mercoledì 9 gennaio 2008

Harry Potter e i Doni della Morte- recensione


Parto con una premessa. Io questo commento non lo volevo scrivere. Testimonianza ne è che ho finito il libro due giorni fa e non ho ancora scritto nulla a riguardo. Forse è un bene, suvvia.

Parto con quello che mi è piaciuto molto. Innanzi tutto il finale della storia. E' vero, è complesso e non è di immediata comprensione perchè alla fine la Rowling ha messo tanta tanta carne al fuoco, ma è all'altezza del genio dell'autrice. Mi è piaciuto molto vedere Neville diventare un coraggioso combattente e mi è piaciuto scoprire che Silente non è proprio uno stinco di santo (e meno male!). Mi è piaciuto anche molto che Piton... no no, ok, non dico altro, qualche lettore del blog mi ha già minacciato di morte se svelo troppo della trama visto che non ha ancora letto il libro! Quindi mi limito a fare qualche considerazione pindarico-emotiva delle mie.

Non so che cosa sia preso alla Rowling ma il libro, nella struttura, nello svolgimento narrativo ma soprattutto nei sentimenti, non è all'altezza di quelli che lo hanno preceduto. E non solo perchè in alcune parti è mortalmente lento, ripetitivo o forzato, ma perchè la Rowling e il palpabile divertimento che l'autrice metteva nello scrivere e che finiva per contagiare il lettore in modo assoluto, sono pressocchè spariti. L'autrice sembrava aver smesso di essere felice di scrivere di Harry e compagnia rifugiandosi dietro la necessità di concludere l'opera nel modo meno indolore possibile e amen. E il pretesto che si trattava di un libro volutamente teso e cupo per il tema che affrontava, non regge proprio, non con lei.

La Rowling non ha mai fatto mistero della fatica che ha messo a scrivere quest'ultimo romanzo della saga, quello che avrebbe determinato la fine di un sogno durato più di 10 anni (ragazzi, sono praticamente una vita!!) e personalmente dico che si vede. La difficoltà dell'autrice nell'affrontare questo libro è quasi palpabile come dimostra la scelta di accelerare al massimo la chiusura di molte vicende e di molti vecchi misteri e curiosità con rapidità forse eccessiva.
Con questo non voglio dire che l'autore e le sue sensazioni debbano sparire dal libro che scrivono, sarebbe un'eresia indifendibile e non vera anche alla luce di quanto ho detto sopra. Dico soltanto che la tristezza provata dalla Rowling nello scrivere ha talmente influenzato la scrittura da averla snaturata. Non è neppure un problema di editing, anche perchè quale casa editrice andrebbe a dire a una che ha venduto più di 300 milioni di copie (secondo altre fonti anche 500) dietro quasi solo alla Bibbia, che serve qualche mese di limatura qua e là? Penso nessuno.

E' un problema di cuore. C'era bisogno di mettercene così tanto in questo episodio conclusivo che chiudeva un'epoca che la Rowling ha involontariamente messo una sorta di schermo tra se stessa, i personaggi e la vicenda intera forse per non dire loro addio col "cuore". Ho avvertito troppo spesso una sorta di freddezza e una celerità quasi autoprotettiva nella scrittura che ha finito per non farmi entrare nei personaggi e nella storia come di consueto. Non dico che i Doni nn siano stati emozionanti, lo sono stati per i continui colpi di scena, ma non bastano per fare coinvolgimento. Al massimo stupore.

Penso a Stroud e la trilogia di Bartimeus. Nell'ultimo libro, straziante, inevitabile e dolcissimo allo stesso tempo, la tristezza dell'autore nel chiudere la saga è sparita dietro la bellezza con cui ci ha consegnato i personaggi, con cui ce li ha fati vivere. A confronto, lo scontro finale di Harry e Voldemort è una passeggiata di salute perchè si limita a descrivere e non a far sentire. Tutto questo vale ovviamente per me che, si sa, sono una discreta rompiballe da buona Mirtilla.

Sapete dove ho ritrovato la vera Rowling? Nel capitolo finale, quello dei 19 anni dopo. Ho ritrovato la freschezza, il gusto di scrivere e di pennellare parole solo dopo che si era tolta di mezzo il peso della chiusura della saga. Forse perchè intravede da già nuovo sviluppi, chissà.

Cmq ho già detto troppo, ora me ne vado a vedere Harry Potter e la pietra filosofale che stanno dando su Rai Due!!! ^__^

54 commenti:

sauron era un bravo artigiano ha detto...

Mah. Io l'ho trovato avvincente quanto gli altri. L'unico problema, riguardo al quale ho avuto lunghe discussioni con gli amici, mi è sembrato una certa meccanicità della trama. Ma i personaggi mi sono sembrati simpatici come sempre.

E soprattutto, Neville ha finalmente il suo momento di gloria!

Mirtillangela ha detto...

@Sauron (nick favoloso!): prima di tutto benvenuto! Guarda, quanto alla meccanicità della trama a me non è dispiaciuta sebbene forse ci sarebbe voluto un pò più di tempo per farla comprendere ed assimilare per bene.

Quanto al resto...bhò, l'ho trovato frettoloso e a volte forzato, come se la Rowling volesse chiudere la faccenda al più presto possibile. Forse per
non doversi soffermare molto sul fatto che la sua creatura era giunta al traguardo. Intanto mi sto rileggendo il Principe Mezzosangue e mi convinco sempre più che c'è uno stacco emotivo tra i Doni e tutti gli altri libri davvero impressionante.

Ovviamente è questione di gusti!

Fed Zeppelin ha detto...

Eh, io non mi pronuncio, conto di cominciare a leggerlo a breve, ma Mirtillina, davvero non è all'altezza degli altri? di tutti gli altri? a me per esempio il mV volume non era piaciuto per nulla (ah, la maledizione dei V volumi)

Mirtillangela ha detto...

@fede: personalmente il V, se mettiamo da parte le prime 100-200 pagine, mi è piaciuto moltissimo. Organico, completo, vissuto... Non c'era nemmeno l'ombra del distacco emotivo si cui parlo.

Leggi e dimmi la tua.

Anonimo ha detto...

Sono sostanzialmente d'accordo. I doni della morte è un bel libro, con i suoi momenti esaltanti, ricchi e pieni di colpi di scena. Solo che non è all'altezza di altri episodi. I motivi sono tanti. All'inizio pensavo che fosse per il fatto di averlo letto in inglese (anche se non ho mai avuto alcun problema di comprensione). Poi, dai pareri su anobii, qui e rileggendolo in italiano, ho capito di non essere stato il solo a vederlo come una delusione. E' un peccato, davvero un peccato, perchè da episodio conclusivo della saga, non è più possibile rimediare in alcun modo. Dobbiamo ingoiare il rospo e accettarlo per quel che è: deludente.

Mirtillangela ha detto...

@stefano: ahimè si. Gli altri libri li ho riletti decine di volte per scoprirne ogni volta nuovi dettagli e nuove fascinazioni. I doni della morte non so se avranno lo stesso destino.

Ripeto, la storia è avvincente, ha colpi di scena, tutto viene più o meno spiegato ma... la Rowling non ha avuto la forza di metterci il _cuore_ dentro. Forse per la tristezza dell'addio, non lo so, ma c'è qualcosa di profondamente diverso dagli altri episodi.

Beninteso, si tratta solo di _sensazioni_ personali che probabilmente non hanno affatto un riscontro oggettivo.

Anonimo ha detto...

Da parte mia le tue sensazioni il riscontro ce l'hanno. Ho avuto la stessa impressione durante la prima lettura e ho constatato che non mi sbagliavo dopo aver terminato la seconda.. e poi:

MEGA SPOILER, NON LEGGETE...

Voldemort che schiatta in quel modo è ridicolo... Ron che li abbandona e torna proprio al momento giusto... Neville che pesca la spada di grifondoro... E' tutto Deus ex Machina. Senza contare che il capitolo prima della fine, quello ambientato a King's Cross Station, non l'ho proprio capito.

Mirtillangela ha detto...

@stefano: esatto!!

SPOILER- NON LEGGETE!

In più punti mi sembrava che la Roswling stesse _forzando_ la storia proprio con gli episodi che hai detto tu. Concordo su tutta la linea. Nei libri precedenti a volte il lettore _scopriva_ cose e metteva in realazione eventi ancor prima dei personaggi creando meccanismi di suspance e di trepidazione.
Qui l'esatto opposto. A turno i nostri tre eroi venivano folgorati da illuminazioni nirvaniche messe lì apposta per _guidare_ il lettore stile museo. Perchè, con tutta la carne al fuoco che la Rowling ha messo in questo libro (tra doni e horcrux era un caos!) se non faceva così nessuno ci avrebbe capito nulla...

Miiiiiiiiiii, che depressione!

Mirtillangela ha detto...

@stefano: dimenticavo, il capitolo dei 19 anni dopo per me lo ha scritto in preda ad un raptus soap operistico! :P

SPOILER

Cmq non mi è dispiaciuto: Albus junior mi piace già!

Anonimo ha detto...

IPER-MEGA-GIGA SPOILER...

E poi manca la McGrannitt!!!! Il mio personaggio preferito quasi non si vede in tutto il libro! Poteva e doveva darle molto più spazio.
Tra le cose che mi sono piaciute molto invece c'è:

- L'inizio, comprese le citazioni di Eschilo e William Penn.
- La scena a cavallo della scopa, quando devono distrarre i Mangiamorte e purtroppo muore Edvige (anche lì, è cattiveria pura).
- Dudley che dimostra (pseudo) affetto nei confonti di Harry, e quando l'ho letto la prima volta temevo di aver capito male (essendo inglese). Ecco, quella secondo me era una parte che andava ampliata e approfondita, io l'ho trovata spiazzante e interessante.
- La scena del cimitero e tutta la parte ambientata alla Gringott.
- La sepoltura di Dobby. :-(
- I retroscena che riguardano Piton, Lily e soprattutto sua sorella Petunia.
- Il ritorno della Umbridge, personaggio che detesto ma amo leggere di lei.
- Molly che urla improperi a Bellatrix durante il combattimento.
- Il finale l'ho trovato un pò sdolcinato, ma ci poteva stare.

Di carne al fuoco ce n'è tantissima!

Mirtillangela ha detto...

Lo SPILER continua:

Ti dico la mia:

Di quello che hai detto ciò che mi ha colpito di più è l'assensa totale di Petunia. Era stato fatto intendere che avesse un ruolo importante nella vicenda di Harry e del passato di Lily e invece manca totalmente. Che delusione.

- E gli occhi di Harry? Ti prego non dirmi che c'entrano solo perchè Piton doveva fissarglieli intensamente perchè rischio il coma.

- Lo scontro finale era talmente epico che praticamente non l'ha scritto O_O. A me non è piaciuto.

Anonimo ha detto...

SPOILERANDO... NON LEGGETE!!!

Ma perchè, il ruolo di Draco Malfoy alla fine lo hai capito? Io non tanto. Era una forzatura.
Che Petunia avesse dovuto avere un ruolo fondamentale nella vicenda, si capiva già nell'Ordine della Fenice, quando riceve la strillettera da Silente. Poi si è un pò persa per strada. Nel settimo però qualcosina c'è, quando si capisce che anche lei sarebbe voluta andare a Hogwarts. Io l'ho trovata commovente.
Sul combattimento finale sono d'accordo. Non epico, non è sciatto, è semplicemente PIRLA come altrettanto PIRLA è Voldemort che si lascia ammazzare dal rimbalzo dell'incantesimo.

Francesca ha detto...

SPOILERO ANCH'IO...
a me è piaciuto molto... non mi sento troppo in grado di fare confronti con i precedenti, dovrei leggerli di fila... :P

Però concordo sul fatto che il susseguirsi di avvenimenti sia "faticoso"... non avviene in maniera morbida... sembra che ogni avanzamento sia costretto da qualche accadimento fin troppo propizio!

Manca molta allegria, ma lo spaesamento di Harry, Ron ed Hermione che si trovano a dover continuare il loro compito senza saper bene da che parte guardare, è reso molto bene, secondo me.

La capacità di previsione di Silente farebbe impallidire qualsiasi giocatore di scacchi...

Anonimo ha detto...

Sono assolutamente d'accordo con quanto hai scritto.
Ingeneroso però paragonare il finale a quello di Stroud.
Scrittore che è, a mio parere, ad un livello parecchio più in alto. ;)

Mirtillangela ha detto...

SPOILERANDO...

@stefano: E' vero!! Malfoy junior sembrava dovessere essere il rivale designato di Harry e invece è stato un semplice burattino.
Sulla fine di Voldemort che ti devo dire è stato semplicemente ridicolo. Cioè, l'epicità dello scontro tra Voldemort, Silente ed Harry al Ministero due libri fa, lo ricordi? Quello si che era uno scontro emozionante ma questo è stato deprimente. Voldy ha solo fatto la figura del fesso al quadrato cosa che ha finito per inficiare quell'aura di potenza e di pura malvagità che la Rowling aveva costruito tanto abilmente.
Pure le scoperte su Piton non mi hanno convinto non tanto per i meccanismi di trama quanto per la loro scrittura, bhò. (sembrava isterico e smarrito nel ricordo che Harry legge nel bacile).

@Francesca: su Silente concordo i pieno! Altro che nonnino gentile, quello lì è diabolico!!

Quanto al senso di smarrimento dei protagonisti, all'inizio avevo dato anche io tra me e me la tua stessa valutazione ma, associando questa ad altre sbavature, non potevo che cambiare idea.

Ma cmq Harry Potter resta sempre Harry Potter, no?? ^^

Mirtillangela ha detto...

@Valberici: son contenta che ti ritrovi nel mio commento, mi ci è voluto un pò per mettere ordine nelle tante sensazioni non troppo belle che ho provato leggendo HP 7.

Eh, bella lotta tra Stroud e Rowling. A me piacciono moltissimo tutti e due ma la mamma di HP mi ha perso parecchie posizioni con i Doni della Morte. :(

Fra.B. ha detto...

Ciao!
Bel Blog! Anche noi stiamo cercando di lanciarne uno: siamo un gruppo di ragazzi che hanno sviluppato un Gioco di Ruolo cartaceo Fantasy assolutamente Free ed Open Source!
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Mirtillangela ha detto...

@Francescob: ciao e grazie dei complimenti! dato che qualsiasi sforzo orientato alla crescita del mondo fantasy mi iteressa molto, ti linko volentieri!

Fed Zeppelin ha detto...

Finito stamattina.
Che dire? forse perché preparata da alcuni dei vostri commenti (tipo quelli di Stefano e Mirtillangela) mi aspettavo peggio. La verità è che secondo me buona metà della prima parte del romanzo poteva essere parecchio sforndata e di parecchio, la seconda parte invece mi è sembrata piuttosto frettolosa e piena di paraculate (quelle che Stefano chiama con signorilità deus ex machina) e morti seminate qua e là un po' a casacio senza alcuna conseguenza narrativa rilevante. Senza contare alcuni pezzi negli ultimi capitoli che erano semplicemente fangosi.



SPOILER- NON LEGGETE!


per esempio il capitolo a King Cross o meggio ancora l'infinito e ripetitivo dialogo finale fra Harry e Voldemort.
Inoltre la Rowling mi ha ammazzato il mio Fred! Ma come si può?!

Mirtillangela ha detto...

@fede: ho scritto sul tuo blog cosa penso, se mai ce ne fosse stato ancora bisogno...

Anonimo ha detto...

Complimenti per il blog e salve a tutti.
Non sapete il mio sollievo nel vedere che non solo l'unico ad essere deluso dai Doni Della Morte. Mirtilla nella recensione iniziale hai dato voce ha tutti i pensieri critici, che m'erano rimasti sul gozzo; l'ho trovata perfetta.
Una cosa strana e incongruente per me è che l'autrice abbia, soltanto in quest'ultimo libro, dettato le regole per l'acquisizione delle bacchette. Se tutti coloro che perdono un scontro tra maghi perdono la bacchetta, o quantomeno il feeling con essa, riguardando indietro, i propietari delle bacchette sarebbero tutti incasinati. Pensiamo al duello tra Piton e Raptor, o agli addestramenti dell'esercito di Silente ecc ecc... Strano
Poi, perchè in un mondo di maghi, di quidditch, scope e pozioni non si è mai sentito parlare della Bacchetta di Sambuco?
Perchè con tutti gli Auror che ci sono solo Il Grande Neville s'è scagliato contro Voldemort?
Quanto è stato buffo vedere Riddle e Harry che volteggiavano all'infinito davanti a numerosi spettatori in una sala, prima di farla finita?

Checcè se ne dica, sarà dura evadere bene dalla realtà, come si faceva con Harry.
Grande Neville, premio al coraggio.
Grande Silente, premio all'Enigmistica.

Mirtillangela ha detto...

@Hidan85: Prima di tutto benvenuto, sono felice che il blog ti piaccia, spero che passerai spesso a farci un saluto!

Quanto ai Doni concordo con le tue perplessità sulle bacchette. E' l'ennesima scelta narrativa inspiegabile e forzata che chiarisce poco e complica parecchio. La Rowling ha messo in mezzo troppe cose in poche pagine finendo per dare pochissimo tempo al lettore per _capire_ davvero, per metabolizzare.

Lo scontro tra Harry e Voldemort è stato deprimente. 6 libri a farci penare per la crudeltà, la cattiveria di Voldy e poi tutto si risolve in una passeggiata di salute in cui il mega cattivone fa la figura del fesso. Pure Harry non scherza, nemmeno in quest'ultimo libro riesce ad essere adulto finendo, suo malgrado, di essere il burattino di Silente.

A voler essere cattivi, sto libro poteva anche chiamarsi Silente e i Doni della Morte, perchè il vero eroe alla fine della fiera è il caro vecchio Albus....

Anonimo ha detto...

Io non riesco a fare a meno di pensare che la colpa sia anche un pò nostra. Mi spiego meglio: secondo me la J.K. è caduta sotto la pressione che abbiam generato noi fan di Harry con le nostre aspettative. Se hai fatto caso ai tg, ancor prima che il libro uscisse in Inghilterra è stato cannibalizzato dai lettori che non hanno retto all'attesa, dando vita a fughe di notizie più o meno eclatanti. Sono stati rivelati un sacco di particolari e nel tempo i personaggi del libro hanno acquistato una dimensione spaventosamente reale (Esempio quando Harry ha baciato Ginny o Cho è riuscito a strappare un servizio a studio aperto, figuriamoci in patria.)
Inoltre, prima ancora che il libro fosse ultimato c'era già gente che si lamentava perchè temeva la morte dei protagonisti. Con l'"aiuto" dei media questi timori sono diventati psicosi collettive, e certe sfumature dei personaggi sono state accolte con polemica; tipo la presunta omosessualità di Silente, (pensano che avesse una tresca con Grindelwald?) ma che problema è?
Per me è possibile che la Rowling avesse in mente una conclusione diversa, ma che abbia dovuto o voluto cedere per cercare di accontentare un pò tutti.
In pratica, può darsi che il Fenomeno che ha creato le si sia rivolto contro.
Noi fan non siamo nuovi a questo genere di martellamenti dell'anima; anche a Stephen King è successo un caso simile con la sua serie fantasy La Torre Nera: alcuni suoi estimatori non hanno digerito alcune scelte.
Anchio mi sento responsabile, quindi; però non riesco a scordarmi la sensazione che avuto leggendo I Doni. Mi sono sentito guidare per mano in un luogo, ormai ben definito, dove mi si mostrava tutto quello che volevo, in modo abbastanza prevedibile. E le sorprese e i colpi di scena che ci sono stati mi sono parsi attutiti rispetto a quelli mozzafiato dei libri precedenti...

Forse sono e saremo poco contentabili, ma io voto a miglior tomo Il Calice di Fuoco.

Mirtillangela ha detto...

@Hidan85: sai che ho avuto la stessa impressione riguardo al finale?? Ad esempio, io sono certa che la Rowling avesse deciso di fare fuori o Ron o Ermione ma poi abbia dovuto tornare sui suoi passi altrimenti sarebbe successo un putiferio tra i fan. Di qui la morte totalmente gratuita del povero Fred.

E qui torniamo all'altro punto che hai giustamente evidenziato (segge parole!) che mi fa venire una domanda: quando il successo è così planetario e così carico di aspettative, l'opera resta dell'autore che ne decide in autonomia le sorti oppure viene _ceduta_ in parte a chi ne ha decretato il successo??

Nel primo caso la Rowling avrebbe dovuto perseguire il suo obiettivo (se davvero ne aveva uno diverso da quello scritto, eh, le nostre solo pure illazioni)fregandosene degli altri; se la seconda opzione fosse quella giusta, bhè, la Rowling ha assecondato perfettamente le aspettative di chi l'ha pagata in questi anni.

Non sono in grado di dare una risposta, ma il Calice di Fuoco e il principe mezzosangue restano i miei preferiti!

Anonimo ha detto...

Grande Mirtilla, anche per me è così. Anche per me nella mente della scrittrice c'erano in programma, mi sento un pò a disagio a dirlo, morti più importanti.
Questo secondo me spiega come mai sono morte grandi quantità di personaggi secondari. Mi ha dato proprio l'idea di "uccisioni di ripiego" più indolori possibili. Per dire, Hagrid è stato salvato miracolosamente dopo una caduta terribilmente alta.

Il problema di quest'opera per me è proprio il successo planetario. Pensiamoci, io non ricordo le librerie aperte di notte per nessun altro libro. Come avevo scritto anche la Torre Nera di King (pur essendo bellissima x me specialmente il 1° libro che consiglierei a tutti) non ha avuto un successo così worldwide eppure è stato criticato dai fan stessi; senza contare che l'opera di King non era potenzialmente destinata a tutte le età.
Il planetario successo ha portato alla Rowling planetarie rogne e pressioni. Ha dovuto conciliare tutti gli interesssi che ruotavano attorno alla saga. Qualunque cosa abbia scelto la rispetto, sopratutto per la genuinità e la forza che aveva il suo progetto agli albori.
Secondo me J.K.R. all'inizio aveva sottostimato l'impatto che i personaggi principali avrebbero avuto nel cuore di milioni di lettori. Quando si è resa conto di quanto eravamo smattati e affezzionati a Harry, Silente(presente pure da morto)ecc.. Ha deciso di preservare la nostra sanità mentale non portandoceli via. Probabilmente ha scritto con distacco per proteggere noi e se stessa (come del resto avevi spiegato molto più approfonditamente tu) da questa orrenda e compianta perdita. La perdita dei nostri Eroi.

Anonimo ha detto...

Mirtilla ti volevo chiedere se hai letto "Il Mago" di Ursula K le Guin. E' un libro degli anni 70 dal quale mi pare che Christopher Paolini e la Rowling abbiano preso ispirazione. Che ne dici?
Hidan85

Mirtillangela ha detto...

@hidan85: su HP 7 concordo!
Quanto alla tua domanda su Il Mago della Le guin io ho letto l'intera saga di Earthsea di cui quello è il primo libro, la rece la trovi qui: http://mirtillangela.blogspot.com/2007/11/earthsea-ursula-le-guin.html

Lo stile narrativo della Le Guin è molto particolare e potrebbe risultare pesante a chi non apprezza molto le lunghe descrizioni. Io sono una di quelle che le tollera pochissimo ma la Le Guin scrive talmente bene che non ci si accorge neppure di aver letto 4-5 pagine consecutive di descrizioni anche perchè sono descrizioni di _fatti_ non solo di immagini.

Però non so consigliarti di leggere il Mago oppure no, molto dipende dai tuoi gusti fantastici. Ma il vantaggio è che sono libri corti corti, quindi non ti resta che provare!

Anonimo ha detto...

Ciao ragazzi, lascio anch'io quello che penso: innanzitutto, è vero, questo libro lascia un po' di amaro in bocca... Partendo dall'ordine della fenice (per me il migliore) la rowling è riuscita a creare un crescendo di emozioni e soprattutto di aspettative da parte di tutti e soprtattutto di se stessa. Il settimo libro aveva lo scopo di stupire tutti continuando a far crescere la nostra ansia fino alle ultime pagine, ma per un motivo o per un altro non ci è riuscita pienamente. Io avrei messo la storia delle bacchette e le loro funzioni prima, direi nel quarto, quando si parlava del prior incantatio. Già in questo modo i nostri scervellamenti per stare dietro alla complicata trama sarebbero stati minori. Poi, questo silente onnipresente me lo sarei limitato un pochino, anche se, la storia del silente ragazzaccio funziona molto bene.
Comunque per tutto il libro devo dire che ho trovato tante cose che speravo con tutti il cuore di leggere e i colpi di scena erano fatti molto bene. Pesante il legame horcrux-doni ma alla fine è stato ben congegnato: mi è piaciuto molto che le anime delle persone a lui più care abbiano accompagnato Harry da Voldemort.
Ora passiamo al punto dolente: lo scontro finale e tutta la sua cornice, partendo da Ron ed Hermione che vanno nella camera dei segreti (...) e i pochi lassi di tempo in cui vengono brevemente descritti i duelli (forse voleva allontanarsi dalla lotta epocale stile signore degli anelli)
Per niente mi è piaciuto questo fatto dell'expelliarmus finale, troppo scontato. Abbiamo capito che solo harry poteva ammazzare Voldemort, ma un po' di azione ci voleva!
E comunque questo brusco passaggio dalla scena finale (Lupin e Tonks morti mi stavano facendo buttare il libro nel cestino) a diciannove anni dopo non mi è andato proprio bene! Che cosa provava Harry? Una classica chiacchierata dei tre amici sotto al faggio del parco mi sarebbe andata a pennello! Poi avrei voluto qualcosa con i Dursley, avrei voluto sapere quali carriere avrebbero intrapreso e tante piccolezze secondo me fondamentali.
Forse la Rowling era riluttante a finire quel mondo, lei stessa ha detto che scrivere Harry Potter era come una droga, forse non ha saputo chiudere lucidamente il tutto, perchè guardando il libro obiettivamente, regge, se non supera, il confronto con gli altri tranne proprio la parte finale. Sono rimasto deliziato dalla rivelazione di piton, ma da lì, poche sono state le cose belle... Forse l'autrice ha qualcosa in mente per un futuro libro (magari non su Harry direttamente), e si è tenuta i particolari piccanti per quello?

Mirtillangela ha detto...

@anonimo: Ciao e benvenuto!! Sai cosa, il finale del libro, unito ad alcune lungaggini e confusioni sparse anche nel resto, mi hanno delusa troppo per poter valutare positivamente il libro in sè.

Intendiamoci, non è che non si faccia leggere con gusto, alcune trovate sono sempre geniali, ma sono _confuse_ e _frettolose_.
Piton, ad esempio, il tempo di scoprire davvero _chi_ era e puff, lo ammazza senza indugi. Cioè dico, dopo SEI libri passati a amare/odiare Piton, a scervellarsi sul perchè di tanti atteggiamenti, e poi nell'atto finale sparisce come una comparsa qualunque.

Bhò, più passa il tempo e più dico che la Rowling non è stata all'altezza della sua bravura. Proprio in questi giorni sto rileggendo HP7 sperando con forza di essermi persa dei dettagli che me lo facciano rivalutare, speriamo....

Anonimo ha detto...

Mirtilla, un dettaglio, da salvare, che è piaciuto molto a me come, credo di aver capito ad Anonimo, è il modo in cui Harry si prepara alla morte.
E' la parte che più ho gradito perchè l'ho trovata simbolica: Harry si spoglia del mantello ed affronta la morte, esattamente come aveva fatto il suo antenato. Il più avveduto dei tre fratelli della favola di Beda il Bardo, che avevano "giocato il diavolo"; l'unico ad aver compreso il significato dei doni e della imprescindibilità della morte.
Anche se questo fatto aggiunge un' altra mano di predestinatezza al già sovra-destinato e profetizzato Harry-schiantamalvagi, mi ha colpito.
L'altro sibolo importante nel libro ad avere un bell'impatto è il bambino piangente dalla pelle scorticata, sotto la sedia nella mente di Potter, durante il dialogo con Silente.
L'ultima parte del dialogo che lo riguarda fa più o meno così:
""Davvero non possiamo fare niente per lui?""
""No, niente.""
Bello vero?
A me piace pensare molto a queste cose, solo suggerite, e al loro vero significato. Fintanto che ci possiamo porre delle domande il mistero aleggia e viene trattato dal lettore con un rispetto reverenziale.
Io, vedendo tutti gli altri enigmi svelati in modo magari un pò deludente, mi tengo stretti questi altri "oscuri" componenti.

Voi che ne dite, salvate almeno questi? o altri?

Mirtillangela ha detto...

@Harion85: Il fatto è che sono _gocce_ di profondità che si perdono in un _mare_ di contraddizioni. Cmq si, i due elementi che sottolinei li ho apprezzati anche io, ma non troppissimo.

E' vero che Harry si abbandona alla morte con serenità ma non lo fa in modo autonomo dopo esserci arrivato per conto suo, lo fa perchè scopre che Silente aveva previsto anche questo, lo fa perchè non c'era altra speranza (anche Silente la pensava così...). Insomma, anche in questo caso è Silente a reggere le fila e sto povero Harry, alla faccia del passaggio da infanzia ad età adulta, non è per nulla _autonomo_.

Ora sto rileggendo il libro in questione, vedrò di scovare qualche altro dettaglio ben fatto, promesso!!! ^__-

Anonimo ha detto...

ciao, sono l'anomino di un paio di commenti fa!
Quest'ultimo libro mi ha fatto rileggere il quinto e ora il sesto e penso che lo rileggerò di nuovo dopo di questi... sperando di capirci meglio. Che cavolo, era il suo libro più atteso, la Rowling poteva pensarci un po' di più!
Devo dire che Piton poteva uscirsene solo così, comunque Harry l'aveva sempre odiato, quindi per la rowling ci sarebbe voluto molto tempo e spazio per escogitare qualcosa di diverso: una soluzione semplice ma efficace.
E' vero, delle pecche finali che occupano solo poche pagine, pregiudicano tutto un libro!
C'è qualcosa che non convince proprio... Voldemort, che la rowling ha fatto credere con un enorme potenziale, crolla per il rimbalzo di un suo incantesimo?
Ma l'ha fatto proprio con i piedi!
Poteva farci entrare qualcosa che aveva detto silente, l'amore... magari la minaccia di uccidere qualcuno a lui rimasto di molto caro...
E in generale, Harry non vi sembra un po' troppo freddo nei confronti di tutte quelle morti, e degli assassini?
Mah... mi sa che se volessimo un harry potter fatto bene, dovremmo scrivercelo da soli...
Ps: ho sentito nominare altri libri fantasy (non che mi attragga particolarmente questo genere) degni di essere letti, sapete consigliarmene qualcuno?

Anonimo ha detto...

@Anonimo, Ciao sono Hidan, per consigliare un libro il top è Mirtillangela che, come avrai potuto osservare nel blog, macina quintalate di fantasy e srecensiona con una profondità che colpisce. (senti come sviolino ;-)

Premetto che leggo tutti generi. L'ultimo libro fantasy che sto leggendo è "Orchi" di Stan Nichols. E' un fantasy barbarico (così è scritto sulla copertina anche se io odio definire i generi con questi termini) contiene un sacco d'azione violenza e ribalta la normale concezione dove gli umani sono i buoni. A me sta piacendo tanto.
Sul più classico ci sono: "il Signore degli Anelli" di Tolkien,
"Le cronache di Narnia" di Lewis.
Se vuoi una roba intrippante ti consiglio "L'ultimo Cavaliere" di Stephen King (nonstante l'autore è fantasy)

Te hai qualche consiglio, anche di altri generi?

Anonimo ha detto...

@Mirty: C'hai ragione, son gocce. Anche io ho criticato il libro per tutte le scelte discutibili che sono state sollevate un pò da tutti. Come la mancata maturazione del protagonista e le incongruenze delle bacchette.
Però ho cercato di indicare gli unici momenti in cui ho sentito un pò dell'antica magia che pervadeva gli altri libri.

Con gli amici abbiamo discusso e trovato tonnellate di cose che non ci andavano, tipo: perchè Tiger spara l'incantesimo più forte di sempre? (l'ardemonio) e perchè i Mangiamorte non l'hanno usato sempre per sterminare tutti? bastava evocarlo, smaterializzarsi e poi tornarci settimane dopo quando era tutto cenere.
Gli auror a che servono se nessuno di loro ha il coraggio di aggredire Voldemort o di formare una minima forma di resistenza, che non sia passiva come quella del libro?
La camera dei segreti non era crollata?
Quante profezie e antenati famosi consacrano Harry a mega mago di razza? non saranno troppe?

E molti molti altri....
Tant'è che ci siamo accorti che non c'andava bene quasi nulla, dato che ognuno nutriva aspettative enormi e variegate. Queste rendeva le nostre discussioni vuote; accontentare tutti noi sarebbe stata dura.
Se l'avessimo scritto noi.... non sarebbe della Rowling e senza la penna in mano è facile fare congetture e fantasie.

Ma la delusione leggendo il libro rimane e non te la leva nessuno. Secondo me in aggiunta alle pressioni sulla trama, di cui abbiamo già abbondantemente parlato, la J.K. ha avuto da fare i conti con un altro limite: il numero dei volumi che aveva autoimposto.
E' chiaro che quando ha iniziato a scrivere il 1° libro, non aveva di certo in mente tutta la storia esatta. C'era solo uno scheletro di sette libri per sette anni di scuola magica.
Può darsi che arrivando alla conclusione l'autrice si sia accorta che avere dichiarato un limte fosse un'arma a doppio taglio: Un mucchio di curiosità da soddisfare mentre si chiude la storia che ha fatto impazzire il mondo, in un solo libro.
Se avesse dichiarato che al settimo ne seguivano altri l'avrebbero scotennata. Accusata di speculare, e della morte per esaurimento dei fan che aspettavano una fine da anni (per non parlare di possibili vincoli contrattuali sul numero dei volumi, con l'editore).
Ecco forse perchè tanti temi, da noi giustamente reclamati, sono stati abbozzati e poco definiti.

Il punto è: sono deluso e voglio trovare i motivi che hanno spinto l'autore a fare certe scelte; perchè credo sia impossibile che la scrittrice che c'ha incantato per 6 libri, sia diventata improvvisamente meno incisiva... Vogliamo i motivi, non tanto per trovare una giustificazione alla Rowling, ma perchè qualcosa abbiam da fa ora che è finito Harry. Per colmare questo vuoto dal retrogusto amaro.

Mirtillangela ha detto...

@Anonimo: guarda, la morte di Voldy è la cosa più ridicola che sia mai stata scritta. 6 libri a farci tremare le ginocchia al solo pensare a lui, agli orrori che ha perpetrato, alla sua crudeltà, alla sua arroganza e poi?? Tutto finisce con 4 chiacchiere e un rimbalzo??? Mah, quando l'ho letto non credevo ai miei occhi!

Quanto al suggerimento per un libro fantasy (non ascoltare Hidan, è trooooooooppo buono :P) se non sai un appassionato del genere rimarrei su quello che ormai suggerisco sempre: La trilogia di Bartimeus di Stroud, e Queste Oscure materie di Pullman.
Se ti piacciono le lunghe descrizioni e le belle atmosfere c'è sempre la Le Guin con Earthsea, mentre se ti piacciono le storie di draghi, guerriere e segreti da svelare, prova Licia Troisi.

Se poi vuoi proprio farti del male e prepararti a una lettura lenta lenta, ti suggerisco GRR Martin, un fantasy bello tosto scritto in modo impareggiabile. (solo che il tipo scrive un libro ogni cent'anni....)

Sto frugando il cervello alla ricerca di un libro fantasy che si concluda in modo decoroso in un solo volume (se non ti convince il genere magari la prospettiva di una trilogia ti angoscia...) ma credemi, non ci riesco! ^^'

Mirtillangela ha detto...

@Hidan:E perchè la pozione polisucco?? Non si era detto che ci voleva un sacco di tempo per prepararla? In HP 7 la polisucco è onnipresente e facile facile da fare, la fatica sta solo nel raccattare un capello... mah!

Quanto ai motivi, bhò, non so se ormai serva a qualcosa capire perchè la Rowling abbia corso così tanto nel libro che avrebbe dovuto
segnare il trionfo di una saga di successo come HP. Certo l'amaro in bocca resta....
Sto rileggendo il libro, mi trovo al pezzo dell'abbandono di Ron e purtroppo la mia impressione non è cambiata rispetto alla prima lettura: la totale mancanza di orientamento del terzetto equivale alla grande confusione dell'autrice.

Anonimo ha detto...

@Mirti: Eh, tutti ubriachi di polisucco. Io mi aspettavo alte trasfigurazioni e chissà quali altri incanti complessi, sopratutto dai mangiamorte e dagli Auror. Credevo che avrei assistito a un duello per lo meno quasi eccitante come quello tra Silente e Voldemort nell'Ordine della Fenice.
Un'altra cosa buffa: Ermione conosce più incantesimi di un arcimago. Harry passa le estati a non fare niente ( a parte ad impilare quotidiani sulla scrivania) e, pur essendo il ricercato numero 1 al mondo con una missione segreta, pericolosa e difficile da portare a termine, non si legge nessun incantesimo, ma neanche per sbaglio.

Per quanto buffo, anche questo aspetto è comunque assimilabile alla mancata maturazione del protagonista.
L'unica che parte già più matura e assennata e diventa perfetta e più sveglia e smaliziata è Ermione. Si direbbe che la Rowling abbia approfondito più il suo sviluppo che quello di Harry.

Anonimo ha detto...

L'ho finito un'ora fa, e ancora non mi riprendo. Un libro con i suoi alti e bassi. Sorvolando sulle incongruenze (non ci faccio mai caso!), devo dire che la parte del pellegrinaggio per i boschi dei tre protagonisti è decisamente noiosa e ripetitiva, pur rendendo bene l'idea di una ricerca senza una meta specifica. Il finale precipitoso e pieno di emozioni non mi è dispiaciuto affatto, e in particolare ho gradito la storia di Piton e del suo amore per Lily, uno dei passaggi, a mio parere, più strazianti, superato soltanto dalla figura dell'anima di Voldemort, rachitica e indifesa (e mannaggia alla mia fretta, mi sono spoilerato cos'era quel cosino ç_ç), quasi penosa. Complimenti per il blog, comunque! Un bacio.

Tentauren

Mirtillangela ha detto...

@tentauren: Prima di tutto benvenuto! Sono d'accordo su quello che dici, sia la noia del pellegrinaggio del trio in tenda, sia la suggestività del bambino urlante, ma sono troppe le cose che non mi hanno convinto di questo libro. Troppa carne al fuoco, troppa frettolisità, duello finale inesistente... bhò...

Forse le mie aspettative erano troppo alte, lo ammetto, ma pure la Rowling ci ha mesos su suo, eh!

Anonimo ha detto...

Ah, certo, il duello finale. Deludente, certo, sbrigativo. E tuttavia contiene un particolare che va esaminato. Pensaci: quale incantesimo respinge l'Avada Kedavra di Voldemort? Non è lo stesso Expelliarmus che, all'inizio del libro, viene considerato la "firma" di Harry, nonchè quasi un segno di debolezza?
Riflettete :o

Anonimo ha detto...

@Tentauren: Io c'ho riflettuto, ma proprio il duello finale mi fa schifo.
Ecco il frutto delle mie riflessioni:
Penso che tutti si aspettavano lo scambio di almeno un paio di incantesimi...
E' vero: l'expelliarmus diventa il marchio di fabbrica Potteriano.
Però, a parte che questa celebre caratteristica del protagonista viene fuori solamente nell'ultimo libro, non è altro che un altro sintomo della malattia che afflige Harry e che ha diangosticato Mirtilla: l'assenza di crescita e sviluppo del protagonista.
L'expelliarmus è più o meno tra i primi incanti che impara. Harry batte final-Voldemort, non perchè cresce, è avveduto, ha imparato nuovi incantesimi ecc; ma solo perchè ad un tratto Voldemort rincoglionisce.
Voglio dire, se Voisapetechi è così schiappa da morire in quel modo, perchè è temuto?
La sbrigatività del finale toglie spessore al cattivo, e al timore reverenziale che incuteva. Non esalta certo l'abilità del Potter, ne rende leggendario il suo colpo expelliarmus.
Il finale non rende giustizia a nessuno dei 2. Tantomeno a noi lettori.

Anonimo ha detto...

Hidan, mi trovo completamente d'accordo con il tuo ragionamento. Secondo me, però, la Rowling voleva far leva sul dettaglio dell'Expelliarmus per rendere il duello finale maggiormente suggestivo, ma ha ottenuto l'effetto contrario.

Mirtillangela ha detto...

Mi trovo d'accordissimo con Hidan.
I dettagli narrativi della Rowling, come la faccenda dell'expelliarmus, restano imbattibili ma non bastano.
Non per il libro conclusivo di una
saga di tanto acclamato (giustamente) successo. ^^

Anonimo ha detto...

Ragazzi sono il solito anonimo (Solo perchè non capisco come mai non appare il nik, ma ora penso i aver capito...)
Già da un po' di tempo ho letto dal quinto al settimo tutti i libri di filato, e rileggendo il settimo mi sono in parte ricreduto.
Il fatto è che non abbiamo letto il libro aspettandoci di leggere il finale più bello ma anche più scontato. Però c'è un particolare che mi ha fatto pensare molto: il duello vero tra Harry e Voldemort non è nella sala grande, bensì nella foresta, dopo la scena molto bella della pietra e dei suoi genitori. Cosa fa Harry (in teoria)?
Scopre che LUI è un Horcrux, e che deve accettare il fatto di morire. Qui sta il "senso tragico" e la maturità. Ma, succede che un errore di Voldemort, cioè il fatto di aver preso il sangue del suo nemico come suo, ha fatto in modo di creare una specie di horcrux per harry in voldemort, così harry non può morire. E, se ricordate bene accadono tre piccole cose ma molto importanti: cosa succede quando voldemort scaglia la maledizione cruciatus su Harry? Niente, perchè la bacchetta di voldemort sa di non poter fare del male ad harry. Poi, cosa succede quando voldemort scaglia gli incantesimi tacitanti sulla folla di nemici? Dopo poco si sciolgono, ed infine, cosa succede quando pietrifica Neville? Lui, con "un unico veloce gesto" si libera!
Sarà poi Harry stesso a dirlo, lui si è sacrificato per liberare tutti i suoi amici, e voldemort per quanto potente non può più nulla contro di loro.
E' così che avviene la sconfitta di voldemort, anche perchè Harry non vuole usare la maledizione mortifera e non conosce incantesimi potenti. La Rowling non lo voleva al livello di Silente in quanto a incantesimi, ma addirittura superiore a silente nel coraggio e nel disinteresse.
Non nego che sia fatto male, perchè bisogna leggerlo attentamente e non con la fretta di un lettore curioso per capire il senso... Non so perchè ma ho l'impressione che la Rowling per cercare uno spunto si sia immersa nella lettura delle tragedie greche (anche quella pagina di eschilo è strana). Un saluto, ditemi cosa ne pensate.

Mirtillangela ha detto...

@fjb: Questa cosa del sacrificio che tu dici mi ha fatto riflettere. E' vero, a suo modo Harry non fa nulla di diverso da quello che fa la madre Lily per lui, ovvero sacrificarsi per amore. Harry è davvero molto diverso da Silente perchè non è così ambizioso nè, ahimè, così scaltro. E' più _buono_ mettiamola così. Ma la grandezza di Harry non esce proprio fuori dalle pagine della Rowiling che avrà di certo ragionato come hai fatto tu ma non è riuscita a farlo emergere!

Harry resta uno strumento nelle mani di Silente. Sarebbe bastato poco, davvero poco, per rendere più
_forte_ la scelta di Harry, per rendere la sua indipendenza e diversità caratteriale da Silente.Invece così non è stato e ciò che resta è un gran _pasticcio_ di bacchette, incantesimi, rimbalzi e horcrux.

L'interpretazione che dai è molto interesasnte, ammetto che ero talmente arrabbiata con la Rowling che non mi sono certo soffermata a ragionare più di tanto su Harry, ma quello che dici ha un senso.
Il guaio, e lo ribadirò sempre, è che non basta avere buone intenzioni di scrittura. Cioè, un esordiente può avere qualche problema oggettivo a mettere a parole l'idea che ha dei suoi personaggi ma lei no, non lei che ha venduto tutto ciò che ha venduto e che, soprattutto, dice di aver passato 17 anni a pensare alle vicende potteriane.

A che opera di Eschilo fai riferimento? Sono un attimo confusa....

Anonimo ha detto...

Come introduzione alla storia cita un brano tratto dalle Coefore di Eschilo che parla della morte, e tutta la storia mi fa pensare a una specie di tragedia greca... non so perchè.
Un'altra impressione, che però mi porto dietro da qualche libro, è che la Rowling sia un po' misantropa, o comunque diffidente nei confronti dei "maschi", e non solo per il fatto che se non fosse per Hermione, Ron ed Harry non sarebbero arrivati così lontano, ma la vedo in generale... tu che ne pensi?
Comunque, capisco che tu ci sia rimasta male, ma il libro non è poi questo disastro: io penso che per la Rowling sia stato così difficile chiudere che non sia riuscita a farlo tranquillamente. Poi tutte queste pressioni dei Fun....
In un verso o nell'altro Harry Potter non ce lo scorderemo mai! hihihi
Ciao

Anonimo ha detto...

@fjb: Sono contento che a te sia piaciuto, perchè io c'ho trovato ben poco di speciale.... A parte alcune cosette che avevo indicato nei post precedenti. Anchio sono convinto che la Rowling scriva esaltando le femmine, (facendo fare la figura delgi sprovveduti agli altri due)ma del resto c'è ben poco da fare: la loro superiorità è biologica. Quello che però non ci vedo assolutamente è questa somiglianza con le tragedie greche.... A me sembra più assimilabile alla sceneggiata napoletana (specialmente il duello finale). Però son tutte opinioni, e per me quest'ultimo libro non funziona, sembra tutta'altra cosa rispetto ai suoi predecessori. E purtoppo non riesco davvero a scordarmi che mi abbia deluso.

Hidan85

Mirtillangela ha detto...

@FjB: dunque dunque, prima di tutto grazie per aver introdotto nella discussione un punto di vista diverso dagli altri con tanto garbo; seconda cosa mi hai fatto pensare.
Rispolverando le mie conoscenze classiche relative alla tragedia greca, mi accorgo che effettivamente qualche analogia con l'idea che la Rowling ha voluto dare del sacrificio di Harry c'è.

La tragedia greca, spec. quella di Eschilo, pone al centro l'uomo alle prese con il suo fato, con il suo destino. Non ci si oppone al destino e l'unica cosa possibile per l'essere umano è accettare il proprio fato e farsi strumento di giustizia divina. Esattamente come fa Oreste quando uccide la madre Clitemnestra per vendicarsi, e fare quindi giustizia, della morte del padre Agamennone avvenuto proprio per mano di Clitemnestra (Coefore). Per di più la tragedia greca eschilea esalta l'apprendimento attraverso la sofferenza e questo giustifica le prove a cui l'uomo è sottoposto dai fatti della vita.

Effettivamente qualche analogia con Harry nei doni della morte c'è. Harry apprende la verità sulle mire di Silente e deve farsene carico; Harry scopre che ha scampato la morte molte volte, grazie anche all'intervento del suo mentore, solo per sopravvivere e portare a termine il fato che gli è stato imposto dalla nascita: opporsi a voldemort.
E quando Harry è davanti a Voldermort nel bosco va disarmato dopo aver _accettato_ di morire, dopo aver _accolto_ il suo destino originario.
Le prove che ha dovuto superare, le perdite delle persone care che ha dovuto affrontare, lo hanno fatto crescere nella consapevolezza.

Ora, sai che questa cosa della tragedia mi fa ancora più arrabbiare con la Rowling?? voglio dire, ma scriverlo un pò meglio sto libro che avrebbe dovuto essere il culmine della maturità e della presa di responsabilità di harry, no eh??? Davvero, mi fa ancora più rabbia!! L'idea c'era, il messaggio pure, ma peggio di così non poteva esporlo.

Se riuscissi a dimenticare quello che ho letto per dedicarmi solo a quello che era nelle intenzioni della Rowling, starei a posto. Ma come si fa????? :(

Mirtillangela ha detto...

@Hidan: bhè, sta cosa della superiorità biologica mi piace un sacco ^__-

Parlando seriamente, io non ci avevo fatto caso a questa cosa della preferenza per i personaggi femminili, sai? Cioè, è vero che Ermione è quella intelligente del gruppo ma è pur vero che è nello stereotipo pensare la femminuccia come la secchiona e il maschietto come quello che pensa solo a giocare a pallone o alla playstation, no? insomma, è un luogo comune socialmente condiviso che l'autrice ha sfruttato appieno, quanto al resto...in fin dei conti Silente (il vero personaggio figo) è un maschio.

Io non penso che sia un cattiva cosa fare un'analogia tra l'idea di fondo dei Doni e l'ispirazione delle tragedie ma, ahimè, dalla teoria alla pratica la Rowling s'è persa qualche passaggio!! :P

Anonimo ha detto...

Ciao, grazie innanzitutto, è sempre piacevole esprimere la propria opinione...
Purtroppo, da piccolo studente diciassettenne non ero ancora arrivato alle Coefore di Eschilo, ma ora che ho letto la trama, mi convinco ancora di più della mia impressione, quella citazione iniziale era troppo sospetta :D. Si si è proprio come hai detto tu. Intenzione molto buona, riuscita non proprio coi fiocchi, ma per me è sufficiente.
Per la storia del femminismo, anche Silente però ha mostrato una certa debolezza, brama di potere, Lupin vuole scappare dalla moglie con la coda tra le gambe quando lei rimane incinta, Sirius è uno scavezzacollo, Piton, innamorato o no, sesta un idiota, Voldemort muore come un cretino, Krum , che nel quarto rimane sotto maledizione imperius è un donnaiolo (e fa bene :D),e poi Lumacorno, mundungus, harry stesso, coraggio da vendere, ma carente un po' di tutto il resto... forse solo Neville è più brillante come figura maschile. Invece quasi tutti i personaggi donne sono ammirevoli: la Mc Grannitt, Hermione, la mamma di Harry, Luna Lovegood, Ginny, Molly weasley, forse solo Bellatrix, nonostante sia la più ******* di tutte, è deprecabile.
Un' altra piccola curiosità (da uno a cui piacciono i particolari): avete notato quante volte, nello sviluppo di tutti i libri viene nominata una certa Hannah Abbott? Però senza mai descriverla nei dettagli? Non so perchè ma il suo nome è messo con insistenza in molti punti chiave... Chi sarà mai questa ragazza?!
Riassumendo, i punti forti del libro per me sono questi:
- Lotta iniziale tra dissennatori e i sette Harry
- Quando i tre amici scappano dalla tana con la superborsetta di hermione e tutta la parte della storia fino a quando si nascondono nella foresta dei mondiali di Quidditch dopo essere entrati al ministero
- Godryc's hollow
- Il ritorno di Ron (veramente molto bello)
- Quando Harry scaglia la maledizione imperius (scusate le mie debolezze hihi)
- la morte di dobby
- il nuovo Neville
- rivelazioni di severus Piton e la frase: "Finalmente tutta la verità"
- la storia dal pensatoio a quando Harry "resuscita" (per me basta questa a salvare il libro)

Ecco qua... Tirando le somme gli do un bel 7 e mezzo.
Ah, se posso consigliarvi un libro, che non è proprio fantasy però coinvolgente, è bellissimo "L'ombra cel vento" di carlos Ruiz zafon.
buona domenica!

Mirtillangela ha detto...

@fjb: effettivamente anche stavolta non hai tutti i torti, i personaggi maschili della Rowling hanno più di qualche pecca mentre quelli femminili in un modo o nell'altro spiccano per bontà, intelligenza o coraggio. Penso che se questa riflessione la vendessimo alla Rowling come consulenza psichiatrica, diventeremmo ricchi!

Purtroppo non posso condividere il tuo voto ai Doni perchè, se resta valido quanto detto sull'ispirazione tragica, resta valido anche quanto detto sulla sua incapacità di farci sentire appieno la storia di Harry.

"L'ombra cel vento" di carlos Ruiz zafon l'ho visto in libreria la settimana scorsa e mi ha incuriosito tanto. Perchè dici che non è proprio fantasy? Niente spoiler, eh!

Anonimo ha detto...

Guarda, in effetty non ha niente di fantasy, però è un ottimo romanzo, di quelli che ti lasciano il sapore dopo che li hai letti.
Ad essere sincero l'ho letto solo una volta, ma è bastata. L'ho consigliato ad una mia amica che non legge romanzi impegnativi, ed è rimasta molto contenta del libro.
senza spoilerare, c'è un po' di tutto, comprese leggere scene hot!
bellissimo, te lo consiglio

Anonimo ha detto...

Mah...

Ho terminato finalmente di leggere il libro giusto ieri.
Semplicemente assurdo.

Sono rimasta perplessa, lo giuro.
Leggendo le ultime pagine la mia grande perplessità cresceva a dismisura.

Partiamo dall'inizio, il primo Capitolo è davvero bello, l'ho apprezzato molto più di tanti altri.

Poi...il caos più totale. Tutto, per più di metà del volume, viene svolto in tutta fretta, è come se qualcuno fosse corso appresso alla Rowling.

C'è un maledetto continuo di Materializzazzioni e Smaterializzazzioni, la Pozione Polisuccio di Malocchio assolutamente onnnipresente ( Tutto rende più di metà libro estremamente noioso...Non ce la facevo più, era come se non stesse "partendo" mai!)

La ricerca degli Horcrux, l'assenza momentanea di Ron, rivelazioni sulle coppie di cui una è fuori luogo...Harry e Ginny? Sono sempre stata una Side convinta, che Ron ed Herm si mettessero assieme mi è sempre parso scontato ma Ginevra Weasley cosa diamine c'entra? Vorrei tanto capire...su cosa si basa il loro fantomatico rapporto, apparte una pomiciata...e si e no dieci frasi dette in 6 libri.

Scusate ma è così. Ginny ed Harry Io non ce li vedo affatto assieme, mi è parso sempre più inconcepibile, quasi fosse apparsa dal nulla questa relazione.
Dove sono le basi? Mah...

Passiamo avanti. Silente, non proprio uno stinco di santo e me l'aspettavo; quanto a Severus...Bhè avrei preferito più sentimento nei ricordi descritti...

Piton ha amato Lily Evans Potter per tutta la sua triste e vuota esistenza e secondo me la Rowling non ha davvero "reso giustizia" ai ricordi che lascia ad Harry.

Adorabile Neville. Sono stata sorpresa da questo suo gran coraggio, bravo, molto bravo.

Inutili le morti di Edvige e Dobby, che cattiveria.
Per non parlare del povero Fred, di Tonks e Remus che lasciano un bimbo orfano.
E Ted, Malocchio e Colin.

E Lord Voldemort???? Sembra che diventi d'improvviso un vecchio rincoglionito...Lo scontro epocale?

Sembra che Harry per tutta la durata del libro abbia una continua botta di...fortuna assurda.
Non è normale. O Ron che lo tira fuori dai guai, o Hermione, o Dobby, o l'eroe di turno. Lo trovo davvero strano che ogni qual volta il prode Potter si trovi in difficoltà arrivi sempre la manna dal cielo...

Infine, Horcrux e Doni...concordo con gli altri, troppa carne al fuoco. Il lettore non ha il tempo di asslimilare fatti e notizie e finisce quasi in confusione quanto il povero Harry.

Mah...ed il finale? Vogliamo forse parlarne? Sembra una robetta scritta per ragazzini, capisco che Harry volesse un pò di "pace" finalmente ma mi è parso veramente troppo.

Un lieto fine smielato, pieno di melassa. Decisamente troppa per i miei gusti.

Un libro intriso di morti ingiuste, apparentemente non segu neanche un filo logico poichè la Rowling sembra confusa quando Harry...ed un finale orripilante.

Si sofferma più sulla calvizie di Malfoy che su tutti i morti che ci sono stati...

Mirtillangela ha detto...

Purtroppo tutti i punti negativi che evidenzi correttamente, rientrano in quella "fettolosità" e in quella "bulimia" di fatti ed eventi che molti hanno riscontrato (anche se non tutti, per fortuna!! Per molti lettori questo è comunque un bel libro in quanto conclusivo...).
Di questo libro faranno DUE film. Certamente per guadagnare di più, di sicuro per continuare a spremere il fenomeno HP ancora per un paio di anni, ma a me piace pensare che anche la troppa complessità del libro abbia portato gli sceneggiatori a dover "smembrare" il tutto per rendere la storia più "digeribile". E non solo per non costringerli a stare in sala per almeno 5 ore!!!