Riesci ad immaginare qualcosa di più doloroso????
@Stefano: urticante direi! Ammazza, pure te non te la cavi male... miii, che dolore!
mhhhhhhh... km sempre io facico l'accokato delel kause perse.. xò effettivamente er tuo diskorso fila fino ad un certo punto... ciò ke la storia narra dei drow almeno (su D&D) è ke alcuni elfi hanno deciso di votarsi alla dea Lolth.. x' qst sono stati kacciati dalgi elfi, ripudiati dalla loro drazza esiliati dalle terre elfike. ovvio ke l'uniko posto in kui potessero rifuggiasse fose er sottosuolo.. ora nn ho letto er libro e nn so km abbia strutturatoi la società dei drow.. da qnt ho letto licia ha giokato a D&D qnd suppongo sappi abene cm qst società sia organizzata... xò qll ke effettivamente nn si sa è ciò ke è accaduto da qnd sono stati kacciati e la storia ke noi tutti sappiamo.. ovviamente è esistita, ma nessuno la sa, qnd la suddetta storia ke licia rakkonta potrebbe essere situata proprio in quel lasso di tempo, ciè da qnd sono stati kacciati a prima ke andassero a stabilirsi nel sotto suolo kon tutto ciò ke poi ne è derivato :-D .. il ke dimostrerebeb una gran bella inventiva e da un certo punto de vista stabilizzerebeb il posto della troisi sul podio degli skrittori frantasi + ingeniosi, geniali e fantasiosi d'italia se non del mondo :-D .... e cmq per la cronaka.. il vero nome delgi elfi skuri non è Drow!!!!! .. shokkata????
Se devo essere sincero la questione drow mi ha un po' "disturbato" ed è probabilmente il motivo per cui non ho fretta di leggere questo libro di Licia.
Aspetto con molta più impazienza La Ragazza Drago. ;)
@Ghieyoxx: Hem...interessante come interpretazione, un'idea carina per un libro d&d ma...ecco...facciamo così, leggi il libro della Troisi se ti capita e poi ne riparliamo, ok??? ^__^'
@valberici: Più che disturbata, io l'ho vista come una scelta "stonata". Si, forse meglio attendere La Ragazza Drago :)
A parte la scelta dei Drow, discutibile, a me sembra invece proprio brutto il libro della troisi in sé. Lo stile è davvero troppo sciatto per chi vuole definirsi una scrittrice. E per cortesia non facciamo paragoni con altri autori esteri, che leggiamo in traduzione
Salve a tutti.
Io il libro non l'ho letto, però la questione dei Drow (che ho appena scoperto essere una traslazione del, per me più noto Trow) mi ha interessato. Penso che comprerò il libro.
Comunque, giusto per la cronaca, non penso vogliate sapere com'erano VERAMENTE i Trow. Ma visto che sono bastardo geneticamente, ve lo faccio vedere:
http://www.geocities.com/Athens/Forum/4611/Images/trow.jpg
Un bacio, Tentauren
@tentauren: Ciao!
Ma quel Trow è bruttissimo!! E sarebbe il pro-pro-pro-zio di questo???
http://www.levelattack.de/pictures/drizzt.jpg
Eresia!!
Cmq, se la cosa ti ha incuriosito
leggi i Dannati e poi dimmi che ne
pensi, son curiosa!
Eh, cara la mia Mirtillangela.. Immagino che tu sappia meglio di me che l'origine di ogni creatura dell'universo fantasy moderno è radicata nell'antico folklore. Che era un folklore molto più grottesco e, soprattutto, molto meno elegante ed elaborato di ciò a cui siamo abituati. Del resto, la parola folklore ha a che fare, non so in che modo di preciso, proprio con il popolo (mi sembra che "folk" stia per "gente"). Però le antiche creature erano probabilmente più "meravigliose" e "spaventose" di quelle dell'odierno fantasy. Di un fustaccione quale Drizzt ti innamoreresti, probabilmente. Di una creatura come il Trow,incontrato di notte, in una foresta, intento in una delle sue danze macabre.. Non potresti che aver paura!
Comunque ho comprato il libro, penso lo leggerò presto. Dopo "Ristorante al termine dell'Universo", mi ci vuole un po' di fantasy..
Un bacio, Tentauren.
(sorpresa, sono Tentauren).
Letto. Eeee.. Piaciuto. Piaciuto veramente. Un buon libro, una buona storia. Il finale non è proprio quello che desideravo, ma è un buon finale. Quasi tutto ha un senso, pochi e trascurabili errori. Solo una cosa non mi è piaciuta. Il libro non scorre proprio bene, nella prima parte del libro è difficile immaginarsi nella città di Malva. Tutto è poco descritto, sono azioni più accennate che spiegate appieno.
Ah, e l'assassino, se non sei uno stonato come Telkar, si capisce da subito. Per il resto, non mi è affatto dispiaciuto. Un bacio, e visita il blog dell'Uomo con il Turbante!
@tentauren: son contenta che ti sia piaciuto! La mia perplessità sulla scelta della razza del protagonista, continua ad essere la medesima di quando lessi il libro ma il resto non è da buttare, eh.
Ciao!
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