martedì 13 novembre 2007

Earthsea- Ursula Le Guin


Premetto che i libri zeppi di lunghe descrizioni e di pindarici esercizi lessicali non li sopporto proprio. Premetto che i libri fatti di tantissime parole e di pochi dialoghi non incontrano affatto il mio favore.
Premetto anche che all'apparenza la Saga di Earthsea di Ursula Le Guin è precisamente la somma di questi aspetti. Ma in realtà, dopo aver letto le prime fitte pagine del primo libro della saga intitolato Il Mago di Earthsea, si scopre la verità: la prolissità e la densità della scrittura della Le Guin è solo apparente.
E' poesia in forma di prosa.

Trama in Breve: difficile esaurire la trama in poche parole poichè, avendo letto il volume unico edito da poco dalla Nord, considero le vicende come un continuum in cui è difficile individuare i confini netti dei singoli. In generale la saga di Terramare narra la vita del giovane e talentuoso Ged di Gont che, sin dall'infanzia, mostra di avere doti magiche al di fuori della norma. Ged riesce a migliorare i suoi talenti grazie agli insegnamenti appresi nella scuola di Roke e la sua sarà una vita piena di riconoscimenti (verrà designato come Arcimago di Roke) ma anche di grandi sacrifici come quello che compie a Selidor per salvare Earthsea dalla morte. E poi, sul finire della vita, anche dell'amore e dell'affetto di una donna del destino.
I libri sono costruiti in modo tale da non essere solo temporalmente successivi ma si legano gli uni agli altri come episodi esplosi della vita di Ged tanto che eventi solo accennati in un libro, saranno poi la trama portante di un altro.

Personaggi: i personaggi della Le Guin sono ben caratterizzati e indagati psicologicamente. Ged è di certo quello maggiormente approfondito nella sua adolescenziale arroganza, nella saggia età giovanile e poi nella schiva anzianità. Impossibile non affezionarsi anche a Tenar, la giovane, prima, e la donna, poi, che rappresenta sin dall'inizio il destino di Ged. Apprezzo anche molto Re Lebannen o Arren, che dir si voglia, che da ragazzo impulsivo e temerario si trasforma col tempo in un saggio sovrano.

Luoghi: Earthsea è un arcipelago composto da decine e decine di isole di grandezza diversa ma non sono questi i veri luoghi della saga. Si, c'è Gondor, c'è Roke, c'è Selidon, ci sono le terre di Karg, c'è il mare aperto e c'è il bosco più rigoglioso. Eppure il vero luogo esplorato in lungo e in largo è l'essere umano, con le sue debolezze, le sue paure e meschinità ma anche con le sue speranze, il suo altruismo e la sua saggezza. Alla fine del libro, infatti, si ha la sensazione di aver percorso un lungo viaggio in territori vastissimi dai confini indefiniti che vanno però a coincidere con i _luoghi_ della vita e della morte in un percorso introspettivo alla ricerca del senso delle cose.

Mi piace: la scelta di legare i libri della saga non solo attraverso la continuità cronologica degli eventi, come accade quasi sempre, ma attraverso il percorso di nascita, crescita e maturazione del giovane Ged; mi piace molto l'origine della magia di Earthsea che risiede nel vero nome delle cose.

Non mi piace: le vicende narrate dalla Le Guin a volte scivolano via troppo rapide specialmente nei finali del libri che non danno sempre giustizia alla completezza narrativa che li ha preceduti.


Giudizio: *****

8 commenti:

Fed Zeppelin ha detto...

Come già detto di persona mi stai facendo venire la voglia di leggerlo.
Lo aggiungo alla lista delle cose da fare ^__^

Anonimo ha detto...

Mitico lo sapevo che una lettrice accanita di Fantasy come Mirtilla l'aveva già letto...
Io ho letto solo il primo libro della trilogia: Il Mago.
Ho trovato fantastico che già nel 1968 (quando il libro è stato stampato per la prima volta) si parlasse di apprendisti maghi che frequentano una scuola di magia. Avete notato poi che l'uso delle arti magiche è paurosamente simile a quello di Eragon ed Eldest? Ovvero conoscere il vero nome delle cose equivale a padroneggiarle.
Che Paolini e la Rowling si siano ispirati?

Mirtillangela ha detto...

@Hidan85: Ma grazie! Ebbè si, sono una lettrice incallita e discretamente rompiballe!!

Io sono _sicura_ che la Rowling e Paolini, solo per dirne alcuni, si siano pesantemente ispirati alla Le Guin ma del resto stiamo parlando di una vera maestra del genere.

Il fantasy di quegli anni è molto diverso da quello che leggiamo oggi. Era più attento alla dimensione culturale dei mondi descritti (penso anche alla Bradley), era più centrato sull'eterna dicotomia tra bene e male come ineluttabili facce della stesse medaglia (penso a Elric di Melnibonè...), etc...

Oggi si è più centrati sui personaggi e sulle _vicende_ , sacrificando spesso ambientazione
e, diciamo, anche l'originalità.

Ma a me piacciono tutti gli stili anche se in modo diverso!

Anonimo ha detto...

Che dire, a parte che sei una Professionista del fantasy?
Considera che io non so neanche chi è Elric di Melninbonè....
Se sei pronta ad una avvetura fantasy non convenzionale prova L'Ultimo Cavaliere di Stephen King (te ne ho già parlato, ma forse, questo, non lo conosci e sarò felice di indicartelo)

Mi aspetto che anche tu mi consigli almeno un libro.
Bye Hidan85

Mirtilla Rules!

Mirtillangela ha detto...

@Hidan85: Suvvia, non esageriamo...diciamo che leggo tanto quello si, ma non faccio nulla di diverso da quasi tutti i frequentatori di questo blog. (tranne forse essere un pò più "pignola" :P).

Di King non ho mai letto nulla, sebbene da più parti sia stata invitata a farlo, ma l'horror non mi attira per nulla, che devo farci??

Ah no no, non mi prendo mica la responsabilità di consigliare un libro!! E' una cosa estremamente delicata, mica ti voglio sulla coscienza!
E' tutta una questione di gusti e, fortunatamente, ognuno di noi ha i suoi. Cmq, se proprio dovessi pensarci su, ti consiglo la Trilogia di Bartimeus di Stroud e la trilogia Queste Oscure Materie di Pullman (da cui hanno fatto anche l'orrido film la Bussola d'Oro). Oppure la Bradley con Darkover se ti piace anche un pizzico di fantascienza.

Anonimo ha detto...

Perfetto, apprezzo che alla fine hai espresso il tuo consiglio.

Sai che io, non conoscendo affatto Pullman, ero andato a vedere la Bussola d'Oro? L'ho gradito, non che fosse il film che mi segna o che; ma era piacevole. Questo è il solito problema dei film tratti dai libri. Solo chi conosce la vera storia si può inca**are profondamente vedendo i film che scempiano tutto. (Per capire meglio cosa era stato omesso ho letto la tua recensione della Bussola). A me è successo di incacchiarmi vedendo le Cronache di Narnia, dopo aver letto il Libro. Per non parlare dei film di Harry Potter dopo il 3°

Anche se odi l'horror ti consiglio di dare comunque una possibilità a "L'Ulitmo Cavaliere" di King. E' il primo di sette libri ma funziona benissimo da solo. Puoi leggere solo quello, è strano, ed è più fantasy di quanto tu creda: la storia parla di un mago malvagio e del suo inseguitore. Ti ho incuriosito?

Bye Hidan85

Anonimo ha detto...

Sto leggendo or ora, per la prima volta, "Il mago".. Bellissimo, coinvolgente, il migliore libro fantasy che abbia letto sino ad adesso,leggerò anche gli altri.. complimenti per il blog, ah, anch'io gioco di ruolo.. A presto!

Mirtillangela ha detto...

@isabeau: ciao e benvenuta (bellissimo nick ^__-). La Le Guin scrive in modo superbo, delicato e forte al tempo stesso. Non è una delle mie autrici preferite in assoluto, ma i libri di Terramare hanno un fascino tutto particolare.